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Lamezia Terme (CZ) | Assoluzioni e pene ridimensionate in appello nel processo “Quinta Bolgia”
La Corte di Appello di Catanzaro ha riformato la sentenza di primo grado relativa all’operazione “Quinta Bolgia”, che aveva portato al commissariamento dell’ASP di Catanzaro e a diverse accuse per associazione mafiosa, illecita concorrenza e abuso d’ufficio.
In particolare, la Corte ha assolto Pietro Putrino e Diego Putrino cl. 82 dall’accusa di associazione mafiosa, revocando anche la confisca delle società Putrino Service srl e Croce Rosa Putrino. I legali degli imputati, Avv. Francesco Gambardella e Avv. Massimiliano Carnovale, hanno accolto con favore la decisione, sottolineando l’infondatezza delle accuse.
Assolti anche Giuseppe Perri, ex direttore generale dell’ASP, Diego Putrino cl. ’82 e Diego Putrino cl. ’67 dal reato contestato nel capo 4 “perché il fatto non sussiste”. La Corte ha inoltre escluso la responsabilità delle società Croce Rosa Putrino srl, La Pietà Putrino srl, Putrino Service srl e Rocca Servizi s.a.s. in relazione al capo 1.
Per altri imputati, la Corte ha ridotto le pene inflitte in primo grado. Tra questi, Franco Antonio di Spena la cui pena è stata ridotta da 2 anni e 8 mesi a 2 anni, 5 mesi e 10 giorni di reclusione, e Pietro Putrino condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione.
La Corte ha infine stabilito il risarcimento del danno a favore dell’ASP di Catanzaro, della Regione Calabria, del Comune di Lamezia Terme e dell’Associazione Antiracket di Lamezia Terme. Le spese processuali sono state a carico degli imputati.
L’operazione “Quinta Bolgia”, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, aveva portato alla luce un presunto sistema di condizionamento degli appalti per i servizi funebri all’ospedale di Lamezia Terme da parte di soggetti collegati alla ‘ndrangheta. Le indagini avevano portato al commissariamento dell’ASP e al sequestro di diverse società.
La sentenza di appello rappresenta un importante ribaltamento di quanto stabilito in primo grado, con l’assoluzione di diverse figure chiave e la riconsiderazione delle accuse contestate.