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Bedin “Visibilità e consenso gli obiettivi della Serie B”
“E’ un campionato di Serie B simile a quello che lasciai nel 2018: molto equilibrato, combattuto, con risultati sorprendenti e con pochi punti a dividere le squadre, ad eccezione delle prime due in classifica Sassuolo e Pisa. Un campionato che si conferma molto interessante dal punto di vista sportivo. Per quanto riguarda la sostenibilità economico-finanziaria, è un campionato che vive un momento particolare, con tanti temi da affrontare e con dei ricavi televisivi non confermati rispetto a quelli del quadriennio precedente. Ci sarà da lavorare e da scegliere assieme alle società quali possano essere le vie d’uscita per rivalorizzare il campionato. Andremo a potenziare la struttura della Lega, abbiamo bisogno che il nostro campionato trovi sempre più visibilità e consenso.”
Così Paolo Bedin, nuovo presidente della Lega Serie B, ospite di ‘Radio Anch’io Sport’ su Rai Radio 1, sullo stato di salute della Serie B. “E’ un tema che il calcio italiano si porta dietro da moltissimi anni e che deve cercare prima o poi di risolvere – prosegue Bedin, parlando del problema degli impianti – Anche perchè la presenza dei tifosi allo stadio è confermata ogni settimana in tutte le categorie. Anche ieri abbiamo fatto 100mila spettatori, il 26 dicembre abbiamo fatto il second record stagionale con oltre 120mila tifosi sugli spalti. C’è un seguito e una passione talmente radicati che bisogna intervenire affinchè gli stadi siano al passo coi tempi e vadano incontro alle esigenze degli spettatori, come è avvenuto in Europa negli ultimi anni. Abbiamo evidentemente impianti molto datati: costano anche per la manutenzione ordinaria e straordinaria che le amministrazioni comunali devono sostenere.
Abbiamo già proprietà molto difficili da sostenere dal punto di vista economico-finanziario e l’investimento per lo stadio rappresenterebbe un ulteriore aggravio. Dobbiamo trovare la soluzione, va trovata insieme alle istituzioni, al governo e alla federazione. Dobbiamo andare in questa direzione, perchè non è più possibile affrontare i prossimi decenni con l’impiantistica attuale”. Format Coppa Italia, una proposta potrebbe essere quella di far giocare le squadre di B in casa: “Qui si inserisce molto la tradizione e la cultura calcistica dei singoli paesi – spiega il numero uno dei cadetti – Al contrario dell’Inghilterra, l’Italia ha sempre avuto un format in cui la più forte gioca in casa.
Si può aprire un dialogo, i rapporti devono essere verticali: dobbiamo instaurare un dialogo costante con la Lega Serie A e C. Abbiamo due nuove governance con grande capacità di progettualità e sensibilità: Simonelli è stato per nove anni nostro presidente del collegio dei revisori quando eravamo in Serie B con Abodi e con Marani ho lavorato per un anno e mezzo”. Infine, su una competizione europea tra squadre di Serie B stile Mitropa Cup: “C’è un problema enorme di calendari. Magari può essere un’idea da rilanciare nel prossimo futuro”.
– Foto Ipa Agency –
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Milan batte Juve in rimonta, finale di Supercoppa con l’Inter
Sarà il Milan a sfidare l’Inter lunedì nella finale di Supercoppa. La squadra del nuovo allenatore Sergio Conceicao supera in rimonta la Juventus per 2-1, grazie a un rigore di Pulisic ed un’autorete di Gatti arrivate nella ripresa. Il primo colpo di scena arriva già durante il riscaldamento, quando Francisco Conceicao, figlio del tecnico rossonero, è costretto al forfait a causa di un problema fisico. Al suo posto, va in campo Yildiz.
I bianconeri passano in vantaggio al 21′. Mbangula taglia al centro e verticalizza per lo stesso Yildiz, che sorprende Hernandez alle spalle e si infila in area prima di calciare sotto la traversa con il destro e battere Maignan. La reazione avversaria tarda ad arrivare e si traduce solo in una conclusione dal limite di Fofana a ridosso del recupero, con la palla che esce a lato. Sul capovolgimento di fronte, è ancora Yildiz a smarcarsi ed andare al tiro dal limite con il mancino, ma Maignan devia in tuffo. Si va al riposo sull’1-0.
Il copione non cambia a inizio ripresa, quando Yildiz ci prova dopo pochi secondi con un destro radente da fuori area che si spegne di poco alla destra del palo. Il turco è scatenato e al 2′ mette in mezzo una palla invitante dalla destra sulla quale Vlahovic arriva, ma impatta male con il sinistro e calcia fuori. Al 10′, Hernandez fallisce una clamorosa occasione per il pareggio quando spara alle stelle un destro a pochi passi dalla porta dopo una mischia in area nata in seguito a un corner.
La partita cambia al 25′, quando Locatelli interviene in ritardo su Pulisic in area provocando un calcio di rigore. Dal dischetto si presenta proprio lo statunitense che calcia centralmente e trafigge Di Gregorio, nonostante un tocco del portiere, firmando così l’1-1. Quattro minuti dopo, la rimonta si completa. Morata lancia il neo entrato Musah sulla destra, il quale mette in mezzo una palla che Gatti devia nella propria porta, trovando Di Gregorio colpevolmente troppo lontano dai pali e in ritardo nel tentativo di recuperare la posizione. Al 36′, gli uomini di Conceicao ripartono in contropiede con Pulisic che viene smarcato in area da Hernandez, ma il suo tentativo di scavetto viene fermato in angolo da Di Gregorio. L’assalto finale della formazione di Motta non sortisce gli effetti sperati e il risultato non cambierà più. Il Milan festeggia così l’accesso alla finale di lunedì contro l’Inter. Fischio d’inizio alle 20.
– foto Image –
(ITALPRESS).
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Conte “Avanti con fiducia, rispetto tutti ma non temo nessuno”
“Manca una partita per arrivare a metà del percorso. Quello che abbiamo fatto fino adesso ci deve dare fiducia e ci deve dare autostima per andare avanti. Dobbiamo continuare su questa strada. Ci saranno partite più semplici e altre meno semplici. Domani contro la Fiorentina sarà una partita molto impegnativa considerato che la squadra di Palladino sta facendo molto bene”. Antonio Conte ha chiara in mente la difficoltà del primo impegno del 2025. Il suo Napoli fa visita alla Fiorentina nell’anticipo del sabato (ore 18) in un turno in cui le rivali, dall’Atalanta all’Inter senza dimenticare Milan e Juventus, sono impegnate altrove. “Giochiamo prima, ma mettere pressione all’Inter o all’Atalanta è molto difficile. Pensiamo a noi stessi, mettiamo punti in cascina perchè a fine campionato ci serviranno. Le nostre avversarie sono dei top club. L’Atalanta ha raggiunto un livello alto dopo aver vinto l’Europa League. Ho sempre rispetto degli altri ma non temo nessuno.
La Fiorentina sta facendo benissimo, produce molta velocità durante la partita. Ha calciatori forti in campo aperto. Stanno facendo molto bene. Noi dobbiamo cercare di dimostrare che nei momenti difficili come questi il lavoro può sopperire alla mancanza di tre giocatori importanti”. Già, la sfida del Franchi aumenta di difficoltà anche a causa delle assenze. “E’ stata una settimana con qualche intoppo. Politano non è l’unico, non c’è neanche Kvaratskhelia. Gli imprevisti, gli infortuni, fanno parte della stagione. Finora siamo stati bravi a sopperire alle assenze. Quando è capitato con Lobotka siamo stati bravi con Gilmour. Lo stiamo facendo con Buongiorno. Lo abbiamo fatto con Kvara in precedenza.
Ora ha un affaticamento muscolare. E a questo giro c’è da sopperire anche all’assenza di Politano. Cercheremo con il lavoro di squadra di fare meglio. Spinazzola può essere una soluzione? Nasce ala, può essere un’opzione in questo momento”. Sulla panchina dei viola c’è Raffaele Palladino, i due si conoscono bene, c’è stima reciproca e la condivisione di un percorso che li ha visti protagonisti sia da calciatori che da tecnici. “Palladino ha avuto belle parole per me? Quando è arrivato alla Juventus stavo spendendo gli ultimi anni di carriera da calciatore. Ha bruciato le tappe a livello di allenatore. E’ passato dalla Primavera alla prima squadra del Monza. Ha fatto uno step in avanti andando alla Fiorentina. Gli auguro il meglio sempre dopo la partita che giochiamo noi. Sta dimostrando di essere un bravo allenatore. Se siamo in testa alla classifica parziale bisogna dire che si lotta per lo scudetto. Palladino poi è napoletano. Siamo contenti di stare lassù e trovare allenatori che dicano questo”.
– Foto Ipa Agency –
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Ranieri “Lazio temibile ma il derby fa storia a sè”
“Il derby per me rappresenta tutto ciò che può pensare un tifoso, è una partita clou che viene sentita maggiormente. La classifica parla chiaro, loro stanno vivendo un momento eccezionale con un girone di andata stratosferico: giocano in velocità e con pochi tocchi, è una squadra temibilissima. Ma il derby ha sempre una storia a sè”. Claudio Ranieri e la sua Roma non hanno alcuna intenzione di partire battuti nell’attesa stracittadina in programma domenica sera. Partita alla quale i giallorossi si presentano al gran completo o quasi. “Sono tutti recuperati, tranne Celik che ha la febbre. Domani lo valuteremo”, ha detto il tecnico della Roma, parlando della situazione in infermeria che vede ai box anche Bryan Cristante.
Per quanto riguarda invece il mancato utilizzo di Lorenzo Pellegrini, è legato solamente ad “una considerazione psicologica, perchè tecnicamente lo considero uno dei migliori centrocampisti in Europa. Sono pochi i centrocampisti che fanno gol e chi ce li ha se li dovrebbe tenere stretti – il pensiero di Ranieri – Devo tenere presente se un giocatore riesce o meno a farsi scivolare addosso i problemi: Lorenzo se li carica tutti quando invece dovrebbe giocare con naturalezza come era abituato a fare, senza i macigni che si porta dietro – ha aggiunto -. Non è facile giocare in casa così. Se il beniamino del pubblico fa degli errori, non succede niente. Se lui fa un mezzo errore in casa, viene caricato di negatività e responsabilità. Se lo vedo sereno, non ho problemi a farlo giocare”.
– foto Ipa Agency –
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