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Jannik Sinner e la gaffe sul supereroe: l’imbarazzo a Torino

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Un momento davvero divertente ha caratterizzato la serata pre-Atp Finals a Torino, con protagonista Jannik Sinner, il numero uno al mondo. Durante un’intervista informale al Teatro Carignano, il tennista altoatesino è stato sorpreso da una domanda inaspettata: “Chi è il tuo supereroe preferito?”. Una domanda che ha messo in difficoltà Sinner, che ha inizialmente risposto con un po’ di incertezza: “Speed, sì lui. Mi piace la velocità, quindi direi Speed”.

L’affermazione ha lasciato perplesso Alessandro Cattelan, conduttore dell’evento, che con una certa sorpresa ha chiesto: “Speed, chi è Speed?”. A quel punto, Sinner si è reso conto della gaffe e, visibilmente imbarazzato, ha prontamente corretto la sua risposta: “Flash, sì Flash. Stavo pensando alla velocità, che corre veloce… Dunque Flash”. La risposta ha suscitato ilarità tra i presenti, con una risata generale che ha coinvolto anche gli altri tennisti e il pubblico in sala.

Nonostante l’inciampo verbale, il momento ha reso l’atmosfera ancora più informale e divertente. Probabilmente, i supereroi non sono proprio il campo di competenza di Sinner, che ha dimostrato di essere un po’ meno preparato su questi temi rispetto ai suoi straordinari colpi da tennis. In ogni caso, il siparietto ha dimostrato ancora una volta che, oltre alla sua forza in campo, Sinner ha anche un lato umano che lo rende ancora più amato dal pubblico.

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Binaghi e la sfida per le Atp Finals in Italia: l’attesa per il futuro di torino

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Il futuro delle ATP Finals in Italia sembra ancora incerto, ma il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP), Angelo Binaghi, ha rivelato alcuni dettagli importanti sulla competizione durante il sorteggio dei gironi delle ATP Finals 2024 a Torino. Mentre i riflettori erano puntati sulle stelle del tennis, come Jannik Sinner e Daniil Medvedev, le domande dei giornalisti si sono inevitabilmente concentrate su uno degli argomenti più discussi: la possibile permanenza delle Finals a Torino.

Binaghi, che ha definito la situazione attuale come una vera e propria “sfida tra due mastini”, ha riferito che la città di Torino è determinata a mantenere l’evento prestigioso, con il sindaco Stefano Lo Russo che sta facendo di tutto per garantire la permanenza dell’evento in Piemonte. Dall’altro lato, però, c’è Andrea Gaudenzi, presidente dell’ATP, che ha mostrato un atteggiamento particolarmente “tignoso”, termine che Binaghi ha usato per descrivere l’approccio del dirigente, simile alla sua grinta da ex tennista.

Nonostante l’incertezza che circonda la questione, Binaghi ha sottolineato la sua ferma intenzione di mantenere le ATP Finals in Italia. Tuttavia, ha precisato che ci vorrà ancora qualche giorno prima di avere una risposta definitiva. In particolare, ha indicato che circa dieci giorni dopo la finale delle ATP Finals di quest’anno si saprà con maggiore certezza se Torino riuscirà a mantenere l’evento per i prossimi cinque anni.

L’attesa per questa decisione è palpabile, e non solo per i tifosi italiani, ma anche per gli appassionati di tennis internazionali. La città di Torino ha ospitato l’evento dal 2021, contribuendo a renderlo un appuntamento imperdibile per gli appassionati, ma la competizione tra le città ospitanti è forte, e la decisione finale potrebbe determinare il destino delle Finals in Italia. Nel frattempo, la speranza di Binaghi e di molti altri è che il prestigioso torneo rimanga nel nostro paese, contribuendo ulteriormente alla crescita e alla visibilità del tennis italiano.

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Spalletti convoca Baldanzi: novità in vista delle ultime gare di Nations League

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Il commissario tecnico della Nazionale Italiana, Luciano Spalletti, ha annunciato le convocazioni per le ultime due gare della fase a gironi della Nations League, con alcune novità importanti. La più rilevante riguarda la chiamata di Baldanzi, il giovane talento della Roma, che entra a far parte della rosa azzurra per la prima volta. Il centrocampista, ex Empoli, rappresenta una delle promesse più interessanti del calcio italiano, e la sua convocazione segna un passo importante nel progetto di rinnovamento voluto dal tecnico toscano.

Accanto a questa novità, ci sono anche dei ritorni significativi. Nicolò Barella, uno dei perni del centrocampo, è tornato a disposizione dopo l’infortunio che lo aveva tenuto lontano dalla Nazionale. In attacco, invece, Kean è ancora in dubbio a causa di problemi fisici alla caviglia, mentre resta confermato il nome di Lucca, che potrebbe avere maggiori chance di scendere in campo se l’attaccante della Juventus non dovesse recuperare.

Spalletti, che ha sempre sottolineato l’importanza di dare spazio ai giovani, ha già fatto intendere che Baldanzi potrebbe trovare un posto nel suo schema tattico, particolarmente orientato a un 3-5-1-1. L’obiettivo è quello di puntare su un gioco creativo, e il giovane calciatore potrebbe rappresentare una risorsa preziosa come fantasista, ruolo che Spalletti sta cercando di valorizzare.

Il ct ha anche fatto sapere che diversi giocatori delle formazioni giovanili saranno monitorati, con possibilità di aggregarsi alla Nazionale in vista dei prossimi impegni. Tra questi, i nomi di Casadei, Ruggeri, Comuzzo e Savona sono quelli più osservati, con Baldanzi che è già pronto a cogliere questa grande opportunità. In attacco, se Kean non dovesse essere convocato, si cercherà di puntare su Lucca, mentre le chances per altri come Zaccagni sembrano ridotte, soprattutto dopo il suo rifiuto alla convocazione precedente.

Sul fronte difensivo, Spalletti riflette su alcune possibili modifiche, con Gatti che dovrebbe essere richiamato, mentre Delprato, autore di buone prestazioni con il Parma, potrebbe essere una sorpresa dell’ultima ora.

Intanto, la Francia si presenterà a Milano senza Kylian Mbappé, una notizia che ha sorpreso molti, ma che non diminuisce la forza della Nazionale francese. Nonostante l’assenza della sua stella, i Bleus restano una squadra temibile, come sottolineato dallo stesso Deschamps, che ha scelto di lasciare Mbappé a casa per motivi tecnici. Per l’Italia, l’obiettivo primario è chiudere il discorso qualificazione già nella partita contro il Belgio, il 14 novembre, così da rendere la sfida contro la Francia una vetrina per accelerare il processo di rinnovamento e testare nuovi giocatori.

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As Roma, Mancini elogia Hummels: il suo mancato impiego crea discussioni

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La Roma continua a vivere un periodo altalenante in Europa League e, dopo il deludente pareggio 1-1 contro l’Union Saint-Gilloise, Gianluca Mancini ha parlato della situazione della squadra e di alcune scelte tecniche che hanno suscitato non poche polemiche, tra cui quella riguardante Mats Hummels. Il difensore giallorosso, che ha segnato il gol del momentaneo vantaggio contro i belgi, ha offerto una riflessione sul momento della squadra e sul suo compagno di squadra tedesco, ancora ai margini del progetto tecnico di Ivan Juric.

Nel post-partita, Mancini ha commentato l’andamento della stagione, sottolineando la determinazione della squadra nel cercare di dare il massimo nonostante i risultati deludenti. La Roma sta cercando di reagire alla sconfitta contro il Verona e al pareggio in Belgio, ma il difensore ha ammesso che il gruppo è deluso, pur cercando di non lasciarsi abbattere. “Non ci manca la voglia di giocare. Siamo professionisti e cerchiamo di fare sempre il massimo”, ha detto Mancini, che ha poi aggiunto che, nonostante le difficoltà, non è il momento di cercare alibi.

Riguardo alla sua posizione nella squadra e alle recenti scelte di Juric, Mancini ha parlato anche della possibilità di essere convocato dal presidente Friedkin per discutere della situazione, rispondendo in modo pacato e professionale. “Se il presidente mi chiamasse per chiedermi del momento della Roma? Sono qui per fare il mio lavoro al meglio, non tocca a me parlare delle questioni societarie”, ha detto. Il difensore ha anche elogiato l’unione del gruppo, evidenziando come tutti i giocatori, a partire dai leader come lui, si supportano a vicenda in questo periodo difficile.

Tuttavia, è stato il commento su Hummels a suscitare maggiore interesse. Nonostante il campione tedesco non abbia ancora trovato spazio in campo, Mancini ha espresso grande stima nei suoi confronti, definendolo “un professore” per la sua esperienza e leadership. “Per me è un professore, un campione. È un leader dentro e fuori dal campo, e si è inserito molto bene nel gruppo”, ha dichiarato Mancini. Tuttavia, ha aggiunto che le scelte tecniche spettano all’allenatore, e non ha voluto entrare nel merito della decisione di Juric di non schierare Hummels nelle ultime partite.

La situazione di Hummels, che sembra essere un punto di discussione tra i tifosi e la stampa, solleva interrogativi sul futuro del difensore tedesco nella Roma. Le sue capacità sono indiscutibili, ma la sua permanenza in panchina sembra non trovare una giustificazione immediata sul piano tecnico. Questo episodio alimenta il dibattito sulle scelte dell’allenatore e sulle dinamiche interne alla squadra, mentre la Roma cerca di trovare la formula giusta per invertire il trend negativo e rilanciarsi in Europa.

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