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Stellantis sospende la produzione a Mirafiori: attività fermate fino a gennaio a causa della crisi delle vendite di auto elettriche

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ADN24

Stellantis ha comunicato ai sindacati la sospensione delle attività produttive nelle carrozzerie di Mirafiori dal 2 al 17 dicembre, seguita dalla chiusura collettiva dell’impianto dal 18 dicembre al 5 gennaio, in linea con l’accordo per le festività di fine anno. La decisione è stata presa a causa di un’incertezza nelle vendite di veicoli elettrici in diversi mercati europei, che costituiscono il 97% della produzione di Mirafiori, e di una flessione nelle vendite di auto di lusso in paesi extraeuropei come Cina e Stati Uniti.

La sospensione riguarda solo le carrozzerie di Mirafiori, mentre altre attività nello stabilimento, come la produzione di componenti per veicoli elettrificati e lo sviluppo di batterie, continuano. Stellantis sta investendo nella trasformazione di Mirafiori verso il Mirafiori Automotive Park 2030, con l’obiettivo di produrre cambi elettrificati a doppia frizione e sviluppare nuove tecnologie per batterie.

Le difficoltà legate al mercato delle auto elettriche sono il risultato di vari fattori, tra cui l’aumento dei costi di produzione, la concorrenza con i veicoli tradizionali e le infrastrutture di ricarica ancora insufficienti. A questi si aggiungono le vendite di veicoli di lusso in calo in mercati cruciali come la Cina e gli Stati Uniti, che influiscono direttamente sulla produzione di Mirafiori.

Nonostante questa battuta d’arresto, Stellantis continua a vedere Mirafiori come un polo strategico per la mobilità elettrica del futuro. Il piano di trasformazione del sito, previsto per il 2030, mira a garantire che lo stabilimento rimanga competitivo, ma l’attuale crisi richiede che l’azienda affronti sfide legate a domanda, sostenibilità e innovazione.

La sospensione delle attività ha inevitabili conseguenze per i lavoratori, che si trovano ad affrontare periodi di fermo e incertezze sul futuro. In questo contesto, è necessario un dialogo costruttivo tra l’azienda e i sindacati per proteggere l’occupazione e garantire un percorso di adattamento alle nuove dinamiche del mercato automobilistico.

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