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Il talco dichiarato “probabilmente cancerogeno”: qual è il rischio reale?
La recente classificazione del talco come “probabile cancerogeno” da parte della IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) ha sollevato molte preoccupazioni e interrogativi riguardo al suo utilizzo, soprattutto nei prodotti per l’igiene intima e il makeup. Tuttavia, è importante comprendere esattamente cosa significhi questa classificazione e quali sono i reali rischi associati.
Cosa significa “probabile cancerogeno”?
Quando la IARC classifica una sostanza come “probabile cancerogeno” (Gruppo 2A), significa che ci sono prove limitate di un possibile collegamento tra l’esposizione a quella sostanza e il rischio di sviluppare il cancro. Nel caso del talco, le prove indicano una possibile correlazione tra l’uso dell’igiene intima contenente talco e un aumento del rischio di tumore alle ovaie. Tuttavia, questa classificazione non implica automaticamente un nesso di causa-effetto chiaro e definitivo.
Evidenze scientifiche attuali
Le evidenze scientifiche riguardo al legame tra talco e cancro alle ovaie sono contrastanti e non conclusive. Alcuni studi osservazionali hanno suggerito un aumento del rischio di tumore alle ovaie nelle donne che usano talco nelle zone genitali, ma altri studi non hanno riscontrato una relazione significativa. Ad esempio, una revisione del 2020 ha analizzato dati di oltre 250.000 donne e non ha trovato prove statisticamente significative di un aumento del rischio.
La questione dell’amianto nel talco
Il talco che contiene asbesto (un minerale cancerogeno noto) è stato escluso dalla classificazione della IARC. Tuttavia, ciò solleva il problema della contaminazione del talco con asbesto, soprattutto nei prodotti più datati o meno regolamentati. L’amianto è stato associato a vari tipi di cancro, inclusi il mesotelioma e il cancro polmonare, quindi è fondamentale che i prodotti contenenti talco siano privi di asbesto.
Utilizzo sicuro del talco
Nonostante la classificazione della IARC, non esiste una raccomandazione assoluta di non utilizzare il talco. Tuttavia, per precauzione, è consigliabile evitare l’applicazione di talco nelle zone genitali e perineali, specialmente nei bambini e nelle donne. L’uso di alternative al talco, come polveri di amido di mais o altri prodotti per l’igiene personale, potrebbe essere considerato per chi desidera ridurre al minimo il rischio.
In sintesi, il talco è stato classificato come “probabile cancerogeno” principalmente sulla base di prove limitate e contrastanti. Mentre ci sono indicazioni di un possibile aumento del rischio di tumore alle ovaie in alcune circostanze di esposizione, non c’è ancora un consenso scientifico definitivo su questo collegamento. È importante continuare la ricerca per chiarire meglio questa questione e per garantire la sicurezza nell’uso del talco nei prodotti di consumo.