Economia
Preoccupazioni per il gas in Europa: Prezzi alle stelle e nuove difficoltà
Il prezzo del gas continua a salire, mantenendosi sopra i 50 euro al megawattora, un livello che non si registrava dal mese di ottobre 2023. A scatenare la tempesta perfetta è stata una serie di fattori imprevisti: dall’interruzione delle forniture di gas russo attraverso l’Ucraina, a temperature più fredde del previsto, fino ai guasti in un impianto di gas naturale liquefatto (Gnl) in Norvegia.
A causa di questi eventi, la corsa agli acquisti è aumentata, facendo lievitare i prezzi. Ad Amsterdam, il prezzo del gas ha registrato un rialzo del 2,83%, raggiungendo i 50,27 euro al megawattora, ai massimi da ottobre 2023. Gli operatori del settore temono che la fine dei flussi di gas dalla Russia avrà un impatto pesante soprattutto sui Paesi dell’Europa centrale, con un aumento dei prelievi dai siti di stoccaggio.
La Norvegia e il guasto all’impianto di GNL
Un ulteriore aggravamento della situazione arriva dalla Norvegia, dove l’impianto di Hammerfest, uno dei principali siti di produzione di gas naturale liquefatto, ha dovuto fermarsi a causa di un guasto al compressore. La riduzione della capacità, che ammonta a 18,4 milioni di metri cubi di gas al giorno, continuerà fino al 9 gennaio. Inoltre, le riduzioni di capacità presso l’impianto di trattamento del gas di Kollsnes sono state prorogate. Questa situazione si verifica proprio mentre l’Europa si prepara a aumentare la propria dipendenza dal GNL per sostituire il gas russo.
Il freddo e l’aumento della domanda
Il contesto si complica ulteriormente con l’arrivo di temperature molto basse, che stanno facendo aumentare la domanda di riscaldamento. In alcuni Paesi, come la Slovacchia, le temperature potrebbero scendere fino a -7 gradi centigradi a metà gennaio. Con l’inverno che entra nel vivo, il rischio è che l’Europa esca dalla stagione fredda con livelli di stoccaggio di gas molto bassi, un problema che potrebbe comportare costi elevati per il riempimento delle riserve.
Le rassicurazioni della Commissione Europea
Nonostante queste preoccupazioni, la Commissione Europea e gli Stati membri hanno rassicurato riguardo l’approvvigionamento di gas nel nuovo anno, dopo la fine dell’accordo di transito del gas russo attraverso l’Ucraina. In una nota ufficiale, l’esecutivo comunitario ha confermato che le forniture sono garantite grazie a rotte alternative, come quelle attraverso Germania e Italia, oltre ai prelievi dagli stoccaggi.
L’infrastruttura europea del gas, afferma la Commissione, è flessibile e in grado di accogliere gas di origine non russa, in linea con gli obiettivi del piano REPowerEU. In aggiunta, sono stati potenziati i punti di importazione di GNL dal 2022. Al momento, i livelli di stoccaggio sono al 72%, leggermente superiori alla media per questo periodo dell’anno, che si attesta intorno al 69%.
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