Economia
Giuseppe Bitti è il nuovo Presidente e Ceo di Kia Italia
A partire dal 1° ottobre 2024 Giuseppe Bitti ricoprirà il ruolo di Presidente & CEO di Kia Italia, succedendo a Key Young Choi, che porterà la propria esperienza internazionale in Kia Austria. Giuseppe Bitti vanta una lunga esperienza in ambito automotive, la maggior parte della quale proprio ai vertici del brand coreano, contribuendo già dagli anni ’90 all’arrivo di Kia in Italia e a raccogliere i primi successi. Dopo una breve esperienza in un’altra azienda, nel 2002 rientra in Kia Motors Italia per ricoprire il ruolo di Amministratore Delegato e Direttore Generale, diventando poi Managing Director & COO dal 2011, data in cui Kia Motors Corporation, divenuta Kia Italia S.r.l. nel 2021, ha aperto la propria filiale diretta sul territorio nazionale. La nomina di Giuseppe Bitti alla guida di Kia Italia S.r.l. testimonia il ruolo di crescita del management italiano all’interno del Gruppo ed è un ulteriore riconoscimento per il lavoro svolto, la dedizione, l’impegno e i risultati raggiunti in questi anni.
Il mercato italiano e, in generale, quello europeo, rappresentano un tassello importante per le vendite globali di Kia. La strategia per il futuro è chiara: soddisfare la domanda del mercato, ampliando la propria gamma di modelli di veicoli elettrici con capacità di ricarica ultraveloce per andare incontro alle moderne esigenze di mobilità della clientela italiana, senza tralasciare l’opportunità di elettrificare i modelli più apprezzati.
foto: ufficio stampa Kia Italia
Economia
G7, cresce divario su produttività tra Nord America e altri Paesi
Se la produzione globale è aumentata, le economie del G7 sono tuttavia cresciute più lentamente rispetto alle controparti del G20, con un aumento del divario di produttività tra i Paesi nordamericani e gli altri membri del G7: dal 18% nel 2001 al 35% nel 2023 (+17%). Un fattore che potrebbe indebolire la capacità dei G7 di sostenere i Paesi meno sviluppati, in particolare quelli africani, alle prese con un elevato debito pubblico e sui quali grava un 17% di entrate statali dedicato al servizio del debito estero, a discapito degli investimenti nei settori produttivi e nei servizi pubblici con inevitabili impatti negativi sulla crescita economica.
Queste alcune delle evidenze principali contenute nel B7 Flash, l’approfondimento di Confindustria e Deloitte elaborato in occasione della “G7 – Industry Stakeholders Conference: Leaving no one behind: Industry for Development”, organizzata a margine della Ministeriale G7 sullo Sviluppo prevista a Pescara dal 22 al 24 ottobre.
“In un panorama globale incerto e in rapida evoluzione, i paesi del G7 hanno un ruolo fondamentale nel promuovere politiche efficaci di sviluppo sostenibile e cooperazione internazionale. I paesi G7 non stanno avanzando alla velocità che dovrebbero per realizzare l’Agenda 2030, mostrano progressi disomogenei nel raggiungimento degli Sdgs con impatti anche al di fuori dei propri confini”, afferma Barbara Cimmino, vice presidente per l’Export e l’Attrazione Investimenti di Confindustria.
“Rendere il commercio e gli investimenti motori di una crescita sostenibile orientata agli Sdgs nei Paesi meno sviluppati, in particolare in Africa, è un imperativo collettivo: come riporta UNDP, meno del 6% dei 32 obiettivi misurabili – su un totale di 169 – è sulla buona strada per essere raggiunto entro il 2030 in Africa. Dei rimanenti, 21 devono essere ancora raggiunti e per 8 è necessario invertire le tendenze negative. Questi obiettivi possono essere meglio raggiunti se vengono istituiti e attuati solidi partenariati pubblico-privati per lo sviluppo, favorendo l’industrializzazione e l’ampliamento delle catene di approvvigionamento interne di queste economie per incrementare la loro resilienza, aumentare il livello di innovazione, migliorare la creazione di posti di lavoro e favorire l’integrazione delle loro produzioni nel mercato globale”, conclude.
“I G7 sono in un momento cruciale nell’affrontare le sfide dei Paesi in via di sviluppo, specialmente in Africa. Gli eventi geopolitici, dai conflitti in Ucraina e Medio Oriente, hanno intensificato l’instabilità economica globale, aggravando inflazione e pressioni sul debito. Per invertire questi trend negativi e preservare la leadership nello sviluppo globale, i G7 devono focalizzarsi su iniziative strategiche che assicurino competitività e sicurezza economica tramite cooperazione, continuando quindi a sviluppare principi democratici ed etici di mercato”, aggiunge Andrea Poggi, innovation leader per Deloitte Italia e capo delegazione B7 per Deloitte. “E’ quindi più che mai essenziale promuovere uno sviluppo sostenibile nelle economie in via di sviluppo a beneficio di tutta l’economia e la società globale, concentrandosi su tre priorità chiave: transizioni digitali e green, sicurezza alimentare e innovazione dei sistemi sanitari.
In questo contesto si inseriscono le iniziative G7 rivolte ai Paesi africani, come l’Energy for Growth in Africa, l’Apulia Food Systems Initiative e il Pandemic Fund”.
“Sebbene tali impegni riflettano la dedizione dei G7 verso una crescita globale inclusiva – osserva -, il successo dipenderà da investimenti costanti, azioni coordinate e una visione a lungo termine che affronti le cause del sottosviluppo. L’efficacia delle strategie di sviluppo richiede anche riforme dei sistemi educativi, supportando l’accesso alle materie Stem, soprattutto per donne e giovani, promuovendo l’iscrizione scolastica superiore, considerando che solo il 9% della popolazione africana è impegnata in percorsi universitari. Una collaborazione inclusiva, sia tra i Paesi del G7 che con quelli in via di sviluppo, ispirata all’innovazione, focalizzata su ambiti specifici e basata su eterogeneità e multidisciplinarità, rappresenta la condizione imprescindibile per rafforzare la competitività dei G7 e promuovere una crescita etica e sostenibile a livello globale, partendo dai Paesi in via di sviluppo”, conclude Poggi.
– foto tratta da paper Confindustria e Deloitte –
Economia
Gruppo Caronte & Tourist. Presentato al Comune bilancio di Sostenibilità del Gruppo
La presentazione del bilancio per un azienda e un atto molto importnate perche non ti dice solo quanto hai fatturato e con che utile. Fermarsi a questi due dati significa limitarsi al 10% delle informazioni che si possono ottenere da un’approfondita analisi del documento.
Oggi al comune l’azienda Caronte & Tourist ha presentato alla città presso il Salone delle Bandiere il suo proprio bilancio di Sostenibilità alla presenza di tutti i maggiori rappresentanti della società e di tutte le autorità pubbliche presente in città come la sua eccelenza il Prefetto,il Sindaco Federico Basile e il vescovo ausiliare Cesare Di Pietro
Cresce il numero dei dipendenti e il fatturato. Nuove navi e performance migliorate. Customer care, rispetto per l’ambiente e politiche inclusive. Nel Bilancio di Sostenibilità 2023 numeri e storie raccontano di una presenza sempre più consolidata e radicata nel territorio.
Per la presidente del Gruppo Caronte & Tourist, Cavaliere del Lavoro Olga Mondello Franza, ha commentato così la cerimonia di presentazione del Bilancio di Sostenibilità del Gruppo, “La questione della rendicontazione degli aspetti non finanziari, quelli cioè legati alla sostenibilità, non è stata negli scorsi anni all’ordine del giorno per la maggioranza delle aziende. Lo è stata comunque per Caronte & Tourist che già dal 2017, benché non vincolata da alcun obbligo di legge, ha presentato su base volontaria il proprio bilancio di sostenibilità con l’intento certo di illustrare numeri e progetti, ma soprattutto di spiegare il proprio impegno per il territorio, per la comunità, per l’ambiente”.
“Abbiamo immaginato e scelto – ha detto Pietro Franza, AD del Gruppo – un modello di business innovativo, centrato sul cliente e sulla customer experience. Abbiamo adottato per questo un nuovo modello organizzativo e una nuova metodologia di lavoro basata su un approccio “test & learn” per perfezionare le soluzioni grazie agli input forniti dai clienti e sul monitoraggio continuo per poter raccogliere riscontri tempestivi e intervenire in caso di necessità. L’attenzione al cliente costituisce uno dei punti cardine della politica commerciale dell’azienda, che ha creato, grazie all’esperienza maturata negli anni, programmi su misura per i propri passeggeri.
Il Gruppo ha individuato e monitorato una serie di indicatori di qualità connessi a fattori strategici, per garantire ai viaggiatori un servizio di qualità, e cioè la regolarità e la puntualità del servizio, le condizioni di sicurezza e la comodità del viaggio, le informazioni che forniamo ai passeggeri, la disponibilità del personale. Possiamo dirci abbastanza soddisfatti se è vero che nel 2023 siamo stati in grado di assicurare servizi regolari nel 97% dei casi”.
“Siamo consapevoli – ha detto Lorenzo Matacena, che del Gruppo è vicepresidente oltre che AD – che i cambiamenti climatici stanno già avendo conseguenze significative sull’economia, sulla società e sui modelli di consumo, e avvertiamo forte la responsabilità di dover contribuire alla difesa degli ecosistemi in cui operiamo.
La politica ambientale del Gruppo è a 360 gradi e coinvolge anche i dipendenti, a partire da comportamenti semplici ma significativi, come il riciclaggio di toner, carta, plastica, la pratica della raccolta differenziata e l’attenzione al risparmio energetico.
Le navi della nostra flotta sono certificate dalle Capitanerie di Porto e possiedono gli obbligatori attestati internazionali di conformità in materia di gestione della sicurezza e di prevenzione dell’inquinamento marino”.
Secondo Vincenzo Franza, AD di Caronte & Tourist Isole Minori “l’impegno del Gruppo C&T per un trasporto sostenibile parte dalla Elio, la prima nave traghetto a navigare nel Mediterraneo usando il gas naturale liquefatto; è stato ribadito con l’entrata in linea nei collegamenti con le Isole Minori della Nerea, sintesi di innovazione ed efficienza; proseguirà con le navi gemelle della Elio, prima delle quali è la Pietro Mondello, dotata di avanzate innovazioni tecnologiche, tra cui un impianto ibrido diesel/LNG/battery di ultima generazione, che verrà consegnata nel corso del 2024 e sarà impiegata nello Stretto di Messina; proseguirà ulteriormente con la realizzazione di altre tre unità che permetteranno nel medio periodo un sostanziale ringiovanimento della flotta”.
“La sicurezza sui luoghi di lavoro – ha detto Calogero Famiani, AD di Caronte & Tourist Isole Minori – è una delle nostre priorità assolute. Abbiamo tantissimo investito in prevenzione e formazione, insediando anche un gruppo di lavoro dedicato. Il nostro obiettivo è azzerare gli incidenti durante il lavoro”.
Il Gruppo Caronte & Tourist vive di molteplicità e dialoga con tutte le generazioni e le culture, consapevole di come la diversità risulti essere un fattore imprescindibile al fine di sviluppare e diffondere un ambiente di lavoro dignitoso per tutti, nel quale ciascuno possa sentirsi a suo agio nello svolgere il proprio ruolo.
Numeri (1.229 dipendenti; 29 navi; 6,5 milioni di passeggeri, 2,3 milioni di automobili, 700mila mezzi commerciali trasportati; 700mila miglia navigate; 15 isole collegate; 244 milioni di ricavo e imposte versate in una percentuale che fanno del Gruppo il secondo contribuente in Sicilia tra la aziende private), ma anche importanti e prestigiosi fiori all’occhiello come le certificazioni ISO 14001 (Sistemi di Gestione Ambientale), ISO 37001 (Prevenzione dei fenomeni Corruttivi), ISO 30415 (Promozione dei Valori di Diversity & Inclusion, prima compagnia di navigazione in Italia ad averla ottenuta. E poi l’aggiornamento (nei primi mesi del 2023) del Codice Etico dopo l’adozione del programma di Compliance Antitrust; l’aggiornamento, dopo il D.lgs. 24/2023, della policy aziendale in materia di Whistleblowing, per prevenire e individuare condotte in violazione dei principi etici su cui si fonda l’operato del Gruppo; le 10.833 ore di formazione per i dipendenti; i 31 milioni destinati a borse di studio per i più promettenti tra i giovani neodiplomati e neolaureati di Sicilia e Calabria; la partecipazione al “Premio Bilancio di Sostenibilità” del Corriere della Sera, insieme ad altre 170 imprese ed enti nazionali che si sono misurati sulle buone pratiche ESG (Environmental, Social and Governance) e che è valsa a Caronte & Tourist il Sigillo “Premio Bilancio di Sostenibilità” come certificazione del proprio impegno.
Il corposo documento è stato elaborato dal team di lavoro del Gruppo C&T, affiancato dai consulenti esperti di Deloitte, e coordinato dal responsabile Cesare Barbera.
“Ogni persona – ha detto Tiziano Minuti, HR Manager del Gruppo – rappresenta per noi un’individualità unica e diversa, con personalità, storia e competenze specifiche. Il Gruppo crede che la diversità, in tutte le sue manifestazioni, sia un vantaggio strategico, fattore di arricchimento e apertura culturale; per questo favorisce un ambiente di lavoro inclusivo, volto alla collaborazione e alla crescita con il supporto di tutti, realizzato incoraggiando ogni persona ad esprimersi liberamente, liberando in questo modo il proprio potenziale e aumentandone la motivazione. Perché – per dirla con il poeta – nessun uomo è un’isola, completo in sé stesso; ogni uomo è una parte del tutto”.
Economia
Nel 2023 nuovo record denatalità, in calo anche nati da stranieri
Nel 2023, secondo i dati Istat, le nascite della popolazione residente sono 379.890, 13mila in meno rispetto al 2022 (-3,4%). Per ogni 1.000 residenti in Italia sono nati poco più di sei bambini. Questa diminuzione, che comporta un nuovo superamento al ribasso del record di denatalità, si inserisce in un trend ormai di lungo corso. Rispetto al 2008, anno in cui il numero dei nati vivi superava le 576mila unità, rappresentando il più alto valore dall’inizio degli anni Duemila, si riscontra una perdita complessiva di 197mila unità (-34,1%). La sistematica riduzione rilevata in tale periodo è stata annualmente di circa 13mila unità, corrispondente a un tasso di variazione medio annuo del 2,7 per mille.
Il calo delle nascite, oltre che dalla ormai stabile bassa tendenza ad avere figli (1,2 figli per donna nel 2023), è anche causato dai mutamenti strutturali della popolazione femminile in età feconda, convenzionalmente fissata tra i 15 e i 49 anni.
Le donne comprese in questa fascia di età sono sempre meno numerose. Oggi, quelle nate negli anni del baby-boom (dalla seconda metà degli anni Sessanta alla prima metà dei Settanta) hanno ormai superato la soglia convenzionale dei 49 anni.
Gran parte di quelle che ancora sono in età feconda appartengono all’epoca del cosiddetto baby-bust, ovvero sono nate nel corso del ventennio 1976-1995 durante il quale la fecondità scese da oltre 2 al minimo storico di 1,19 figli per donna.
La diminuzione dei nati è attribuibile per la quasi totalità al calo delle nascite da coppie di genitori entrambi italiani, che costituiscono oltre i tre quarti delle nascite totali. I nati da genitori italiani, pari a 298.948 nel 2023, sono circa 12mila in meno rispetto al 2022 (-3,9%) e 181mila in meno rispetto al 2008 (-37,7%). I nati da coppie in cui almeno uno dei genitori è straniero sono invece 80.942, in calo dell’1,5% sul 2022 e del 25,1% rispetto al 2012, anno in cui si è registrato il numero massimo. A diminuire sono state in particolar modo le nascite da genitori entrambi stranieri, in calo del 3,1% sul 2022 e del 35,6% nel confronto con il 2012 (-28.447 unità).
La denatalità prosegue anche nel 2024: secondo i primi dati provvisori riferiti al periodo gennaio-luglio, le nascite sono diminuite, rispetto allo stesso periodo del 2023, di 4.600 unità (-2,1%). Il nome maschile più scelto dai genitori a livello nazionale è Leonardo, che mantiene il primato conquistato nel 2018; al secondo posto, per la prima volta sul podio, si trova Edoardo, che conquista due posizioni sul 2022. Stabile Tommaso al terzo posto, mentre Francesco esce dal podio perdendo due posizioni e attestandosi al quarto posto. Situazione immutata, rispetto al 2022, nelle prime due posizioni dei nomi femminili: stabili Sofia in prima posizione e Aurora in seconda; in terza posizione Ginevra, che sale dalla quarta, mentre in quarta posizione prende il suo posto Vittoria. Giulia, in uscita dalla terza posizione del podio dell’anno scorso, scivola in quinta.
Nel 2023 i nati residenti in Italia registrati con il doppio cognome paterno e materno sono il 6,2% del totale, in aumento di 3,8 punti percentuali sul 2020. Le coppie di genitori coniugate sono quelle che registrano la percentuale più bassa di attribuzione del doppio cognome, 4,9% nel 2023. I valori sono più elevati per le coppie mai coniugate (8%) e per quelle in cui almeno uno dei due genitori abbia avuto un precedente matrimonio (7,8%).
-Foto: Agenzia Fotogramma-
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