Economia
Economia | Nuova sfida del Governo: alleggerire l’Irpef per i redditi fino a 50mila euro
Il governo italiano sta valutando la possibilità di ridurre ulteriormente l’Irpef per i redditi fino a 50.000 euro nella prossima manovra economica. Questa iniziativa rappresenterebbe un ulteriore passo avanti rispetto all’ultima riforma fiscale, che ha ridotto le aliquote da quattro a tre, beneficiando principalmente i redditi più bassi. Tuttavia, come spesso accade in queste circostanze, il principale ostacolo è trovare le risorse finanziarie necessarie per coprire i costi di tali misure.
Il successo della proposta dipenderà molto dai risultati del “concordato preventivo biennale,” una nuova misura pensata per le partite IVA, che dovrebbe semplificare e rendere più conveniente il pagamento delle imposte per i lavoratori autonomi. Le prime adesioni e i relativi pagamenti sono attesi entro il 31 ottobre, e solo dopo questa scadenza sarà possibile fare un bilancio delle risorse disponibili.
Nel frattempo, il governo è già impegnato nella ricerca di fondi per confermare le misure approvate quest’anno, come il taglio del cuneo fiscale e la prima tranche di riduzione dell’Irpef, oltre a garantire le agevolazioni contributive per le mamme lavoratrici. In particolare, si sta considerando l’idea di estendere queste decontribuzioni non solo alle lavoratrici dipendenti con due figli, ma anche alle professioniste e alle mamme con partita IVA.
Il vice-ministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha ribadito più volte l’intenzione di continuare a ridurre l’Irpef per i redditi fino a 50.000 euro. Secondo Leo, i nuovi sgravi dovrebbero interessare soprattutto la fascia di reddito compresa tra 35.000 e 50.000 euro, dove attualmente si esaurisce il beneficio del taglio al cuneo fiscale.
Attualmente, l’Irpef in Italia è articolata su tre aliquote: il 23% per i redditi fino a 28.000 euro, il 35% per quelli tra 28.000 e 50.000 euro, e il 43% per i redditi superiori. L’obiettivo a lungo termine del governo sarebbe ridurre le aliquote a due, ridistribuendo le detrazioni per evitare penalizzazioni. Tuttavia, al momento, una riduzione più probabile sarebbe quella di abbassare l’aliquota intermedia del 35%.
Il raggiungimento di questi obiettivi dipenderà anche dal gettito generato dal “concordato preventivo biennale” e dall’andamento generale delle entrate fiscali, che nei primi sei mesi di quest’anno sono state superiori di 13 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2023.
Il quadro complessivo delle entrate e delle risorse necessarie per i vari interventi è ancora in fase di definizione. Un incontro tra la premier Giorgia Meloni e i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani è previsto per il 30 agosto per discutere ulteriori dettagli. Successivamente, il Consiglio dei Ministri di settembre esaminerà le proposte di riduzione della spesa, nell’ambito della cosiddetta “spending review,” con l’obiettivo di raccogliere circa 2 miliardi di euro. Il governo dovrà inoltre presentare entro il 27 settembre il Documento di economia e finanza aggiornato, insieme a un piano di rientro settennale per rispettare i nuovi parametri di spesa dell’Unione Europea. La manovra economica, stimata tra i 22 e i 23 miliardi di euro, entrerà così nel vivo della sua definizione.
Economia
Aumento della spesa per i regali di Natale: 9,8 miliardi di euro nel 2024
La spesa per i regali di Natale quest’anno sta registrando un aumento significativo, avvicinandosi ai livelli pre-pandemia. Secondo un’indagine condotta da Confcommercio, la spesa media pro capite per i regali natalizi è salita a 207 euro, rispetto ai 186 euro dello scorso anno, per un totale complessivo di 9,8 miliardi di euro. Questo dato è vicino ai 10,1 miliardi di euro spesi nel 2019, prima della pandemia.
L’indagine, presentata dal direttore dell’Ufficio studi di Confcommercio, Mariano Bella, ha messo in luce un dato positivo, che dimostra una ripresa dei consumi durante il mese di dicembre. Un fattore importante è stato l’impatto del Black Friday, che ha visto la partecipazione di circa il 40% degli italiani adulti, ossia quasi 20 milioni di consumatori. La spesa media durante la Black Week è stata compresa tra i 220 e i 230 euro, con il 50% degli acquisti destinati già a regali di Natale anticipati. Nonostante ciò, l’effetto di “sostituzione” di acquisti, che ha portato ad un anticipo delle spese natalizie, non ha scoraggiato i consumi per le festività di fine anno, portando ottimismo per la stagione natalizia.
Secondo l’indagine, il 79,9% degli italiani ha intenzione di fare regali, una percentuale in crescita rispetto al 73,2% del 2023, confermando così una rinnovata fiducia nei consumi. La stagione natalizia si prevede quindi positiva, con una spesa che contribuirà in modo significativo al rilancio dei consumi dopo gli anni di incertezze economiche legate alla pandemia.
Economia
San Marino: la nuova meta per i pensionati in cerca di un futuro migliore
Nel contesto di un numero crescente di pensionati che scelgono di trasferirsi all’estero per motivi fiscali o di miglioramento della qualità della vita, San Marino emerge come una destinazione privilegiata. Situata nel cuore dell’Italia, questa piccola Repubblica di soli 61 km quadrati e circa 34.000 residenti, è diventata una meta ideale per chi cerca tranquillità, un buon clima e vantaggi fiscali.
Il governo di San Marino, con il Segretario di Stato per le Finanze Marco Gatti, ha messo in atto una strategia per attrarre pensionati dall’estero. Come riportato dal Corriere della Sera, il governo ha proposto un piano per far crescere il numero di pensionati residenti, offrendo loro un ambiente sicuro, con servizi di alta qualità e la vicinanza alla Romagna, famosa per il buon cibo e la tradizione ospitale.
I risultati iniziano a farsi vedere: nel 2023, sono stati registrati 67 pensionati trasferitisi nella Repubblica, ma nel 2024 il numero è salito a ben 99 nuove residenze, con l’ambizione di aumentare ulteriormente il dato nei prossimi anni. Per il 2025, il governo prevede di alzare i requisiti per la richiesta di residenza, cercando di attrarre un numero ancora maggiore di pensionati.
I motivi che spingono i pensionati a scegliere San Marino sono principalmente di tipo fiscale. L’imposta sul reddito per chi risiede nel piccolo stato varia tra il 3 e il 6%, rendendo la fiscalità decisamente più favorevole rispetto a molte altre destinazioni in Europa. A ciò si aggiungono vantaggi in termini di tranquillità e sicurezza, un aspetto che non è mai da sottovalutare, soprattutto per chi cerca un ambiente sereno per trascorrere gli anni della pensione.
Per quanto riguarda i requisiti per ottenere la residenza, il criterio principale riguarda il reddito: per poter fare richiesta, il reddito lordo del pensionato non deve essere inferiore ai 50.000 euro annui. In alternativa, chi possiede un patrimonio immobiliare di almeno 300.000 euro può comunque richiedere la residenza. Con queste condizioni, San Marino si propone come un’opzione ideale per pensionati con un buon tenore di vita e la possibilità di godere di un sistema fiscale più vantaggioso.
Economia
Tredicesima, quattordicesima e bonus natalizio: i benefici per lavoratori e pensionati
Anche quest’anno, lavoratori dipendenti e pensionati possono contare su diverse forme di supporto economico durante le festività natalizie. Per i dipendenti, la tredicesima mensilità è prevista da tutti i contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL), con un’erogazione che arriva puntualmente a dicembre. A questa si aggiunge, per circa 7,5-8 milioni di lavoratori del settore privato, la quattordicesima mensilità, che viene generalmente erogata a luglio. Tra i principali contratti che prevedono la quattordicesima troviamo quelli dei settori agricoltura, alimentare, autotrasporto, commercio, turismo e pulizia/multiservizi.
Anche i pensionati possono beneficiare della quattordicesima mensilità, ma solo se hanno compiuto 64 anni e se il loro reddito complessivo non supera due volte l’importo del trattamento minimo pensionistico. Nel 2024, le condizioni per ricevere la quattordicesima pensionistica rimangono le stesse, permettendo a una parte significativa degli anziani di ricevere un sostegno extra.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha inoltre introdotto un bonus Natale per i lavoratori con redditi medio-bassi. Il bonus, pari a 100 euro netti, sarà erogato a circa 4,6 milioni di lavoratori dipendenti. Possono beneficiarne coloro che guadagnano fino a 28mila euro annui e che abbiano almeno un figlio a carico. È necessario che il reddito complessivo non sia inferiore all’imposta lorda, ossia che l’imposta sui redditi di lavoro dipendente superi le detrazioni spettanti.
Per i pensionati, dicembre porterà anche un bonus natalizio di 154,94 euro per coloro che percepiscono una pensione non superiore all’importo minimo. Questo bonus, che riguarderà circa 400mila persone, sarà erogato dall’Inps automaticamente, senza necessità di alcuna richiesta da parte dei beneficiari.
Con queste misure, il governo intende sostenere i redditi delle famiglie durante le festività, alleviando i costi legati al periodo natalizio.
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