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Frosinone | Smantellato Traffico Illegale di Cittadinanze e Immigrazione
La Polizia di Stato di Frosinone, sotto la guida della locale Procura della Repubblica, ha deferito all’Autorità Giudiziaria un Ufficiale di Stato Civile e d’Anagrafe in servizio nei Comuni di Boville Ernica e Torrice (FR), insieme al titolare di un’Agenzia di intermediazione internazionale. Questi soggetti sono stati ritenuti responsabili, in concorso tra loro e con altri, di una serie di gravi reati.
Le accuse includono il favoreggiamento della permanenza clandestina in Italia di numerosi cittadini brasiliani, la violazione delle leggi italiane sul rilascio della cittadinanza italiana, falsità ideologica in atti pubblici, omissione di atti d’ufficio, atti contrari ai doveri d’ufficio, abuso d’ufficio, e violazione dell’art. 21 comma 2/ter della legge n. 241 del 07.08.1990, relativa al mancato incasso dei diritti consolari, con un danno erariale quantificato in almeno 51.000,00 Euro. Queste attività illegali avrebbero favorito 179 cittadini stranieri.
L’indagine condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Frosinone ha rivelato l’esistenza di un sistema operativo dal 2017, mirato a facilitare la permanenza illegale in Italia e l’ottenimento fraudolento della cittadinanza italiana iure sanguinis. Questo sistema, gestito in collaborazione con un’organizzazione transnazionale tra Brasile, Germania e Italia, ha consentito di lucrare ingenti somme di denaro attraverso il riconoscimento della cittadinanza italiana senza rispettare le procedure legali e documentali necessarie.
L’ambito investigativo ha visto l’utilizzo di metodologie tradizionali, come lunghe operazioni di osservazione e pedinamento, l’ascolto di numerosi testimoni, e l’analisi dettagliata della normativa e del vasto materiale documentale sequestrato.
L’operazione, avviata in seguito a un esposto dell’Ambasciatore italiano a Londra alla Procura della Repubblica di Frosinone, ha evidenziato un quadro di gravi illeciti che hanno compromesso l’integrità delle procedure di cittadinanza italiana e hanno generato profitti illeciti stimati in oltre 700.000,00 euro in soli tre anni per l’organizzazione criminale coinvolta.
Il procedimento giudiziario è ora in corso per stabilire la responsabilità penale dei soggetti coinvolti, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza sancito dalla legge.