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Catanzaro | Richieste condanne nel processo per l’autobomba di Limbadi: conferma dell’ergastolo per i presunti mandanti

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La Procura generale di Catanzaro ha richiesto quattro condanne nel processo di secondo grado legato all’autobomba di Limbadi, nel Vibonese, che ha causato la morte il 9 ottobre 2018 del biologo Matteo Vinci.

È stata richiesta la conferma della condanna all’ergastolo per Rosaria Mancuso, 66 anni, di Limbadi, e per il genero Vito Barbara, 30 anni, considerati i mandanti dell’attentato. Per il marito di Mancuso, Domenico Di Grillo, 74 anni, la Procura generale ha chiesto una condanna a 22 anni di reclusione (10 anni in primo grado), mentre per Lucia Di Grillo, 32 anni (figlia di Rosaria Mancuso e Domenico Di Grillo), sono stati richiesti 14 anni di reclusione (in primo grado è stata condanna a 3 anni e 6 mesi).

Tra le accuse figurano, oltre all’attentato che ha causato la morte di Matteo Vinci e il ferimento del padre Francesco Vinci, anche la detenzione illegale di armi e un tentativo di estorsione riguardante i terreni contestati tra i Mancuso-Di Grillo e la famiglia Vinci-Scarpulla, quest’ultima parte civile nel processo.

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