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Addio al CID? Le Preoccupazioni per il Passaggio al Digitale nella Denuncia di Sinistri

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L’idea di sostituire il tradizionale modulo di constatazione amichevole di incidente (CID), comunemente conosciuto come “modulo blu”, con un’applicazione mobile sta suscitando forti preoccupazioni tra consumatori, esperti e agenti assicurativi. L’IVASS ha avviato una consultazione per modificare il regolamento del 2008 che regola il contrassegno e il modulo di denuncia di sinistro RC auto, ma le risposte ricevute dalle associazioni di settore rivelano scetticismo riguardo all’efficacia e alla sicurezza di un sistema digitale.

Le associazioni, tra cui Assoutenti, Confconsumatori, Movimento Consumatori e SNA, hanno espresso dubbi sull’idea di sostituire il cartaceo con il digitale, evidenziando potenziali complicazioni nell’accordo tra le parti coinvolte in un incidente. Con oltre 1,8 milioni di sinistri registrati in Italia nell’ultimo anno, il 80% dei quali gestito tramite la procedura di constatazione amichevole, il modulo blu ha un ruolo cruciale nel facilitare la risoluzione rapida e senza contenziosi delle dispute tra automobilisti.

Il modulo attuale richiede informazioni dettagliate sulla dinamica dell’incidente, inclusi i dati dei conducenti, le circostanze del sinistro e la presenza di eventuali feriti. La preoccupazione maggiore risiede nel fatto che, utilizzando un’applicazione, la compilazione potrebbe risultare complessa, in particolare per coloro che non sono esperti di tecnologia. Errori facilmente commettibili su uno schermo di dimensioni ridotte potrebbero compromettere l’efficacia del documento, rendendo più difficile la prova delle dinamiche dell’incidente in caso di contenzioso.

Un altro punto critico riguarda la privacy degli utenti. Poiché il modulo può contenere dati sensibili, c’è timore che un sistema digitale possa aumentare i rischi di violazione della privacy e di utilizzo improprio delle informazioni. Le associazioni avvertono che le compagnie assicurative devono garantire che i dati raccolti non vengano utilizzati per scopi diversi da quelli previsti, come attività di marketing.

Anche i periti dell’Aiped hanno sollevato obiezioni, chiedendo di mantenere l’obbligo per le compagnie di fornire il modulo in formato cartaceo. Secondo loro, la transizione al digitale non è adeguatamente supportata dalla competenza degli utenti e potrebbe ostacolare l’efficacia del processo di denuncia.

In conclusione, mentre il passaggio a un sistema digitale potrebbe sembrare un passo avanti verso la modernizzazione, le preoccupazioni sollevate dagli esperti e dai consumatori mettono in discussione la praticità e la sicurezza di una tale trasformazione. La strada da percorrere per garantire un sistema efficace, sicuro e accessibile a tutti sembra ancora lunga, e il futuro del modulo blu resta incerto.

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