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Pat Metheny compie 70 anni

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Il 26 luglio scorso è uscito il suo ultimo album, “Moondial” e il 1° ottobre prenderà il via il suo lungo tour europeo che prevede anche sei date in Italia: Genova, Udine, Brescia, Milano, Bologna e Roma. Un bel regalo per il compleanno di Pat Metheny che oggi (12 agosto) compie 70 anni. Chitarrista jazz tra i più apprezzati, Metheny è nato a Kansas City (nel Missouri) nel 1954 in una famiglia di musicisti. Non a caso, a 8 anni inizia a suonare la tromba e a 15 suona già regolarmente con i migliori musicisti jazz della sua città.
L’esordio con il primo album, “Bright Size Life” (con Jaco Pastorius al basso), risale al 1975: l’album è caratterizzato da sonorità decisamente originali per la chitarra jazz e, per questo, influenzerà le successive generazioni di chitarristi. E lo stesso succederà in seguito visto che Metheny continua a utilizzare sempre nuove tecnologie e a lavorare per sviluppare il potenziale di improvvisazione della sua chitarra, con una versatilità senza eguali.
Nel 1976 fonda il Pat Metheny Group insieme al tastierista Lyle Mays: producono musica a metà strada tra il rock e il jazz; lui si occupa delle melodie, Mays delle armonie. Alla band successivamente si sono affiancati altri artisti (tra cui il bassista di origine africane Richard Bona che ha partecipato alla registrazione degli album “Speaking of Now” e “Live”) ma le collaborazioni si sono limitate a pochi dischi. Grazie al Pat Metheny Group ma anche all’impegno come solista, ai duetti e ad altre partecipazioni, Metheny negli anni ha raccolto consensi sempre maggiori sia da parte del pubblico sia della critica. A oggi ha vinto tre dischi d’oro e venti Grammy Award. Da notare che, oltre a essere uno straordinario musicista, Metheny è stato anche un ottimo insegnante: a 18 anni era già i forze all’università di Miami e a 19 era il più giovane insegnante presso il Berklee College of Music (che, vent’anni dopo, gli ha conferito un dottorato onorario). Ha insegnato anche in diversi seminari musicali in tutto il mondo.
L’artista festeggerà il compleanno con la moglie Latifa, con cui vive a New York e con la quale ha avuto tre figli.
-foto Agenzia Fotogramma-

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Rivoluzione Roma: esonerato De Rossi, panchina a Juric. Cosa cambierà?

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Rivoluzione in casa Roma: esonerato Daniele De Rossi e panchina affidata a Ivan Juric. La convulsa giornata in casa giallorossa inizia al mattino con l’annuncio un po’ a sorpresa del divorzio dall’ex centrocampista, una decisione “adottata nell’interesse della squadra, per poter riprendere prontamente il percorso auspicato, in un momento in cui la stagione è ancora al suo inizio. A Daniele, che sarà sempre di casa nel club giallorosso, un vivo ringraziamento per il lavoro svolto in questi mesi con passione e dedizione. Seguiranno comunicazioni sulla guida tecnica della squadra”. L’ex capitano, arrivato sulla panchina della Roma il 16 gennaio scorso al posto dell’esoneratro Josè Mourinho, al termine della scorsa stagione aveva firmato un contratto triennale con il club. Il suo esonero arriva dopo appena 4 giornate di campionato con un bilancio di tre pareggi e una sconfitta. In serata ecco poi il nome del sostituto, Ivan Juric.

Il tecnico croato classe 1975 ha firmato con i giallorossi fino al 30 giugno 2025. Juric, dopo una carriera da calciatore fra Croazia, Spagna e Italia, ha iniziato il suo percorso da allenatore nel calcio giovanile e poi da assistente tecnico al fianco di Gian Piero Gasperini. Ha esordito in Serie A nel 2016-17 sulla panchina del Genoa, dopo aver ottenuto – nella stagione precedente – la promozione nel massimo campionato con il Crotone, la prima nella storia della società calabrese. Dal 2019 al 2021 guida l’Hellas Verona, accompagnando i gialloblù a due salvezze consecutive, valorizzando inoltre diversi calciatori. Nel 2021 assume il ruolo di manager del Torino, restando in carica fino al 2024 e diventando il secondo tecnico con più panchine negli ultimi 20 anni di vita del club granata.
Juric farà il suo esordio domenica all’Olimpico contro l’Udinese.
– foto Ipa Agency –

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Il 22 settembre Sportcity Day in 162 città, edizione da record

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E’ in programma domenica 22 settembre il nuovo appuntamento con Sportcity Day, quarta edizione dell’evento promosso da Fondazione Sportcity che coinvolgerà 162 città, pronte a trasformarsi in palestre a cielo aperto per dimostrare che la possibilità di alimentare il benessere psico-fisico dei cittadini può essere offerta anche dagli spazi urbani. Un’edizione record: dai 17 comuni che aderirono alla prima edizione del 2021 agli oltre 160 di quest’anno, dalle 30.000 persone attive al mezzo milione previsto per l’appuntamento del 22 settembre.

L’iniziativa, che coincide con la Giornata Nazionale per la Salute e il Benessere delle Città, è stata presentata in una conferenza stampa nella cornice della Sala Caduti di Nassiriya di Palazzo Madama. “Dobbiamo essere fieri e tutelare questa Repubblica del movimento, cercando di farla crescere”, ha detto il presidente della Fondazione Sportcity, Fabio Pagliara. “Oltre 500.000 italiani hanno voglia di riappropriarsi delle città e hanno deciso che qualsiasi luogo è luogo di sport e benessere perchè in qualsiasi parte della città si può esercitare la cultura del movimento”, ha aggiunto Pagliara. Presente il sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente, Claudio Barbaro, secondo il quale l’obiettivo è “trasformare gli italiani in sportivi a prescindere dal raggiungimento del risultato”.

L’evento quindi “risponde alla domanda di sport registrata nel nostro paese per la quale c’è la necessità di mettere in rete le disponibilità dei comuni, che sono lo strumento più vicino ai cittadini e che sono indispensabili per far crescere la cultura sportiva che trova terreno fertile nelle modifiche di legge fatte e nell’inserimento dello sport in costituzione”. E aggiunge: “Per la prima volta esiste una delega in campo ambientale che fa esclusivo riferimento al mondo dello sport – spiega Barbaro -. Questa sensibilità sta crescendo e sta interessando molti addetti ai lavori all’interno delle tematiche ambientali. Questo percorso è stato favorito anche dalle medaglie ottenute dai nostri atleti a Parigi”. Soddisfatta anche la senatrice Daniela Sbrollini: “Sono convinta che questo movimento continuerà a crescere nei prossimi anni. E’ uno degli appuntamenti importanti del 2024, cui seguirà un’altra stagione fondamentale”.
– Foto Spf/Italpress –

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Vasseur “A Singapore speriamo di ripetere vittoria scorso anno”

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Il Mondiale di Formula 1 affronta la seconda gara consecutiva su circuito cittadino. Dal super veloce tracciato di Baku, la Scuderia Ferrari e gli altri team si spostano a Singapore. “L’esito dell’ultima gara non è stato quello che speravamo, il che in sè dice però che il nostro livello di competitività è molto alto, soprattutto nell’attuale contesto della Formula 1, in cui c’è poca differenza prestazionale tra i quattro team di vertice”, spiega il team principal della Ferrari Fred Vasseur. “Vogliamo continuare su questa strada anche a Singapore, un altro circuito cittadino molto impegnativo.

A entrambi i nostri piloti piace correre qui, e anzi uno di loro ha vinto proprio lo scorso anno. Ci piacerebbe ripetere l’impresa questo weekend continuando a lavorare bene come squadra, come abbiamo fatto nelle ultime gare. Le ultime due domeniche – dice ancora Vasseur – ci hanno dimostrato quanto sia importante la gestione gomme, e avendo nuovamente a disposizione le tre mescole più morbide, dopo Monza e Baku, dovremmo avere una migliore comprensione del loro comportamento, anche se poi ogni pista è diversa. Naturalmente anche qui la qualifica è molto importante e siamo preparati per affrontarla al meglio, quindi sono sicuro che potremo mettere in difficoltà i nostri avversari”.
– Foto Ipa Agency –

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