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Fita leader in Europa e 3a nel mondo tra MNA World Taekwondo

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La Federazione Italiana Taekwondo (FITA) si distingue nuovamente nel panorama internazionale, raggiungendo un importante traguardo: si è classificata al terzo posto mondiale tra le National Member Associations (MNA) facenti parte della World Taekwondo. Questo prestigioso risultato è stato ottenuto grazie a un’analisi approfondita che ha valutato cinque parametri fondamentali: Governance, Partecipazione, Performance, Eventi e Sostenibilità. L’analisi, condotta per stabilire le eccellenze tra le federazioni affiliate alla World Taekwondo, ha evidenziato la solidità e l’impegno della FITA in ciascuno di questi ambiti. La Federazione Italiana si è distinta non solo a livello mondiale, dove è stata superata solo da USA e Corea del Sud, ma ha anche raggiunto il primo posto come federazione sportiva nazionale europea, consolidando la sua posizione come leader continentale.

Questo riconoscimento non è solo una conferma dell’ottimo lavoro svolto dalla federazione italiana, ma rappresenta anche una motivazione per continuare a promuovere il Taekwondo a livello nazionale e internazionale. Il presidente della Fita Angelo Cito ha espresso grande soddisfazione per il risultato, sottolineando l’importanza di continuare a innovare e migliorare, per mantenere la Federazione tra le migliori al mondo.
– foto Fita –

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Mouratoglou propone una rivoluzione nel tennis

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Il tennis è in fermento per l’introduzione di nuove regole che entreranno in vigore dal primo gennaio 2025, tra cui la possibilità di coaching durante le pause. Tuttavia, l’allenatore francese Patrick Mouratoglou, noto per il suo lavoro con campioni come Serena Williams e Holger Rune, ha lanciato un’idea audace che potrebbe trasformare il gioco in modi inaspettati.

Mouratoglou ha criticato la durata e il ritmo attuale delle partite, sottolineando che spesso i match si allungano a causa di troppe pause tra i punti, rendendo il gioco meno coinvolgente per il pubblico. La sua proposta prevede di ridurre il numero di servizi a uno solo per giocatore. Secondo lui, questa modifica potrebbe non solo diminuire i tempi morti, ma anche rendere il gioco più dinamico e interessante, aumentando l’impatto delle azioni di gioco.

L’allenatore ha osservato che, con i tennisti moderni capaci di colpire con una precisione straordinaria, i punti spesso si concludono rapidamente con un ace o un vincente diretto, seguiti da lunghe attese. Abolendo il secondo servizio, si potrebbe incentivare un gioco più continuo e veloce, mantenendo alta l’attenzione degli spettatori e riducendo la noia che talvolta caratterizza le partite.

La proposta di Mouratoglou, sebbene radicale, stimola una riflessione su come il tennis possa evolvere per rimanere al passo con le aspettative di un pubblico sempre più esigente. Se le autorità del tennis accoglieranno questa idea, il futuro del gioco potrebbe essere molto diverso da quello che conosciamo oggi.

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Bufera sugli arbitri: il caos del VAR in Italia

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Il mondo del calcio italiano è scosso da un nuovo scandalo legato all’arbitraggio, in particolare all’uso del VAR. Dopo una serie di decisioni discutibili in diverse partite, i tifosi e gli esperti del settore si interrogano sull’efficacia della tecnologia e sulla sua applicazione. La confusione regna sovrana, con errori di valutazione che si ripetono e che stanno minando la credibilità degli arbitri.

L’introduzione del VAR era stata salutata come una svolta, destinata a ridurre la discrezionalità delle decisioni arbitrali. Tuttavia, sembra che la situazione sia addirittura peggiorata, con episodi di incoerenza che lasciano sgomenti. Alcuni falli che dovrebbero essere sanzionati non lo sono, mentre altri vengono puniti in modo severo senza apparente logica. La sensazione è che i direttori di gara, i VAR e gli assistenti siano sempre più in difficoltà nell’applicare un sistema che avrebbe dovuto semplificare il loro lavoro.

Particolare attenzione è stata rivolta a una recente partita tra Monza e Napoli, dove due errori di giudizio hanno sollevato un polverone. Il primo episodio riguarda un gol annullato per un contatto giudicato falloso, ma che secondo molti non avrebbe dovuto essere sanzionato. Il secondo, una mancata espulsione per un intervento falloso, ha ulteriormente messo in discussione l’operato dell’arbitro. Questi casi hanno evidenziato come la mancanza di coerenza nelle decisioni stia causando frustrazione tra i giocatori e le squadre.

Non è solo una questione di singoli episodi, ma di un sistema che sembra non funzionare. Anche le nuove leve dell’arbitraggio si trovano a fare i conti con questa incertezza. La pressione su giovani arbitri è alta, e spesso si sentono disorientati nel dover gestire le aspettative e le dinamiche di una partita, con decisioni che possono avere ripercussioni enormi.

L’opinione pubblica è divisa: c’è chi chiede un ritorno a una gestione più tradizionale e chi invece insiste sulla necessità di perfezionare il sistema VAR. In ogni caso, la sensazione è che il calcio italiano abbia bisogno di una riflessione profonda su come gestire l’arbitraggio e la tecnologia, affinché il gioco possa tornare a essere apprezzato per la sua bellezza, senza il peso di decisioni contestate che possono influenzare il risultato finale.

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Abuso sessuale: l’indagine su Arturo Vidal e altri calciatori del Colo Colo

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Un episodio inquietante ha colpito il mondo del calcio cileno, coinvolgendo alcuni giocatori del Colo Colo, tra cui l’ex calciatore di Inter e Juventus, Arturo Vidal. La procura di Santiago del Cile ha avviato un’inchiesta su una denuncia di abuso sessuale, che si riferisce a un presunto incidente avvenuto durante una festa privata in un bar.

Secondo le prime informazioni, la denuncia è stata presentata dopo che una giovane invitata all’evento ha contattato i familiari per farsi venire a prendere, segnalando di non sentirsi bene. La sorella della giovane, dopo aver constatato le condizioni precarie della ragazza, ha deciso di sporgere denuncia per aggressione sessuale.

Vidal è stato identificato dalla polizia, ma è stato rilasciato subito dopo. Il colonnello Gerardo Aravena ha spiegato che l’ex calciatore è stato portato al commissariato per un controllo di identità e ha sottolineato che non ci sono state accuse formali nei suoi confronti. Altri giocatori coinvolti nell’episodio sono stati sottoposti a controlli sul posto e potrebbero essere convocati per rendere dichiarazioni in merito.

L’indagine prosegue, e le autorità stanno cercando di chiarire i dettagli di quanto accaduto. La situazione ha sollevato interrogativi e preoccupazioni all’interno e fuori dal campo, ponendo l’accento sulla necessità di affrontare seriamente temi legati alla sicurezza e al rispetto, anche nel mondo dello sport.

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