Motori
l’Unione Europea conferma lo stop ai motori diesel e benzina dal 2035
La Commissione Europea mantiene salda la sua posizione sull’eliminazione dei motori diesel e benzina entro il 2035, nonostante le pressioni e le richieste di revisione da parte di alcune parti dell’industria automobilistica. “Non è una cosa che stiamo prendendo in considerazione e direi che praticamente nessuno lo sta facendo”, ha dichiarato Teresa Ribera, vicepresidente con delega alla Transizione pulita, durante una visita alla ArcelorMittal di Gand, in Belgio.
La decisione di bandire i veicoli con motore a combustione interna rientra in una più ampia strategia dell’UE per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica entro il 2050 e per promuovere un sistema di trasporti sostenibile e competitivo. Il piano è stato concepito non solo per ridurre le emissioni, ma anche per rafforzare la leadership dell’Europa nella transizione globale verso l’elettrificazione e l’innovazione tecnologica.
Ribera ha sottolineato che il dibattito non riguarda più la possibilità di modificare le tempistiche, ma piuttosto come accompagnare l’industria automobilistica europea in un processo di trasformazione già in corso. “La questione sul tavolo è come mantenere stabilità sulle tempistiche, garantendo che la transizione sia gestita in modo da preservare la competitività e i posti di lavoro”, ha affermato la vicepresidente.
L’impegno dell’UE in questa direzione si inserisce in un contesto di competizione industriale globale, con Paesi come Cina e Stati Uniti che hanno già investito massicciamente nello sviluppo di tecnologie per veicoli elettrici. Per l’Europa, il rispetto delle scadenze fissate è essenziale per non perdere terreno in una corsa ormai irreversibile.
La decisione, sebbene accolta favorevolmente da molti ambientalisti e sostenitori della sostenibilità, ha sollevato preoccupazioni tra i produttori automobilistici, in particolare quelli specializzati in motori tradizionali. Tuttavia, la Commissione ritiene che una chiara definizione delle tempistiche offrirà certezza agli operatori, stimolando investimenti e innovazioni che aiuteranno l’industria a evolversi verso un futuro più sostenibile.
L’obiettivo è garantire che l’Europa non solo riduca le sue emissioni, ma rimanga un leader globale nella rivoluzione tecnologica della mobilità sostenibile.