Economia
Inflazione e politiche monetarie: la sfida della Fed con l’arrivo di Trump
L’inflazione statunitense è salita al 2,6% in ottobre, rispetto al 2,4% di settembre, suscitando dubbi tra gli analisti su come ciò influenzerà le decisioni della Federal Reserve (Fed) sui tassi d’interesse. La prossima riunione della Fed, prevista per il 18 dicembre, si svolgerà alla vigilia dell’insediamento di Donald Trump, un contesto che aggiunge incertezze alla politica monetaria. Le preoccupazioni riguardano l’atteggiamento della nuova amministrazione nei confronti dell’indipendenza della banca centrale, un aspetto cruciale per la stabilità economica.
Sebbene la Fed abbia recentemente abbassato il tasso di riferimento, portandolo tra il 4,25% e il 4,75%, la sfida per la banca centrale è bilanciare l’economia evitando l’aumento della disoccupazione e prevenendo un nuovo rialzo dell’inflazione. Il presidente della Fed, Jay Powell, ha dichiarato che non c’è urgenza di abbassare ulteriormente i tassi, ma ha avvertito che il cammino verso il target dell’inflazione al 2% potrebbe non essere lineare. Le proposte economiche di Trump, come l’imposizione di dazi e l’espulsione di immigrati, potrebbero infatti riaccendere le pressioni inflazionistiche, complicando ulteriormente le decisioni future della Fed.