Motori
Dacia: il marchio low-cost che ha conquistato l’Europa
Negli ultimi 10-15 anni, l’industria automobilistica ha subito una trasformazione radicale, influenzata da molteplici fattori, tra cui l’ascesa delle case automobilistiche cinesi e il successo globale dei veicoli elettrici, trainato in gran parte da Tesla. Questo settore, tuttavia, ha dovuto affrontare anche molte difficoltà: dalla crisi economica alla transizione ecologica, passando per nuove normative e sfide legate all’innovazione tecnologica. Nonostante questo contesto complesso, alcuni marchi sono riusciti a distinguersi e a consolidare la propria posizione sul mercato. Tra questi, Dacia si distingue come un esempio notevole di crescita e trasformazione.
Dacia, il marchio economico del Gruppo Renault, ha compiuto una vera e propria metamorfosi da quando è stato acquisito nel 1999. Con una strategia mirata e una gestione oculata dei costi, Dacia ha raggiunto una posizione di rilievo in Europa, divenendo un tassello fondamentale nei piani di espansione del gruppo francese. Puntando su auto semplici, economiche e funzionali, il marchio ha saputo rispondere ai bisogni di un pubblico che ricerca un rapporto qualità-prezzo imbattibile.
Nel 2022, Dacia ha registrato quasi 660.000 vendite nei suoi mercati principali. Se si considerano anche i modelli Dacia venduti con il marchio Renault, il totale arriva a circa 943.200 unità. Un successo che è continuato anche quest’anno: fino a settembre 2023, Dacia e i suoi modelli rebrandizzati hanno già raggiunto 682.000 vendite complessive. Questa performance testimonia il successo della formula di Dacia, basata su un’offerta essenziale ma efficace, che ha saputo rispondere alle esigenze di un’ampia fascia di consumatori europei e non solo.
La formula vincente di Dacia risiede proprio nel suo posizionamento strategico: il marchio si è distinto nel segmento dei veicoli low-cost, puntando su prezzi accessibili e sulla semplicità, senza rinunciare alla qualità. Questo approccio, unito a un design sobrio e a costi di gestione contenuti, ha permesso al marchio di diventare sinonimo di affidabilità e convenienza.
Il successo di Dacia non è solo economico, ma anche simbolico: in un periodo in cui il settore automobilistico è costantemente sotto pressione, il marchio low-cost del Gruppo Renault rappresenta una vera eccezione, mostrando come la capacità di adattarsi e di innovare anche nel segmento più economico possa portare a risultati straordinari.
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Incentivi auto 2024: terminati quelli per le auto tra 61 e 135 g/km
L’anno 2024 ha visto l’esaurimento degli incentivi statali per l’acquisto di auto con emissioni di CO2 comprese tra 61 e 135 g/km. Questa fascia, che riguardava principalmente veicoli a benzina e diesel, ha esaurito i suoi fondi in soli cinque mesi, un segnale della crescente domanda per auto a basse emissioni. L’importo iniziale stanziato era di 403 milioni di euro, con un bonus di 1.500 euro per ogni acquisto, ma ora le risorse per questa categoria non sono più disponibili.
Gli incentivi per le auto con emissioni da 0 a 20 g/km, invece, si sono esauriti in poche ore dopo il lancio, evidenziando l’interesse per i veicoli elettrici. Al momento, sono ancora attivi i fondi per le vetture con emissioni tra 21 e 60 g/km, categoria che comprende le ibride plug-in. Qui restano disponibili circa 80,5 milioni di euro, con un bonus che può arrivare fino a 6.875 euro in caso di rottamazione di veicoli più inquinanti e con un ISEE sotto i 30.000 euro.
Per quanto riguarda il futuro, in particolare per il 2025, le prospettive rimangono incerte, soprattutto in seguito alle tensioni tra il governo e i principali produttori automobilistici. In questo contesto, gli acquirenti potrebbero dover contare su eventuali sconti offerti direttamente dalle case automobilistiche per incentivare l’acquisto di nuove auto a basse emissioni.
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