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Sainz “Il titolo Costruttori sarebbe il miglior addio”
YAS MARINA (ABU DHABI) (ITALPRESS) – “Vincere il titolo Costruttori sarebbe il miglior modo per dire addio alla Ferrari dopo quattro anni in cui ha fatto parte della mia vita”. Queste le parole di Carlos Sainz, numero 55 della Ferrari intervenuto nel corso della conferenza stampa piloti alla vigilia del weekend di Yas Marina per il Gran Premio di Abu Dhabi, per quella che sarà la sua ultima apparizione alla guida della Rossa di Maranello, prima di passare nel 2025 tra le fila della Williams. “Questo weekend sarà emozionante ed intenso, per quanto è alta la posta in palio ma anche perchè si tratterà dell’ultima volta che guiderò la Ferrari – ha esordito Sainz – E’ stato un periodo complicato per tutte le cose che sono successe dietro le quinte, ma sono fiero di come ho gestito tutto, arrivando in ottima forma qui e con la possibilità di lottare in pista. Con McLaren sarà una battaglia serrata, ma anche con Mercedes e Red Bull – prosegue lo spagnolo in merito al campionato costruttori e alle gerarchie su una pista dove la Ferrari non ha ancora mai vinto nella sua storia – Poi molto dipenderà dalle gomme utilizzate e dalle condizioni del circuito, soprattutto in termini di vento. E’ una Formula Uno così combattuta che non puoi decretare un favorito alla vigilia del weekend. Lasciare la Ferrari con la vittoria del titolo Costruttori sarebbe il modo perfetto per dire addio a ciò che è stata la mia vita per quattro anni – ha chiosato Sainz – Si tratta comunque di un’impresa difficile, trovandoci a 21 punti dal team più veloce in pista, una rimonta complicata visto che manca soltanto una gara”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
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Danilo chiarisce il suo futuro alla Juventus: “Rimango fino a giugno”
Nonostante le voci di mercato che lo accostano al Napoli per il prossimo mercato di gennaio, Danilo ha voluto fare chiarezza sul suo futuro alla Juventus, ribadendo il suo impegno verso il club bianconero. Il difensore brasiliano, intervistato dopo la vittoria della Juventus contro il Manchester City, ha dichiarato di non aver mai avuto intenzione di lasciare il club e di voler rispettare il contratto in essere fino a giugno.
“Non ho mai detto di voler andare via, neanche in estate quando erano circolate voci di mercato”, ha affermato Danilo ai microfoni di Sky Sport. “Il mio obiettivo è concentrarmi sulla Juventus e dare il massimo fino alla fine della stagione”. Con il contratto in scadenza a giugno, il brasiliano ha confermato che non ha intenzione di lasciare a metà stagione. “Essere il capitano della Juventus è un onore e una grande responsabilità. Sarò qui fino alla fine per supportare i miei compagni e per essere pronto quando il mister avrà bisogno di me”, ha aggiunto, rimandando ogni discorso sul suo futuro a dopo la conclusione del campionato.
Danilo ha sottolineato come la sua missione in questa seconda parte della stagione sia quella di dare tutto per la Juventus. “È una sfida che accetto con determinazione. Non torno indietro e cerco sempre di migliorare e di essere pronto per la squadra. Quello che posso dare alla Juve va oltre il campo, sono convinto di quello che faccio”.
Il difensore ha anche commentato la splendida vittoria contro il Manchester City, che ha dato nuova linfa alle speranze di qualificazione diretta in Champions League. “Ci voleva una prestazione di squadra come quella di ieri, abbiamo mostrato sinergia, coraggio e ambizione, qualità che ci mancavano da un po’. Dobbiamo mantenere questo spirito fino alla fine”, ha concluso Danilo, confermando il suo impegno a guidare la Juventus in questa fase cruciale della stagione.
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Fonseca e il gioco delle colpe: la squadra in bilico
Quello che sembra un reality show si trasforma in una storia ricca di nomi, accuse e una crescente sensazione di sfiducia. Paulo Fonseca, allenatore che non ha paura di esprimere i suoi dissapori, sembra sempre più al centro di un circolo vizioso in cui ogni partita offre nuovi colpevoli. Che si tratti di Tomori e della difesa, dei tiri sbagliati da Theo Hernandez e Leao o delle decisioni arbitrali contro la sua squadra, Fonseca sembra avere sempre qualcosa o qualcuno a cui attribuire la responsabilità di ogni insuccesso.
Le sue dichiarazioni, spesso dure e mai troppo sfumate, mettono in evidenza un aspetto curioso: se il tecnico è pronto a nominare chi, secondo lui, non sta dando il massimo, ci si chiede perché resti alla guida di una squadra che lui stesso ammette di non riuscire a controllare. Il fatto che Fonseca sembri ricercare costantemente un alibi, piuttosto che prendersi la piena responsabilità dei fallimenti, solleva dubbi sulla sua relazione con i giocatori e sulla sua capacità di motivare il gruppo.
Eppure, non è una novità che gli allenatori, soprattutto quando la pressione cresce, si sfoghino contro la squadra, ma in questi casi un dirigente dovrebbe probabilmente intervenire per mediare e chiarire la situazione. Fonseca, però, appare più incline a puntare il dito, lasciando poco spazio all’autocritica. Non è il primo allenatore a farlo, e probabilmente non sarà l’ultimo, ma la sua posizione sembra ogni giorno più difficile da giustificare.
L’allenatore, pur non facendo nomi precisi, lascia intendere che alcuni giocatori non stiano dando il massimo. Tra i sospetti, Theo Hernandez e Davide Calabria sembrano i principali indiziati, ma la vera domanda è un’altra: perché Fonseca non è riuscito a creare un legame solido con il suo gruppo? Le scelte di formazione, come le ripetute panchine a Leao, potrebbero averminato l’armonia e lo spirito di squadra, ma questo non basta a spiegare il malcontento che si respira.
La verità sembra essere che il tecnico non sia riuscito a instaurare una comunicazione efficace con la squadra e che, nonostante il suo impegno, la fiducia reciproca non sia mai decollata. La mancanza di coesione tra allenatore e giocatori potrebbe essere alla base di questa spirale negativa che rischia di compromettere il cammino della squadra. Resta solo da capire se il faccia a faccia annunciato dopo la partita con la Stella Rossa riuscirà a risolvere la situazione, o se, come nel miglior stile di un reality, dovremo aspettare il prossimo episodio per scoprire chi sarà il prossimo “nominato”.
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Nicolò Barella: “Il mio futuro è all’Inter, voglio diventare una bandiera”
Nicolò Barella ha definitivamente messo a tacere le voci che lo volevano lontano dall’Inter, soprattutto dopo l’interesse mostrato dalla Premier League, con club come il Manchester City e il Newcastle a fare pressing per il centrocampista. In un’intervista a DAZN, il 27enne ha chiarito senza equivoci il suo pensiero sul futuro: “Il mio futuro lo vedo all’Inter. Vedo un progetto serio e la possibilità di fare qualcosa di grande”, ha dichiarato. Barella ha ribadito che non ha mai avuto intenzione di lasciare il club, nemmeno di fronte alle offerte, e ha assicurato di non aver avuto alcun confronto con il suo procuratore riguardo a trasferimenti.
Queste dichiarazioni sono un segnale importante anche per la dirigenza nerazzurra, che può così contare sulla stabilità di un giocatore fondamentale per il presente e il futuro del club. Il presidente Giuseppe Marotta, infatti, si è mostrato fiducioso riguardo al percorso dell’Inter, in particolare in vista degli impegni in Champions League, dove la squadra si è prefissata l’obiettivo di tornare in finale, dopo la sconfitta con il Manchester City.
Barella ha condiviso questo sogno, dicendo: “Avendo perso la finale con il City, l’obiettivo è quello. Non ci deve distogliere dal campionato che rimane importantissimo per noi. Abbiamo tutte le possibilità per farlo anche noi e ci proveremo.” L’ex Cagliari ha aggiunto che la competizione in campionato è altrettanto cruciale e che l’Inter è determinata a puntare su entrambi gli obiettivi.
Parlando della sua crescita professionale, Barella ha riconosciuto l’importante ruolo di Simone Inzaghi nel suo sviluppo. “Ha portato dei miglioramenti. Ha aggiunto qualcosa che abbiamo immagazzinato e ora abbiamo trovato l’equilibrio perfetto”, ha dichiarato. L’allenatore nerazzurro, infatti, ha contribuito a valorizzare le doti di Barella, portandolo a diventare uno dei migliori centrocampisti a livello mondiale.
Sul piano delle sfide imminenti, Barella ha fatto il punto sugli avversari che l’Inter dovrà affrontare nelle prossime settimane. Il prossimo match vedrà la squadra di Inzaghi impegnata contro una Lazio in grande forma, seguita da una sfida con l’Atalanta, che Barella considera una squadra di grande qualità. “Faccio i complimenti alla Lazio, ma noi guardiamo al nostro cammino”, ha detto il centrocampista. “Dopo un campionato come quello scorso non è facile ritrovare quella mentalità, ma arriverà”, ha aggiunto, sottolineando la determinazione di un gruppo che sta trovando sempre più coesione, anche grazie alle recenti prestazioni in Champions League.
Con un futuro solido all’Inter e un percorso che promette altre soddisfazioni, Barella continua a essere un pilastro indiscusso per il club e per la nazionale. La sua visione di lungo termine, insieme alla sua ambizione, è chiara: diventare una bandiera della squadra nerazzurra e aiutare il club a raggiungere traguardi storici.
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