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Chiesta condanna per l’infettivologo Massimo Galli: 1 anno e 10 mesi

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La richiesta di pena formulata dalla procura di Milano per Massimo Galli nel processo sui presunti concorsi truccati all’Università degli Studi di Milano è di un anno e dieci mesi, mentre per il suo “pupillo” Agostino Riva, il vincitore del concorso universitario, è di un anno e sei mesi di carcere. Secondo l’accusa, Galli avrebbe pilotato il concorso universitario del 2020 per favorire Riva, creando un bando su misura che avvantaggiava il suo candidato.

I magistrati milanesi sostengono che Galli fosse il “regista” di questo concorso su misura per Riva, manipolando i criteri valutativi a vantaggio del suo pupillo. La pubblica accusa afferma che il concorso era “totalmente storto” e che i criteri valutativi erano stati adattati al curriculum del singolo candidato. Inoltre, viene sottolineato che il profilo di Puoti, l’altro candidato, era più strutturato, essendo stato primario all’ospedale Niguarda e avendo già ricoperto il ruolo di professore di seconda fascia a Brescia per cinque anni.

Nonostante l’esito sfavorevole del concorso, Puoti non si oppose a Galli, probabilmente per evitare di andare contro una figura di grande influenza all’interno dell’ambiente accademico e mediatico. Il confronto con Maradona negli anni Ottanta sottolinea la potente posizione e influenza di Galli nel contesto accademico e mediatico, che rendeva difficile per chiunque andargli contro.

Galli stesso, presente in aula al momento della requisitoria, ha respinto il paragone con Maradona degli anni Ottanta come “ridicolo” e ha dichiarato di voler parlare alla fine del processo.

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