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Caserta | Omicidio di Marco e Claudio Marrandino: minacce al carabiniere, spunta un video

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Il mistero dell’omicidio dei fratelli Marco e Claudio Marrandino ad Orta di Atella continua a suscitare domande e preoccupazioni nella comunità locale. Marco, noto avvocato e ex presidente del Consiglio comunale, insieme al fratello Claudio, imprenditore nel settore edile, sono stati brutalmente uccisi sabato pomeriggio all’uscita di Succivo.

Secondo i dettagli emersi, i due fratelli sono stati sorpresi mentre viaggiavano in una BMW bianca, fermandosi ad un incrocio dove un’auto grigia si è avvicinata. Un individuo è sceso dall’auto grigia e ha aperto il fuoco: Claudio è stato colpito più volte, mentre Marco ha tentato di fuggire prima di essere raggiunto da un proiettile alla schiena.

L’indagato, un uomo di 53 anni identificato come A.M., ha negato le accuse iniziali, sostenendo di essere stato vittima di una rapina della sua auto e di essere stato in ospedale per questo motivo. Tuttavia, i carabinieri intervenuti durante l’aggressione hanno visto l’uomo armato, che avrebbe anche puntato la pistola contro di loro prima di tentare la fuga. Durante l’inseguimento, l’indagato ha danneggiato le auto dei militari lanciando pezzi di vetro dalla finestra della sua vettura. È stato poi rintracciato e fermato poco dopo in una struttura sanitaria locale.

Durante la perquisizione della sua abitazione sono stati scoperti armi e munizioni illegali, inclusi un fucile modificato e una pistola non registrata. L’uomo aveva precedentemente ricevuto provvedimenti di divieto di detenzione di armi e revoca del porto d’armi, rendendo le armi trovate clandestine.

Il movente dell’omicidio dei fratelli Marrandino rimane avvolto nel mistero: si ipotizza possa essere stato un atto impulsivo o collegato a questioni legali, come vendite all’asta. Nessuna pista è esclusa, considerando anche il contesto di recenti episodi di violenza nel Casertano, inclusi attacchi contro la famiglia Schiavone a Casal di Principe.

L’inchiesta continua ad approfondire questi tragici eventi mentre la comunità cerca risposte e giustizia per Marco e Claudio Marrandino.

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