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Approvato manuale licenze nazionali, Gravina “8.5 al 2024”
RSi chiude un 2024 che per il presidente della Figc, Gabriele Gravina, dal punto di vista sportivo merita “un 8.5 per il risultato delle Nazionali giovanili, che per la prima volta nella storia ci hanno fatto vincere il premio ‘Maurice Burlaz’ riconosciuto a chi ha maggiori successi con l’Under 17 e l’Under 19 negli ultimi tre anni”. Il voto è “molto alto” anche dal punto di vista “della progettualità, dell’attività economica e gestionale e di tutte le altre dimensioni. Credo che sia sotto gli occhi di tutti quello che la governance è riuscita a centrare quest’anno”, tra cui la “valorizzazione di alcune dimensioni quali il coinvolgimento delle scuole, tutto il percorso legato a socializzazione e inclusione. Sono tutte sfumature di azzurro che hanno un alto contenuto di valori morali ed etici nel nostro mondo”.
Il Consiglio federale odierno ha avuto “l’obiettivo di focalizzare l’ulteriore step di attuazione del piano strategico approvato a marzo, per dare seguito all’approvazione delle nuove Licenze Nazionali per il 2025/2026, approvate all’unanimità – ha proseguito il presidente della Federcalcio -. Il piano strategico va avanti all’insegna della messa in sicurezza del sistema sotto il profilo dei costi di gestione e di una maggiore garanzia del rapporto tra valore di produzione e costo del lavoro”.
Un altro punto all’ordine del giorno è stata “l’approvazione della nuova disciplina dei prestiti in conseguenza della circolare della Fifa sull’argomento”.
Fatto un bilancio del 2024, lo sguardo è ora rivolto al 2025: “Abbiamo davanti un anno importante. C’è la fase finale della Nations League, abbiamo un appuntamento che abbiamo mancato per ben due volte e sul quale ci dobbiamo concentrare con priorità assoluta”, ha sottolineato Gravina con riferimento alle qualificazioni per i Mondiali 2026. Dal punto di vista politico, il numero uno della Figc si augura “un anno di maggiore serenità e di tranquillità relazionale e di maggiore rispetto, un concetto che dobbiamo declinare in maniera più puntuale nel mondo del calcio non solo a livello di carte federali ma praticandolo quotidianamente”. Gravina risponde anche alle domande sull’ipotesi di candidatura di Del Piero. “Non ci sono novità, lo stesso Alex è stato molto chiaro. C’è qualcuno che si diverte nell’attivare meccanismi di disturbo, più che di attività positiva, così come con l’uscita del nome di Luca di Montezemolo. Ho una grande considerazione di Alex ma voglio ricordare che il nostro è un mondo basato su alcune regole”.
“Per poter porre una candidatura serve essere designati e attivare meccanismi trasversali e di conoscenza. Ho citato a più riprese esempi tangibili della capacità di voler diventare dirigenti del calcio. Faccio un nome, Giorgio Chiellini – ha aggiunto Gravina -. E’ andato a scuola, ha praticato un’esperienza all’estero straordinaria. Oggi è un dirigente stimato, è entrato nell’Eca, nella più importante commissione della Uefa. Ha il valore aggiunto di essere stato importante giocatore e capitano della Nazionale. E’ un ragazzo con titoli di studio importanti e una capacità relazionale straordinaria. E’ un profilo che fa bene al calcio a qualsiasi livello di coinvolgimento”.
– Foto Ipa Agency –