Il giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni ha respinto l’istanza di revoca della misura interdittiva disposta nei confronti di Francesco Moncada, ex consigliere del cda di Esselunga. Moncada è coinvolto nell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari, dal 7 maggio, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.
Il manager aveva reso spontanee dichiarazioni davanti al giudice, affermando la propria innocenza e di aver agito “sempre nel pieno rispetto della legalità e in assoluta trasparenza”. Il gip, nel suo provvedimento di rigetto, ha sottolineato come l’istanza presentata dai legali sia fondata solo sulle dimissioni dal cda di Esselunga ma che “permangono i gravi indizi di colpevolezza non essendo stati rappresentati elementi idonei a modificare il quadro di pericolosità sociale”. Inoltre, “permangono tuttora, concrete e attuali, le esigenze connesse al pericolo che una ripresa dei rapporti con le persone coinvolte nell’attività corruttiva possa agevolare la ripetizione dei reati della stessa specie”. Le sopravvenute dimissioni, continua il gip, “non offrono idonea garanzia che il predetto si astenga dalla commissione di analoghi reati, tenuto conto della possibilità che Moncada – giovandosi del legame familiare con la legale rappresentante della Esselunga – ben potrebbe nuovamente acquisire altri incarichi dentro la società”. Per l’accusa, il manager avrebbe dato finanziamenti illeciti al partito di Giovanni Toti e in cambio avrebbe avuto una agevolazione nelle pratiche per aprire i supermercati a Genova, Savona e Rapallo.