Economia
Sbarra “A gennaio lascerò la guida della Cisl”
“Non chiederò nessuna modifica alle norme statutarie e regolamentari dell’organizzazione. Rispetterò lo statuto onorando le regole, come è giusto che sia. A gennaio avvieremo le procedure di consultazione per garantire un ricambio della segreteria generale ricercando la massima unità interna”. Lo sottolinea il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, in una lunga intervista al quotidiano cattolico “Avvenire”, nella quale conferma che lascerà la guida della Cisl al raggiungimento a febbraio 2025, del 65esimo anno di età, come prevede lo statuto dell’organizzazione.
“Bisogna favorire e garantire il rinnovamento, a tutti i livelli, valorizzando le competenze, la professionalità, l’entusiasmo e la passione di tanti sindacalisti Cisl. Si può militare in una grande organizzazione come la Cisl anche in altri ruoli, al servizio dei nostri iscritti, continuando a condividere il patrimonio ideale, i valori, la grande ricchezza umana, sociale e culturale dell’organizzazione”, aggiunge il leader Cisl che parla anche della sua successione. “Penso che l’attuale segretaria generale aggiunta Daniela Fumarola, eletta un anno fa a questo ruolo, abbia il profilo giusto per guidare la Cisl per i prossimi anni con responsabilità, autorevolezza, pragmatismo, autonomia dalla politica, concretezza. Daniela è bravissima, una donna e una sindacalista straordinaria, ha esperienza, competenza, qualità morali e sindacali di assoluto valore e il mio auspicio va in questa direzione. Ma naturalmente sarà il Consiglio generale a doversi esprimere”.
Il numero uno della Cisl sottolinea che “lascerà una Cisl fortemente unita e coesa, rispettata da tutti gli interlocutori istituzionali e dalle altre associazioni, in grande crescita nei luoghi di lavoro, privati e pubblici, con oltre 150 mila iscritti in più nell’ultimo quadriennio tra i lavoratori attivi, capace di far scelte impopuliste e coraggiose, come abbiamo fatto in questi anni. Sempre in coerenza con la nostra storia di sindacato nuovo, libero, contrattualista, autonomo da ogni interferenza partitica, ancorato ai valori del progressismo riformista, della partecipazione, della democrazia economica, dell’europeismo”.
Economia
Intelligenza Artificiale, la usa solo l’11,4% delle imprese
L’Intelligenza artificiale cresce ma il suo utilizzo non sfonda ancora tra le imprese italiane. Sebbene in aumento rispetto al 2021 (quando se ne avvaleva il 5,7% delle aziende), nel 2024 la IA è entrata a far parte del patrimonio tecnologico solo dell’11,4% delle attività produttive. Che, però, nel frattempo, hanno investito con decisione soprattutto nel Cloud (lo ha fatto il 44,4% delle imprese), nei sistemi di pagamento digitali (41,3%) e nella Cybersicurezza (41,2%).
L’analisi, realizzata da Unioncamere e Dintec sulla base dei dati dell’Osservatorio Punti impresa digitale delle Camere di commercio, fornisce però una bella prospettiva: il sistema produttivo guarda oggi con crescente attenzione all’Intelligenza artificiale che, tra le tecnologie strategiche da potenziare tra il 2025 e il 2027, balza al primo posto, con il 18,9% delle imprese che la include tra i propri programmi di investimento.
“Le tecnologie digitali sono strumenti indispensabili per sostenere la crescita e la competitività delle nostre imprese – sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete -. Pensiamo alle enormi potenzialità dell’utilizzo dell’Intelligenza artificiale ancora in gran parte tutte da esplorare. In Italia, comunque, sono in decisa crescita gli investimenti in IA e per questo il sistema camerale intende continuare ad aiutare le imprese a sfruttarne i vantaggi in maniera consapevole. Attraverso i Pid abbiamo già coinvolto 750mila imprese e puntiamo a raggiungerne oltre un milione nel prossimo triennio per sostenere gli imprenditori nei processi di digitalizzazione e di doppia transizione. Anche per questo è necessario rafforzare la partnership con i principali enti di ricerca italiani per poter disporre di una rete di strutture verso cui orientare le imprese in modo mirato, facilitando l’incontro tra domanda e offerta di tecnologia”.
I dati mostrano comunque che la IA non si sta diffondendo omogeneamente sul territorio nazionale e con una netta preponderanza del Centro-Nord. Tra le imprese che già utilizzano l’intelligenza artificiale, il 67,8% è situato in Lombardia, Piemonte, Lazio, Emilia Romagna e Veneto, con Milano, Roma, Torino, Verona e Reggio Emilia tra le prime province.
La gran parte delle imprese che utilizzano la IA opera nel settore dei Servizi (75,2%).
Seguono Manifatturiero e Commercio, con il 10% circa, e l’Agricoltura e le Altre Industria con meno del 3% delle imprese.
Tra i Servizi, questa tecnologia risulta più diffusa tra i Servizi di informazione e comunicazione (34,5% delle imprese), dove viene utilizzata principalmente per la produzione di software e la consulenza informatica.
– foto ufficio stampa Unioncamere –
Economia
Stellantis completa la cessione di Comau
Stellantis ha annunciato oggi che One Equity Partners, una società di private equity del mercato medio, ha completato l’investimento di maggioranza in Comau, azienda globale di tecnologia specializzata nell’automazione industriale e nella robotica avanzata. Questa operazione, spiega una nota, rappresenta un passo significativo per Comau, favorendone la crescita in termini economici e tecnologici. Inoltre, grazie a questa operazione Stellantis avrà la possibilità di concentrarsi sulle sue attività principali in Europa.
“Voglio esprimere la mia gratitudine ai dipendenti di Comau per aver fornito prodotti e servizi innovativi a tutti i suoi clienti – ha dichiarato il Chairman di Stellantis John Elkann – Sono fiducioso che Comau, attraverso la sua nuova proprietà, possegga la giusta leadership, la strategia e la disciplina operativa necessaria per creare valore sostenibile e a lungo termine per tutti i suoi stakeholder, in Italia e nel mondo”.
“Comau ha saputo rinnovare costantemente le proprie strategie di innovazione e di business, sviluppando nuove soluzioni tecnologiche con cui rispondere alle dinamiche di mercato in continua evoluzione grazie ai suoi oltre cinquant’anni di esperienza nei mercati internazionali – ha commentato Pietro Gorlier, CEO di Comau -. Il completamento di questa operazione rappresenta un altro passo fondamentale nel percorso di crescita di Comau. Il sostegno di One Equity Partners ci permetterà di capitalizzare la crescente domanda globale di automazione avanzata, con Stellantis come azionista di minoranza attivo. Questa operazione tutela le nostre forti radici italiane, ribadendo la posizione di Comau come protagonista globale nel settore dell’automazione industriale, oltre che in un numero crescente di settori diversi”.
“Comau è un’azienda leader nel settore dell’automazione industriale con un notevole potenziale di crescita e una tecnologia robotica di alto livello – ha dichiarato Ante Kusurin, Partner di One Equity Partners -. OEP dispone delle risorse necessarie per supportare la prossima fase di crescita di Comau come società indipendente, grazie alla sua comprovata esperienza nel settore e il suo consolidato playbook operativo per le transazioni di carve-out”.
Comau vanta una presenza locale in tutte le regioni e può contare su una rete globale rafforzata dalla continuità delle sue attività e della sua leadership. Come azienda autonoma, Comau può individuare e cogliere nuove opportunità ed investimenti in modo indipendente.
– foto ufficio stampa Stellantis –
Economia
Acciaierie di Terni, verso l’accordo di programma entro febbraio
Si è concluso, con la piena intesa di tutte le parti su agenda, obiettivi e modalità per la definizione dell’Accordo di programma sulle acciaierie di Terni Ast-Arvedi, il Tavolo presieduto oggi dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso a Palazzo Piacentini.
Su proposta del ministro, è stato definito un cronoprogramma per sciogliere i nodi sul piano tecnico riguardo all’approvvigionamento energetico, sulla base degli intendimenti della Regione Umbria, e in relazione alle risorse che saranno messe a disposizione da MASE e MIMIT a supporto del Piano industriale dell’azienda, per giungere alla firma dell’accordo di programma entro il mese di febbraio.
Alla riunione, presieduta dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso con il sottosegretario con delega alle crisi industriali, Fausta Bergamotto, hanno partecipato i massimi livelli del ministero, tra cui il capo dipartimento per le Imprese del Mimit, Amedeo Teti e il capo della segreteria tecnica del ministro, Marco Calabrò. Presenti, inoltre, il neo assessore regionale allo sviluppo economico della Regione Umbria, Francesco De Rebotti, il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, i rappresentanti dell’azienda e le organizzazioni sindacali.
Nel corso del mese di gennaio si terrà il tavolo tecnico per definire il quadro delle agevolazioni a sostegno dell’investimento siderurgico nel rispetto delle regole europee. Un secondo ambito di intervento, in formato multilaterale tra Mimit, l’azienda, la Regione Umbria e il Comune di Terni, è collegato all’approvvigionamento energetico, in relazione alla gara per la nuova concessione della centrale idroelettrica di Terni che avverrà nel 2029 e su cui la Regione dovrà fornire i suoi intendimenti.
L’obiettivo, sottolineato da Urso, è convocare per febbraio un tavolo conclusivo per la sottoscrizione dell’accordo di programma.
Durante la riunione il ministro ha colto anche l’occasione per illustrare alle organizzazioni sindacali il non paper presentato alle istituzioni europee il 27 dicembre scorso, con Austria, Bulgaria e Polonia, relativo alla revisione del Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM), che prevede la tassazione delle importazioni da Paesi extra-UE con regolamentazioni climatiche meno rigorose, calcolata in base alla quantità di CO2 incorporata o emessa per la produzione dei beni. Obiettivo del non paper è mantenere competitiva l’Europa nei settori produttivi chiave, sostenere il percorso delle industrie energivore verso la transizione green, raggiungere l’autonomia strategica del Continente e fermare la delocalizzazione delle industrie.
– Foto ufficio stampa Mimit –
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