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Gratteri: “La Separazione delle Carriere è Inutile per i Problemi della Giustizia”

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Durante la quinta giornata di Trame, il Festival dei libri sulle mafie, il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha espresso la sua ferma opinione sulla questione della separazione delle carriere dei magistrati. “La separazione delle carriere non serve assolutamente a nulla rispetto ai problemi della giustizia”, ha affermato Gratteri, sottolineando l’inutilità di una riforma costituzionale che interesserebbe solo una minima percentuale di magistrati. “Ogni anno, su 100 magistrati, solo lo 0,2% cambia funzione. E allora, solo per lo 0,2% dobbiamo cambiare la Costituzione fatta sul sangue di milioni di italiani?”

Gratteri ha inoltre criticato le recenti iniziative governative nella lotta alla mafia, giudicandole inefficaci. “Il governo sta facendo cose inutili sul fronte della lotta alla mafia”, ha dichiarato, aggiungendo che il vero problema non risiede nei processi di mafia. Ha evidenziato la necessità di rivedere le pene minime piuttosto che innalzare le massime, suggerendo che le riforme legislative degli ultimi tre anni siano state perlopiù superflue. “Dalla Cartabia a oggi farei un solo articolo: tutte le riforme fatte da tre anni a oggi andrebbero cancellate, non servono a nulla. Salvo quelle di Orlando e anche quelle dei 5 Stelle che sono state modifiche importanti.”

In merito all’autonomia differenziata, Gratteri ha espresso la sua preoccupazione per l’unità nazionale, affermando che ciò di cui l’Italia ha bisogno è esattamente l’opposto. “Non avevamo bisogno dell’autonomia differenziata ma di un’Italia unita e che si facciano riforme che la mantengano tale, penso alla nazionalizzazione della sanità.” Ha sottolineato la situazione critica in cui versa il sistema sanitario italiano, costretto a importare medici dall’Albania e da Cuba.

Infine, Gratteri ha criticato le affermazioni del ministro Nordio sulle intercettazioni, ritenute troppo costose. “Le intercettazioni costano 170 milioni di euro l’anno, per tutte le procure d’Italia messe assieme. Una cifra che nel bilancio di un ministero non è nulla”, ha concluso il procuratore di Napoli, rimarcando l’importanza delle intercettazioni per la giustizia italiana.

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