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Genova | Tangentopoli ligure, Giovanni Toti: “Non mi dimetto, andiamo avanti compatti”

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Un messaggio diretto alle forze politiche arriva dal governatore Giovanni Toti: “Non mi dimetto, andiamo avanti in modo compatto”. Il presidente, agli arresti domiciliari dal 7 maggio scorso per la presunta corruzione, ha affidato all’assessore regionale Giacomo Giampedrone, una lunga lettera.

Per la prima volta dall’arresto Toti si è potuto confrontare con un amministratore regionale della maggioranza di centrodestra che lo sostiene. Lo ha fatto nella sua casa di Ameglia. Il presidente di Regione, sospeso dalla carica, non può uscire, telefonare, usare internet, tuttavia la Procura di Genova lo ha autorizzato in via eccezionale ad un vertice a tre con il suo avvocato Stefano Savi e l’assessore Giampedrone. Una prima risposta all’impasse politica che ormai va avanti da 25 giorni, le parole allora sono rivolte soprattutto agli alleati. “Dal lungo confronto – riporta l’assessore – è emersa con forza l’intenzione di andare avanti, alla luce degli importanti risultati ottenuti in questi nove anni di mandato”. E ancora “da qui la decisione di respingere con assoluta fermezza la mozione di sfiducia di martedì in consiglio regionale”.

L’avvocato Savi ha invece ribadito che “non è stata ancora depositata l’istanza di revoca della misura, in attesa che il quadro istruttorio si definisca. Una scelta assunta – spiega il suo legale – nella convinzione che il lavoro della Procura terrà nel giusto conto anche le esigenze istituzionali della Regione”.

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