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Economia

Messina | Grande successo per la seconda edizione del Sud Innovation Summit

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Il più grande evento sull’innovazione nel Meridione, promosso dal Comune di Messina, con il Patrocinio dell’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT).

Con 80 speaker di rilievo internazionale e 73 speech distribuiti su due giorni di lavori è calato il sipario della seconda edizione del Sud Innovation Summit, targato 2024. L’evento ha coinvolto oltre 2374 partecipanti in presenza, a confermare il crescente interesse verso l’innovazione e la digitalizzazione nel Sud Italia. Rilevante è stata anche la partecipazione online, con più di 1000 visualizzazioni in streaming, che hanno contribuito ad evidenziare l’importanza e la risonanza di questo appuntamento nel panorama dell’innovazione.

Un grande successo per Sud Innovation Summit a conclusione della sua seconda edizione, incentrato su innovazione e digitalizzazione del sud Italia, promosso dal Comune di Messina e ideato dall’imprenditore messinese Roberto Ruggeri.

L’edizione di quest’anno, che ha raccolto la partecipazione di aziende di rilevanza internazionale e leader nel settore tecnologico, ha posto un accento particolare sull’intelligenza artificiale, l’innovazione nel Mezzogiorno e le smart cities, oltre a confermarsi punto di incontro essenziale per l’ecosistema dell’innovazione attraverso la partecipazione di imprese e startup innovative, non solo del sud Italia ma di tutto il mondo. Il Summit continua a consolidarsi come una piattaforma per far emergere talenti al fine di facilitare lo sviluppo economico, tecnologico e sociale del Meridione, dove le menti più brillanti della scena tecnologica nazionale e internazionale si riuniscono per discutere di innovazione, digital e tendenze future.

“Siamo orgogliosi di aver creduto, sostenuto e promosso una manifestazione che ha confermato Messina come base di riferimento per l’innovazione nel Sud Italia. Questo Summit dimostra che il nostro territorio ha il potenziale per essere un motore di sviluppo, capace di attrarre e valorizzare i talenti e le competenze necessarie per affrontare le sfide del futuro. Vogliamo continuare a lavorare in questa direzione facendo dell’innovazione il pilastro della nostra strategia di crescita”, ha dichiarato il sindaco Federico Basile.

Per l’assessore Massimo Finocchiaro “il Summit di quest’anno dimostra che siamo sulla strada giusta per essere riusciti a catalizzare su Messina l’attenzione delle menti e delle aziende più interessanti nel panorama della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale generativa. Personalmente – ha detto Finocchiaro – la parte più entusiasmante è stata quella dedicata alla premiazione dei giovani delle startup qualificatisi per il Sud Innovation Champions. Sono questi i momenti in cui prendiamo consapevolezza che il mondo sta cambiando grazie ai tantissimi giovani talenti”. L’Assessore alle Attività produttive ha poi sottolineato l’importanza del ruolo della politica nel sostenere l’istruzione e l’innovazione in quanto “la politica ha la responsabilità di tracciare il percorso più corretto per le generazioni future. Non possiamo permetterci di commettere gli errori del passato. Oggi è indispensabile investire il più possibile su istruzione e innovazione. Questo è il mio augurio per il futuro”.

Anche l’assessore Roberto Cicala nel commentare l’importanza di eventi come il Sud Innovation Summit ha sottolineato che: “Con questa seconda edizione, l’amministrazione è sempre più convinta a dimostrare che l’innovazione è il motore principale oltre che l’obiettivo primario da perseguire per ideare, creare e promuovere, in tutto il Sud Italia, un punto di contatto privilegiato per accelerare la crescita economica. La premiazione delle migliori startup evidenzia come il Sud Innovation Summit sia il fulcro per mettere in connessione le migliori realtà tecnologiche mondiali con le nuove generazioni”. Cicala ha poi fatto riferimento all’importanza di creare processi innovativi all’interno della Pubblica Amministrazione e nel contesto di questa Amministrazione Basile l’ha così definita:  “molto attenta all’innovazione della PA, obiettivo che ci proponiamo di raggiungere al fine di garantire una burocrazia snella, rapida ed efficace che deve viaggiare con lo stesso spirito di innovazione delle imprese per non essere un ostacolo. È per questa ragione – ha detto Cicala – che ci proponiamo di raggiungere con tutte le nostre forze l’obiettivo di ottimizzare l’offerta dei servizi pubblici indispensabili alla crescita e allo sviluppo che le imprese chiedono”.

Economia

La crisi dell’auto colpisce Bosch: previsti 5.500 tagli globali

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La crisi che sta investendo l’industria automobilistica continua a farsi sentire, colpendo duramente anche Bosch, uno dei principali fornitori mondiali di tecnologie e componenti per veicoli. L’azienda ha annunciato un piano di riduzione del personale che coinvolgerà circa 5.500 dipendenti a livello globale, con una significativa concentrazione di tagli in Germania, dove si prevede la perdita di 3.800 posti di lavoro.

Il settore automobilistico sta attraversando una fase di trasformazione epocale, caratterizzata da:

  1. Maggiore concorrenza: La crescente presenza di competitor, soprattutto asiatici, sta mettendo sotto pressione i produttori tradizionali.
  2. Riduzione della domanda: Le vendite di veicoli, soprattutto con motore a combustione, sono in calo a causa della transizione verso l’elettrico e del rallentamento economico globale.
  3. Pressione sui prezzi: I costi per mantenere competitivi i prodotti tradizionali, uniti agli investimenti necessari per sviluppare nuove tecnologie, stanno riducendo i margini di profitto.

Bosch, leader nelle tecnologie per motori a combustione, si trova a dover affrontare un cambiamento strutturale. La transizione verso veicoli elettrici e sostenibili sta cambiando radicalmente la domanda di componenti, riducendo l’importanza dei sistemi tradizionali per motori termici, di cui Bosch è uno dei principali fornitori.

In Germania, cuore produttivo dell’azienda, la situazione appare particolarmente critica. La chiusura o il ridimensionamento di alcune fabbriche e il passaggio verso produzioni più moderne comportano difficoltà per migliaia di lavoratori, soprattutto nelle aree tradizionalmente legate alla produzione automobilistica.

Nonostante la crisi, Bosch ha dichiarato di voler rafforzare i propri investimenti nelle tecnologie legate all’elettrificazione, alla guida autonoma e alla digitalizzazione dei veicoli. L’obiettivo è rimanere competitivi in un mercato che sta rapidamente evolvendo, ma ciò comporta una dolorosa fase di ristrutturazione.

La crisi di Bosch è solo uno degli esempi più evidenti di come l’intero settore automobilistico europeo stia affrontando una sfida senza precedenti, diviso tra la necessità di innovare e il peso di una transizione tecnologica ancora in corso.

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Piazza Affari avvio in rialzo, Ftse Mib +0,64%

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Avvio di seduta in rialzo a Piazza Affari dopo i primi scambi. L’indice Ftse Mib, alla prima
rilevazione, segna un +0,64% a quota 33.509 punti, anche l’Ftse All Share guadagna +0,60% a 35.650 punti. In salita anche l’Ftse Star che segna +0,25% a 4.748,09 punti.

 

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Sace, focus sul Piano Mattei per le imprese italiane

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Un percorso formativo dedicato alle imprese italiane che desiderano acquisire competenze per operare nelle geografie incluse nel Piano Mattei, che mira a creare relazioni commerciali e valorizzare le eccellenze italiane. E’ “Africa Champion Program”, lanciato da Sace con il patrocinio del ministero degli Esteri e con il supporto della struttura di missione per l’attuazione del Piano Mattei della Presidenza del Consiglio dei ministri insieme ad attori istituzionali come l’Agenzia Ice, Cop, Simest, Confindustria Assafrica & Mediterraneo e Càmara de Comèrcio Mocambique-Itàlia, che prenderà ufficialmente il via nel 2025.
“Si tratta di un programma di formazione e di incontri con quelli che possono essere i nuovi player con cui le aziende italiane possono confrontarsi in Africa. Assieme al mondo delle istituzioni italiane e agli attori del sistema, vogliamo accompagnare questo avvicinamento verso l’Africa e lo possiamo fare perchè partiamo da quella che è la nostra conoscenza di quel territorio. Dall’inizio del Piano Mattei abbiamo già realizzato 1,2 miliardi di iniziative e da qui stiamo partendo per far si che ci sia uno slancio ancora maggiore per le Pmi per entrare in Africa”, ha spiegato Alessandra Ricci, Ad di Sace, sottolineando come l’attuale situazione geopolitica non sta creando difficoltà in quanto “ha investito altre aree. Noi avevamo già identificato l’Africa come uno dei potenziali Paesi cosiddetti gate, infatti, stiamo aprendo una nuova sede a Rabat in Marocco in aggiunta alle altre due sedi a Il Cairo e Johannesburg”.
Per Alessandro Terzulli, Chief Economist di Sace, si tratta di “un Continente dalle alte potenzialità, è posizionato per cogliere alcuni macro trend che sempre più si affermeranno come quello demografico, quello dello sviluppo di una classe media, dell’urbanizzazione, quello tecnologico. E’ necessario un approccio di traino per le nostre imprese affinchè possano cogliere le potenzialità, ma è improntare anche l’aspetto bilaterale”.
Il progetto si articola in due fasi: un percorso formativo suddiviso in 3 moduli con approfondimenti verticali su Costa D’Avorio, Egitto, Marocco, Mozambico, Tunisia, Kenya e su tre settori chiave: energia, infrastrutture e agroalimentare; Business Matching, ovvero una seconda fase dedicata alla creazione di opportunità commerciali mediante sessioni di business matching, tra imprese italiane e controparti africane, anche nell’ambito del programma di push strategy di Sace.
Africa Champion Program è solo l’inizio di una serie di opportunità di confronto e condivisione di visioni e strumenti concreti a supporto delle imprese italiane che sono interessate ad approcciare il mercato africano o che sono già presenti e intendono potenziare la loro presenza nell’area geografica. L’Africa guarda al futuro con lo slancio di una regione che, dopo anni non facili, mira a essere la prossima protagonista della crescita globale. Pur con le consuete, profonde differenze tra gli oltre 50 Paesi che compongono il continente africano, si evidenziano segnali positivi provenienti da mercati di interesse per le nostre imprese. L’interscambio tra Italia e Africa ha già mostrato notevoli potenzialità nel corso del 2024 raggiungendo 60 miliardi di euro, come mostrano i dati Istat raccolti dall’Ufficio Sudi di Sace. Le previsioni sul 2025 sono positive: è previsto infatti un incremento del 7,7% nel Nord Africa e dell’8,5% nell’Africa Subsahariana, considerando rispettivamente 14 miliardi e 6,5 miliardi di, export italiano registrati nel 2023. In questo contesto, il nuovo approccio di Sace per l’Africa ha visto una crescente esposizione verso il continente: dal 2022 Sace ha deliberato 1,2 miliardi nel 2024, data di inizio del Piano Mattei. Alla tradizionale offerta export credit, in collaborazione con la Struttura di Missione del Piano Mattei Sace ha aggiunto l’operatività push per rafforzare il ruolo delle imprese italiane in Africa, individuando geografie ad alto potenziale come Costa d’Avorio, Senegal e la prima operazione di Push Strategy in Benin, concedendo una garanzia a copertura di un finanziamento di 120 milioni di euro destinato al Ministero delle Finanze del Benin. Inoltre Sace ha garantito il primo finanziamento da 100 milioni di euro alla banca multilaterale di sviluppo Trade Development Bank (TDB) per favorire la crescita sostenibile e l’integrazione regionale africana, aumentando le opportunità di export per le imprese italiane.

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