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Bari | Protesta agricoltori contro emergenze agricole

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In migliaia, agricoltori e allevatori hanno protestato a Bari con trattori contro le emergenze che minacciano l’agricoltura pugliese: cinghiali che devastano campi e città, siccità che distrugge raccolti, e Xylella che ha devastato l’olivicoltura salentina.

I cartelli e gli striscioni recitano “Noi seminiamo, i cinghiali raccolgono”, “Il cinghiale campa, il campo crepa”, “Chiuso per cinghiali”, “No acqua no agricoltura”, “Puglia assetata”, “Senza acqua l’agricoltura muore”, “Sos siccità”.

Coldiretti Puglia sostiene gli agricoltori, con il supporto di esponenti delle istituzioni e sindaci con gonfaloni, mentre sul lungomare Nazario Sauro manifestano giovani e donne che hanno abbandonato campi e stalle.

Secondo Coldiretti, è urgente dichiarare lo stato d’emergenza in Puglia, con danni stimati oltre un miliardo di euro in poco più di due anni e una drastica riduzione dei raccolti. A causa della siccità e delle temperature anomale, molte clementine sono andate perdute, la produzione di grano è dimezzata, c’è meno foraggio nei pascoli e gli apicoltori hanno perso la metà del miele. Ma preoccupa soprattutto la previsione di un crollo del 50% nella raccolta delle olive per il prossimo anno.

“Senza acqua non c’è cibo per i cittadini. Campi e stalle sono stretti nella morsa dell’emergenza siccità a causa di una gestione fallimentare dell’acqua e della bonifica in Puglia, con mancanza di manutenzione e opere irrigue incomplete e precarie”, afferma Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia. La situazione è aggravata anche dalla proliferazione incontrollata dei cinghiali.

“È urgente adottare in Puglia un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, secondo le misure del decreto interministeriale dell’anno scorso”, aggiunge Cavallo.

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