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Bergamo | Chiede rimborso alla dottoressa: errore nella prescrizione di un farmaco

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Una dottoressa di Bergamo si trova al centro di una controversia legale a causa di un medicinale prescritto sei anni fa, ritenuto inappropriato per il trattamento di un paziente. Il caso riguarda la somministrazione di un antidolorifico al giovane, che aveva segnalato dolori intermittenti. Nonostante il trattamento abbia alleviato i sintomi, il medicinale non era adatto per la patologia specifica del paziente, essendo registrato per altre condizioni.

La richiesta di rimborso, avanzata dall’Agenzia di Tutela della Salute (ATS), ammonta a oltre 330.000 euro, motivata dalla presunta “inappropriatezza prescrittiva” della dottoressa. Dopo aver ricevuto la richiesta di rimborso, la dottoressa ha deciso di contestarla presso il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), che per ora ha respinto la richiesta sostenendo che il “risarcimento non è stringente”.

Secondo quanto riportato, il giovane paziente si sarebbe rivolto inizialmente a diversi medici senza ottenere una diagnosi definitiva. Solo successivamente, un neurochirurgo avrebbe escluso la necessità di un intervento chirurgico e avrebbe prescritto un trattamento farmacologico. La dottoressa di base avrebbe seguito le indicazioni del neurochirurgo nel prescrivere l’antidolorifico, che ha portato alla remissione dei sintomi.

Nonostante il miglioramento del paziente, la procedura legale evidenzia una presunta violazione delle normative sulla prescrizione farmaceutica. L’ATS ha chiarito che, in mancanza di un risarcimento volontario da parte della dottoressa, potrebbe essere coinvolta la Corte dei Conti per valutare un’eventuale responsabilità amministrativa.

Il caso continua a essere monitorato da entrambe le parti coinvolte, mentre si valutano le possibili implicazioni legali e amministrative dell’errore medico commesso.

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