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Cosa cambia con il decreto Salva-casa: ok ai micro-appartamenti, tolleranze più ampie, variazione d’uso semplificata

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L’emendamento sulle “mini-case” e sulle abitazioni nei sottotetti approvato in commissione Ambiente alla Camera introduce significative modifiche alle normative vigenti in Italia, con l’obiettivo di rendere più flessibile e accessibile il mercato delle abitazioni, soprattutto nelle grandi città. Ecco un riassunto delle principali novità:

  1. Mini-case: La normativa attuale richiede che un monolocale abbia un’altezza minima dei soffitti di 2,70 metri e una superficie netta di almeno 28 metri quadri. Con le nuove regole approvate, l’altezza minima dei soffitti scende a 2,40 metri e la superficie minima per i monolocali è ridotta a 20 metri quadri per una persona e a 28 metri quadri per due persone. Questo permetterà di dichiarare abitabili molte proprietà che altrimenti sarebbero considerate non conformi.
  2. Sottotetti abitabili: Sarà semplificata la procedura per rendere abitabili i sottotetti, anche se non rispettano le distanze minime dagli edifici o dai confini. Tuttavia, è necessario che non siano apportate modifiche significative alla forma e alla superficie dell’area del sottotetto definita dalle pareti perimetrali, e che sia rispettata l’altezza massima dell’edificio consentita.
  3. Margini di tollerabilità: Aumentano i margini di tollerabilità per le abitazioni fino a 60 metri quadri, consentendo una differenza fino al 6% tra la superficie effettiva realizzata e quella prevista nel progetto originale. Questo aspetto favorirà la regolarizzazione di molte abitazioni che presentano piccole difformità rispetto al progetto iniziale.
  4. Cambio di destinazione d’uso: Il cambio di destinazione d’uso degli immobili sarà sempre consentito all’interno della stessa categoria funzionale, rispettando le normative di settore. Questo rende più semplice adattare gli edifici alle esigenze abitative senza dover affrontare rigide restrizioni.
  5. Stop alla doppia conformità edilizia: Viene eliminata l’obbligo di doppia conformità edilizia, semplificando i processi di sanatoria per le difformità degli immobili rispetto alle normative vigenti al momento della realizzazione e al momento della presentazione della domanda.

Queste modifiche, se approvate definitivamente anche dal Senato, potrebbero avere un impatto significativo sul mercato immobiliare italiano, rendendo più accessibili e flessibili le abitazioni, specialmente nelle aree urbane più dense.

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