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Napoli | Arrestato Imprenditore per Disastro Ambientale e Inquinamento VIDEO

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In data odierna, i militari della Polizia Locale di Napoli, del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri e del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misura cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, dott. Antonio Baldassarre. L’ordinanza, richiesta dalla Procura della Repubblica – Sezione V “Ambiente Edilizia Urbanistica” (sostituto procuratore Giulio Vanacore), riguarda un imprenditore campano e le sue aziende operanti nei settori dell’edilizia e dello smaltimento rifiuti, con accuse di gravi reati ambientali.

Le Accuse

L’indagine ha rivelato che l’imprenditore è accusato di aver sepolto e abbandonato ingenti quantità di rifiuti speciali, pericolosi e non, all’interno della cava dismessa denominata “ex cava Suarez” nel Parco Metropolitano delle Colline di Napoli. Le indagini, corroborate da risultanze processuali precedenti, accertamenti dell’Agenzia Regionale Protezione Ambientale della Campania e la consulenza tecnica di una professoressa universitaria di geologia ambientale, hanno evidenziato che l’imprenditore avrebbe smaltito illegalmente tra 146.000 e 176.000 metri cubi di rifiuti (equivalenti a 200.000 – 250.000 tonnellate), inclusi notevoli quantità di amianto frantumato.

Le azioni dell’imprenditore hanno alterato gravemente l’equilibrio naturale dell’area, causando un notevole rischio per la salute pubblica a causa dell’inquinamento e dell’esposizione a pericoli per la popolazione locale, data la densità abitativa della zona. La rimozione dei rifiuti richiederebbe interventi eccezionali e molto costosi.

L’imprenditore è stato posto agli arresti domiciliari. Inoltre, gli autocarri e le macchine per il movimento terra delle sue società, valutati circa 1 milione di euro, sono stati sequestrati preventivamente. Una delle società, direttamente beneficiaria delle attività illecite, è stata anche interdetta dall’esercizio dell’attività imprenditoriale.

Precedenti Giudiziari

Lo stesso imprenditore era già stato rinviato a giudizio per l’omessa bonifica della cava Suarez, ordinata sia dal Comune di Napoli che dal giudice penale, e per la quale era già stato sottoposto a un sequestro di tre milioni di euro. Nonostante gli ordini di bonifica emessi da almeno cinque anni, non aveva mai provveduto al ripristino dell’area.

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