Motori
Subaru annuncia la nuova Impreza WRX STI S210: una versione limitata e ad alte prestazioni
Subaru ha appena svelato una sorpresa in occasione del Salone dell’auto di Tokyo, regalando ai fan del brand una notizia che non poteva che farli felici: sta arrivando una nuova Impreza WRX STI! Sebbene si tratti di una versione speciale a produzione limitata, l’annuncio ha suscitato grande entusiasmo, anche se i rumors sulla nuova WRX STI risalgono già ad agosto.
Denominata STI S210, questa edizione speciale si distingue per le sue prestazioni e per il design esclusivo, portando al massimo livello la combinazione tra performance, telaio, estetica e funzionalità. Nonostante la Subaru Impreza WRX di questa generazione non avesse ricevuto una vera e propria versione STI, la S210 si ispira alla WRX NBR Challenge da corsa, che partecipa alla leggendaria 24 Ore del Nürburgring.
Motore e prestazioni
La Subaru Impreza WRX STI S210 è alimentata da un motore boxer a quattro cilindri da 2.4 litri e turbocompresso, capace di erogare 300 cavalli di potenza. Il propulsore è equipaggiato con nuovi intake per l’aria, un condotto rivisitato per l’ingresso nel turbo, un sistema di scarico aggiornato e una centralina ottimizzata. La potenza viene trasmessa a tutte e quattro le ruote tramite un cambio automatico, derivato da quello di serie ma affinato per garantire un’esperienza di guida ancora più coinvolgente.
Design e interni
L’interno dell’abitacolo è caratterizzato da sedili sportivi e un look complessivo più aggressivo, in linea con il carattere della vettura. La parte esterna si distingue per i cerchi STI Flexible Performance da 19 pollici, presi direttamente da BBS. Inoltre, a garantire una frenata di alto livello, troviamo le pinze Brembo a sei pistoncini davanti e quattro dietro, abbinate a pastiglie speciali per un’aderenza ottimale.
Produzione limitata
La Subaru WRX STI S210 sarà prodotta in sole 500 unità, il che la rende un’auto ancora più esclusiva. Per conoscere maggiori dettagli sulla disponibilità, bisognerà aspettare la primavera, ma nel frattempo i fan possono già iniziare a sognare questa versione speciale della leggendaria sportiva giapponese.
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Motori
Nissan Patrol Safari: una leggenda che resiste da 30 anni
La Nissan Patrol Safari è una leggenda che resiste da quasi trent’anni. Nonostante il suo debutto nel 1997, questo modello è ancora in produzione in alcune regioni come il Medio Oriente e il Sud America, dove si può acquistare come nuova. Sebbene non si tratti di un’auto completamente nuova, Nissan ha apportato alcuni aggiornamenti estetici per mantenerla al passo con i tempi, senza rinunciare alla sua essenza. La griglia, i fari e i passaruota sono stati aggiornati, ma la carrozzeria e il telaio sono rimasti fondamentalmente invariati. Gli interni, inoltre, sono cambiati in modo minimo, con l’introduzione di alcuni elementi tecnologici moderni ma senza stravolgere l’identità di questo veicolo iconico.
Sotto il cofano, la Nissan Patrol Safari continua a montare il motore a sei cilindri in linea da 4.8 litri, che eroga oltre 280 cavalli di potenza, fornendo un’eccellente trazione integrale grazie al cambio manuale a cinque marce (con una versione automatica disponibile). Questo motore e il sistema a quattro ruote motrici la rendono particolarmente adatta per terreni difficili e per chi cerca un veicolo capace di affrontare avventure impegnative.
La domanda che sorge è se una macchina del genere meriti ancora l’acquisto. Se siete appassionati di auto robuste e affascinati dalla tradizione, la Nissan Patrol Safari potrebbe essere una scelta ideale, con il suo mix di affidabilità e capacità off-road. Tuttavia, se cercate tecnologie all’avanguardia e un design più moderno, forse sarà meglio esplorare altre alternative. In ogni caso, la Nissan Patrol Safari continua a rappresentare una scelta solida per chi ama veicoli resistenti e senza tempo.
Nel frattempo, una grande novità è arrivata dal mondo Nissan: Honda ha acquistato Nissan. I motivi dietro questa acquisizione sono stati rivelati al CES 2025, sollevando numerosi interrogativi e curiosità nel mondo automobilistico.
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Motori
Lamborghini chiude il 2024 con risultati record e uno sguardo al futuro elettrificato
Lamborghini ha chiuso il 2024 con un trionfo senza precedenti, consegnando 10.687 vetture e registrando un aumento del 6% rispetto all’anno precedente. Questo risultato rappresenta una pietra miliare per il marchio di Sant’Agata Bolognese, che ha saputo affrontare le sfide del mercato globale mantenendo un forte legame con i suoi clienti. La crescita delle vendite è stata particolarmente marcata in Europa, Medio Oriente e Africa, con 4.227 auto consegnate, seguite dagli Stati Uniti con 3.712 unità e dall’Asia-Pacifico con 2.748. In Europa, la Germania si è confermata il mercato leader, con il Giappone e la Cina a completare il podio.
Il modello di punta del 2024 è stata la Lamborghini Revuelto, una supersportiva ibrida che ha riscosso un enorme successo, con ordini già programmati fino al 2026. Anche la Urus ha continuato a giocare un ruolo cruciale, grazie al lancio della nuova versione Urus SE, consolidando la sua posizione come pilastro fondamentale della gamma. In un arco di soli diciotto mesi, Lamborghini ha completato la transizione verso una gamma interamente ibrida, dimostrando una capacità di innovazione rapida e mirata. Questo posizionamento ha reso Lamborghini un pioniere nel settore delle supersportive elettrificate, con un forte impegno verso la sostenibilità e la tecnologia.
Nonostante questi progressi, il marchio ha deciso di posticipare il lancio della sua prima auto elettrica, la Lanzador, al 2029. Il CEO Stephan Winkelmann ha sottolineato che il mercato delle supercar elettriche non è ancora pronto, e che è necessario attendere l’evoluzione delle normative europee sui veicoli a combustione interna. Questa scelta strategica riflette la volontà di Lamborghini di mantenere il suo impegno per l’innovazione, assicurandosi al contempo di offrire prodotti che rispondano pienamente alle aspettative del mercato e delle normative.
Con un anno straordinario alle spalle, Lamborghini si prepara ad affrontare il 2025 con rinnovato slancio, puntando su tecnologia, sostenibilità e una continua attenzione alle esigenze dei propri clienti, confermandosi un leader indiscusso nel panorama delle auto di lusso e supersportive.
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Motori
Crisi dell’auto in Italia: un 2024 di difficoltà tra calo delle vendite e transizione elettrica lenta
Il settore automobilistico in Italia e in Europa sta attraversando una delle crisi più profonde degli ultimi decenni. I dati parlano chiaro: le immatricolazioni continuano a calare, e la transizione verso l’elettrico fatica a decollare. In un contesto di trasformazione globale, il mercato europeo sembra essere intrappolato in una “tempesta perfetta” che colpisce duramente l’industria automobilistica, con ripercussioni significative sul tessuto economico del continente.
Nel 2024, il mercato italiano delle automobili ha registrato un calo delle immatricolazioni pari allo 0,5% rispetto all’anno precedente, segnando un crollo del 18,7% rispetto ai livelli del 2019, anno pre-pandemia. Questa situazione evidenzia la difficoltà del settore a tornare ai volumi precedenti, nonostante il Pil nazionale abbia già superato i livelli del 2019. Il mese di dicembre ha visto vendite inferiori del 4,93% rispetto allo stesso mese del 2023, confermando una tendenza negativa persistente.
Anche un colosso come Stellantis non è immune a questa crisi. Nel 2024, il gruppo ha immatricolato in Italia 452.615 veicoli, segnando un calo del 9,9% rispetto all’anno precedente. La sua quota di mercato è scesa al 29%, con una diminuzione di tre punti percentuali rispetto al 2023. Fiat, uno dei marchi di punta del gruppo, ha visto un calo delle immatricolazioni del 41,1% a dicembre, sebbene rimanga il marchio più venduto in Italia con 143.867 auto nel 2024. Altri marchi del gruppo, come Maserati, Lancia, DS e Alfa Romeo, hanno subito cali ancora più drastici, con riduzioni superiori al 40% rispetto al 2023.
Nonostante le difficoltà, alcuni modelli continuano a mantenere la loro popolarità tra gli italiani. La Fiat Panda, prodotta nello stabilimento di Pomigliano, è rimasta la vettura più acquistata, con oltre 4.500 immatricolazioni nel solo mese di dicembre e circa centomila durante l’intero anno. Nel segmento dei veicoli commerciali, Fiat Professional ha dominato il mercato con il Ducato, prodotto a Atessa, che ha registrato poco meno di ventimila vendite.
Nel panorama dei SUV, il Jeep Avenger ha conquistato la posizione di SUV più venduto in Italia e il terzo modello più venduto in assoluto. Questo veicolo si è anche posizionato tra i primi cinque modelli 100% elettrici del mercato italiano, dimostrando che, sebbene la transizione verso l’elettrico sia lenta, ci sono segnali di crescita in alcuni segmenti specifici.
La crisi ha colpito anche i livelli occupazionali, con un aumento dell’uso degli ammortizzatori sociali e chiusure anticipate che hanno coinvolto circa 20.000 lavoratori. Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim-Cisl, ha descritto il 2024 come “l’anno nero di Stellantis”, sottolineando come tutti gli stabilimenti abbiano registrato una produzione negativa per la prima volta dopo due anni di crescita.
In questo contesto di difficoltà, la strada verso il recupero appare complessa. La transizione verso veicoli a emissioni zero, promossa dall’Unione Europea, sembra ancora lontana dall’obiettivo di sostituire completamente i veicoli tradizionali entro il prossimo decennio. La crisi del settore automobilistico non riguarda solo l’Italia, ma si estende a livello globale, con alcune eccezioni come la Spagna, che ha registrato una ripresa nel 2024 con un aumento delle vendite del 7,1%.
Il futuro dell’industria automobilistica europea dipenderà dalla capacità di adattamento alle nuove sfide tecnologiche e ambientali, nonché dalla resilienza delle sue imprese e dei suoi lavoratori.
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