Economia
Economia | Mattarella: “L’Italia paga interessi sul debito come Francia e Germania insieme”
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha recentemente affrontato il tema cruciale del debito pubblico italiano durante una dichiarazione pubblica. Mattarella ha evidenziato che l’Italia ha sostenuto oneri finanziari superiori a quelli di Francia e Germania, pur mantenendo una reputazione di debitore affidabile. Tuttavia, ha sottolineato la necessità di ridurre il debito pubblico come una priorità ineludibile.
Secondo Mattarella, il mercato dei titoli pubblici spesso presenta una percezione distorta dell’affidabilità economica di un Paese, un aspetto che necessita di maggiore razionalità. Ha criticato la valutazione dei mercati, suggerendo che essa potrebbe non riflettere completamente la solidità economica di uno Stato. Il presidente ha invitato a procedere con precisione, basando le decisioni su fondamentali economici solidi e a completare l’architettura finanziaria europea in modo da garantire maggiore stabilità e rassicurazione.
Mattarella ha anche accennato a un dibattito più ampio riguardo al vincolo esterno rispetto alle regole del debito. Ha sollevato interrogativi sul ruolo delle regole economiche e fiscali rispetto alla gestione del debito e ha sottolineato l’importanza di una riflessione collettiva su come questi aspetti influenzano l’Unione Europea.
Inoltre, il presidente ha parlato del contesto storico e delle sfide che l’Europa ha affrontato nel corso del tempo. Ha messo in guardia contro il ritorno a nostalgie del passato che possono portare a tragedie e ha esortato la società civile a proteggere e promuovere i valori di libertà, giustizia sociale e pace. Ha richiamato l’attenzione sull’importanza di avanzare con determinazione verso una maggiore integrazione europea, ricordando le lezioni apprese dalla storia economica e politica recente, come la crisi seguita alla denuncia degli accordi di Bretton Woods nel 1971.
Il messaggio di Mattarella sottolinea la necessità di un impegno continuo per affrontare le sfide economiche e sociali dell’Europa, mantenendo uno sguardo critico ma costruttivo verso il futuro.
Economia
Andrea Orcel premiato come “Inseader of the year 2024”
Andrea Orcel, CEO di UniCredit Group, è stato votato e premiato come “Inseader of the year 2024” per l’Italia, ovvero la personalità dell’anno tra gli alumni dell’Insead, una delle più prestigiose business school al mondo, con sede a Fontainebleau, in Francia, e campus a Singapore, Abu Dhabi e San Francisco.
Orcel è stato premiato – come recita la motivazione del premio – “per la sua visione, leadership e straordinario percorso professionale che hanno avuto un impatto profondo sul settore bancario internazionale, guidando uno dei maggiori istituti bancari europei attraverso sfide complesse, promuovendo l’innovazione e l’eccellenza”.
Il CEO di UniCredit è stato premiato nella serata di ieri, nel corso di un evento a Milano organizzato dall’Associazione italiana degli alumni dell’Insead; l’appuntamento ha avuto inoltre lo scopo di raccogliere fondi per sostenere una borsa di studio MBA per uno studente italiano.
Orcel è Group Chief Executive Officer di UniCredit; guida la banca paneuropea attraverso un processo di digitalizzazione e semplificazione, sostenuto da un’attenzione continua verso i suoi clienti. E’ uno dei principali esperti nel settore bancario in Europa, con una comprovata esperienza di successo in ruoli di alto livello in diverse importanti istituzioni finanziarie in tutto il mondo. Durante la sua carriera come senior investment banker, Andrea Orcel ha lavorato su alcune delle più innovative e complesse fusioni e acquisizioni e transazioni di mercato dei capitali a livello globale.
– foto ufficio stampa Insead –
Economia
Ascensori, Consorzio per l’Italia “No alla riduzione dei controlli”
“La proposta di ridurre la frequenza dei controlli obbligatori semestrali e biennali sugli ascensori a un anno e tre anni non ci trova assolutamente d’accordo”. E’ quanto dichiara all’agenzia Italpress Salvatore Nasca, imprenditore palermitano, da oltre 35 anni nel settore, co-fondatore del “Consorzio per l’Italia”, organismo no profit al quale aderiscono oltre 120 imprese del settore ascensoristico.
La proposta di alcuni deputati altoatesini prevede di modificare il Decreto del Presidente della Repubblica numero 162 del 20 aprile 1999 passando così a controlli annuali per gli ascensori, biennali per i montacarichi e da due a tre anni quelli dell’ente super partes, nominato dai proprietari, che si occupa della verifica sulla sicurezza.
“Il Consorzio per l’Italia si sta battendo per bloccare questo scempio! E’ a rischio la sicurezza di oltre 50 milioni di persone – afferma Nasca -. Tra l’altro, parliamo di un risparmio di una manciata di euro a famiglia. E’ una scelta che non si giustifica. Ricordiamo che l’Italia è il secondo paese al mondo con circa 500 incidenti in un anno e che circa la metà degli ascensori presenti, oltre 500 mila, possono essere considerati obsoleti, quindi i controlli andrebbero fatti ancora più spesso. L’ascensore è a tutti gli effetti un mezzo di trasporto, così come dice lo stesso decreto e quindi in un momento in cui si parla tanto di patente a punti e di aumentare la sicurezza in tutti i settori dimezzare i controlli sarebbe un controsenso”.
Economia
Buoni pasto, Ancd “Positivo il tetto massimo del 5% alle commissioni”
L’Associazione Nazionale Cooperative Dettaglianti (ANCD), che rappresenta le cooperative del mondo Conad, esprime soddisfazione per l’introduzione di un tetto massimo del 5% alle commissioni applicate ai buoni pasto. “Accogliamo con soddisfazione l’introduzione nel DDL Concorrenza di un tetto massimo del 5% alle commissioni delle società emettitrici sul valore dei buoni pasto, così come già avvenuto per quelli usati dai dipendenti degli enti pubblici – ha dichiarato Alessandro Beretta, Segretario Generale di ANCD – I commercianti associati alle cooperative Conad potranno così avere le stesse condizioni per ogni buono pasto, mettendo i loro oltre 3.500 punti vendita a disposizione delle persone che utilizzano questo importante strumento di welfare aziendale”, ha concluso Beretta.
“L’introduzione del tetto alle commissioni non avrà alcun impatto per i dipendenti delle società che li ricevono – spiega ANCD – e darà un nuovo impulso all’impiego di questo strumento perchè amplia il numero degli esercizi che li riceveranno, consentendo ai commercianti e agli operatori della ristorazione di non vedere compromessa la sostenibilità economica delle loro attività., consentendo ai commercianti e agli operatori della ristorazione di non vedere compromessa la sostenibilità economica delle loro attività”.
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