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La storia affascinante della nascita del ventilatore

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Il ventilatore, uno degli elettrodomestici più comuni e utili nella vita quotidiana, ha una storia affascinante che riflette l’evoluzione della tecnologia e del design nel corso dei secoli. La sua nascita è il risultato di un lungo processo di innovazione, che ha trasformato un semplice strumento meccanico in un apparecchio sofisticato e indispensabile per il comfort ambientale. Ecco una panoramica di come è nato e si è sviluppato il ventilatore.

Le Origini del Ventilatore

Antichità e Medioevo

L’idea di creare movimento d’aria per rinfrescare gli ambienti non è nuova. Le prime forme di ventilatori risalgono all’antichità, quando i popoli egizi e cinesi utilizzavano dispositivi manuali per generare corrente d’aria. Gli antichi egizi usavano ventagli di palma o piume per creare una brezza, mentre in Cina, i ventagli in carta o seta erano strumenti comuni sia per il raffreddamento che per la decorazione.

Nel Medioevo, i ventagli erano strumenti diffusi, ma la loro funzione era principalmente decorativa o utilizzata in contesti cerimoniali. Tuttavia, l’idea di muovere l’aria per il comfort rimase un concetto di base che venne ripreso e affinato nei secoli successivi.

Il Ventilatore a Mano

Nel XIX secolo, con l’industrializzazione e l’avanzamento delle tecnologie meccaniche, iniziarono a comparire i primi ventilatori a mano più sofisticati. Questi ventilatori erano azionati manualmente attraverso la rotazione di una manovella e dotati di pale che spostavano l’aria. L’efficienza e la funzionalità di questi dispositivi iniziarono a migliorare grazie alla maggiore comprensione delle dinamiche dell’aria.

Il Ventilatore Elettrico

Le Prime Innovazioni

Il vero punto di svolta nella storia del ventilatore si verificò alla fine del XIX secolo con l’invenzione del ventilatore elettrico. Nel 1882, l’inventore e ingegnere statunitense Philip Diehl progettò un ventilatore a motore elettrico. Questo dispositivo, utilizzato inizialmente per ventilare macchine da cucito, venne adattato nel 1886 per essere utilizzato come ventilatore domestico.

Nel 1889, Schuyler Skaats Wheeler brevettò un ventilatore elettrico a due pale, che è spesso considerato uno dei primi ventilatori elettrici commercializzati. Il design di Wheeler fu un successo commerciale e contribuì alla diffusione dell’uso dei ventilatori elettrici nelle case e negli uffici.

L’Innovazione di Emerson e Westinghouse

L’ulteriore sviluppo e perfezionamento dei ventilatori elettrici avvenne nei primi anni del XX secolo. Emerson Electric e Westinghouse furono tra le prime aziende a produrre ventilatori elettrici in massa. Questi dispositivi erano dotati di motori più potenti e pale progettate per migliorare l’efficienza e il comfort. I ventilatori erano dotati di un design elegante e di una maggiore capacità di raffreddare gli ambienti.

Il Ventilatore Moderno

Design e Tecnologia

Nel corso del XX secolo, i ventilatori hanno continuato a evolversi, con miglioramenti nei materiali, nel design e nella tecnologia. I ventilatori moderni sono disponibili in una varietà di stili, tra cui i ventilatori da soffitto, da tavolo e da pavimento. Questi apparecchi sono dotati di motori più silenziosi, pale più efficienti e funzioni aggiuntive come regolazioni della velocità e telecomandi.

Ventilatori Senza Pale

Negli anni recenti, l’innovazione tecnologica ha portato alla creazione di ventilatori senza pale, come il modello Dyson Air Multiplier. Questi ventilatori utilizzano la tecnologia dell’aria amplificata per creare un flusso d’aria continuo e uniforme senza pale visibili, offrendo un design più elegante e sicuro.

Conclusione

La storia del ventilatore è una testimonianza di come un semplice concetto di base—movimento d’aria per il raffreddamento—sia stato sviluppato e perfezionato nel tempo attraverso innovazioni tecnologiche. Dai ventagli manuali dell’antichità ai sofisticati ventilatori elettrici e senza pale di oggi, l’evoluzione del ventilatore riflette l’ingegno umano e la ricerca costante di migliorare il comfort e la qualità della vita. Oggi, il ventilatore rimane un elemento essenziale nelle nostre case e nei nostri luoghi di lavoro, dimostrando quanto possa essere preziosa una semplice brezza.

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YAMAHA MT-09 Y-AMT: È LEI LA PRIMA AUTOMATICA DI IWATA

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Torniamo indietro di circa dieci anni, il ‘Dark Side of Japan’ sta prendendo forma e la prima Yamaha MT-09 comincia a macinare chilometri nelle mani di tanti motociclisti. Da subito diventa un punto di riferimento nel mondo delle naked. Avanti veloce, passando per un restyling e poi per la generazione della piattaforma inerziale, arriviamo all’ultima MT-09. Da oggi lei, la nuovissima hooligan di Iwata, diventa anche la prima Yamaha a offrire l’opzione del cambio Automatico. Si chiama Y-AMT e prevede una funzione manuale con selettore a manubrio.

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ADDIO ALLE LEVE DI CAMBIO E FRIZIONE

La base di partenza per il progetto è la stessa della MT-09 con cambio tradizionale. Restano invariati i valori potenza e coppia del motore CP3, ma frizione e cambio sono affidati a un motore elettrico. Quest’ultimo elimina la necessità sia della leva della frizione tradizionale sia di un cambio a pedale. L’obiettivo è quello di migliorare l’efficacia nella guida del pilota, eliminando i movimenti e le variazioni di posizione legate alla necessità di azionare il rinvio meccanico tradizionale.

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Tutto si controlla dai blocchetti a manubrio, anche cambi di marcia e scalate in modalità manuale. Oltre alla funzione MT (manuale) e alla D (automatico) c’è la D+. La gestione delle marce rimane completamente automatica, ma con un occhio di riguardo per la sportività. Così i giri rimangono più alti e la MT-09 sfrutta di più i rapporti.

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YAMAHA MT-09 Y-AMT: LA GUIDA IN MANUALE

La mappa MT è stata studiata per lasciare massima libertà al pilota. I cambi marcia vengono attivati tramite un interruttore a bilanciere tattile, posizionato in modo da essere comodamente alla portata della punta delle dita della mano sinistra del pilota. I motociclisti possono usare il pollice e l’indice per salire di marcia con la leva più (+) e scalare con la leva meno (-). In alternativa si può scegliere di utilizzare un solo dito. Utilizzando l’indice basta tirare la leva più (+) per salire di marcia o spingerla per scalare.

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Nella guida a bassa velocità e nel traffico il nuovo Y-AMT punta a offrire il massimo comfort, per favorire le manovre. Yamaha però promette un distacco netto dai parenti semi-automatici che abbiamo visto nascere anni fa sulle giganti moto da viaggio. Il sistema Y-AMT sarebbe stato studiato per assecondare tutti i pruriti degli smanettoni e esaltare le doti della MT-09, fra cui la voglia incontenibile di impennare fino allo sfinimento …

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ARRIVA DOPO L’ESTATE

Oltre che di tutte le dotazione della sorella base, la MT-09 Y-AMT gode del sistema smart-key, ereditato dalla versione SP. La nuova MT-09 Y-AMT, compresa la versione da 35 kW per patente A2, sarà disponibile in tre colorazioni: Tech Black, Midnight Cyan e Icon Blue. Arriverà sul mercato a partire dal quarto trimestre del 2024.  

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Fonte:www.superbikeitalia.it

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Gerardina Trovato ritorna alla ribalta e racconta la delusione con Andrea Bocelli

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Gerardina Trovato, celebre cantautrice siciliana, è tornata sotto i riflettori grazie a un video diventato virale su TikTok, che ha riacceso l’interesse del pubblico dopo anni di silenzio. In un’intervista a “LiberaLaMusica”, l’artista ha condiviso la sua gratitudine verso i fan, esprimendo il desiderio di non essere abbandonata in questo nuovo capitolo della sua carriera. Durante l’intervista, Gerardina ha rivelato una profonda delusione personale: il deterioramento del rapporto con Andrea Bocelli, il tenore che lei stessa aveva supportato all’inizio della sua carriera musicale.

“Andrea Bocelli era il mio supporter”

Gerardina Trovato ha raccontato con amarezza di come sia stata proprio lei a introdurre Bocelli nel mondo della musica, portandolo in tournée come suo supporter quando era ancora agli inizi. “Nel 1994, lui era tra le voci nuove di Sanremo e io ero tra i Big. Andrea mi accompagnava in tournée e ricordo che spesso condividevamo le stanze d’albergo. Era un periodo in cui eravamo molto uniti”, ha ricordato la cantautrice, sottolineando come Bocelli l’aiutasse portando i suoi bagagli durante gli spostamenti.

Il Rapporto Incrinato

Tuttavia, col passare degli anni, il rapporto tra i due si è raffreddato, e Gerardina ha confessato di essere rimasta profondamente ferita dal comportamento del tenore. “Oggi Andrea non vuole più neanche parlarmi al telefono. Ci sono rimasta molto male”, ha dichiarato, evidenziando il distacco che si è creato tra loro, nonostante il passato condiviso.

Gerardina ha anche rievocato il loro duetto nel brano “Vivere”, nato quasi per caso in sala di registrazione. “Il brano non nasceva come duetto, ma il produttore ha pensato di aggiungere una voce e ha scelto Andrea. Così è nato il nostro duetto”, ha spiegato. Nonostante il successo mondiale della canzone, che ha contribuito a consolidare la fama di Bocelli, la Trovato ha espresso il suo disappunto per essere stata esclusa dalle successive esibizioni, come quella a Hollywood dove Bocelli ha cantato “Vivere” con Laura Pausini. “Dopo l’esibizione, Laura è tornata in albergo, mentre lui ha messo la mano nel cemento dei vivi”, ha commentato con ironia.

La storia di Gerardina Trovato, segnata da successi e delusioni, torna dunque a far parlare di sé, mettendo in luce un capitolo poco conosciuto del suo legame con uno dei più grandi tenori contemporanei.

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Arezzo | Arrestati due giovani corrieri della droga sull’autostrada del sole

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Nel corso di questo fine settimana, la Polizia di Stato di Arezzo ha intercettato e arrestato due giovani trafficanti di droga lungo l’autostrada del sole. I due, rispettivamente di 19 e 25 anni, sono stati trovati in possesso di un chilo di hashish.

L’operazione è avvenuta intorno alle 22 di sabato, quando una pattuglia della Polizia Stradale di Battifolle ha fermato una Volkswagen Golf con targa italiana. A bordo del veicolo viaggiavano i due giovani, entrambi nati e residenti nella provincia di Arezzo.

Durante il controllo, gli agenti hanno notato un comportamento nervoso e sospetto da parte dei due, i quali non sono riusciti a fornire spiegazioni convincenti sul motivo del loro viaggio. Questo ha indotto i poliziotti a effettuare un’ispezione più approfondita del veicolo.

La perquisizione ha portato alla scoperta di 10 panetti di hashish, ciascuno del peso di 100 grammi, nascosti nei cassetti portaoggetti sotto i sedili anteriori dell’auto. Colti sul fatto, i due giovani sono stati arrestati e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa del processo per direttissima. L’autovettura e la droga sono stati immediatamente sequestrati.

Le indagini non si sono fermate qui: la Polizia ha esteso la perquisizione anche ai domicili dei due arrestati, dove è stato rinvenuto un ulteriore chilo di hashish. Questo ha confermato il coinvolgimento dei due in attività di traffico di sostanze stupefacenti su larga scala.

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