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Economia

Economia | Borse europee tornano a segnare massimi storici per la prima volta da maggio

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Le Borse europee hanno raggiunto nuovi record storici, segnando una ripresa significativa dal mese di maggio. Questo slancio positivo è stato alimentato dalla recente pubblicazione dei dati sul Prodotto Interno Lordo (PIL) degli Stati Uniti, che ha registrato una crescita del 3% nel secondo trimestre. Tale risultato ha contribuito a ridurre le preoccupazioni riguardo a una possibile recessione nell’economia americana, suscitando ottimismo tra gli investitori.

In aggiunta, i mercati sono stati sostenuti da dati incoraggianti sull’inflazione provenienti da Spagna e Germania. Questi numeri hanno alimentato le aspettative di una politica monetaria più accomodante, con previsioni di possibili tagli ai tassi di interesse sia in Europa che negli Stati Uniti.

L’indice Stoxx Europe 600 ha visto un incremento dello 0,8%, raggiungendo i 524,75 punti, superando di poco il precedente massimo storico di 524,71 punti registrato a maggio. Questo risultato evidenzia il ritrovato slancio dei mercati azionari europei e l’ottimismo degli investitori riguardo alla stabilità economica e alle future politiche monetarie.

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A luglio occupati oltre 24 milioni, la disoccupazione scende al 6,5%

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Occupazione in crescita a Luglio. Lo riferisce un’analisi dell’Istat. A luglio 2024 il numero di occupati supera di 9 mila unità la soglia dei 24 milioni; la crescita dell’occupazione rispetto al mese precedente (+56mila unità) è sintesi dell’aumento tra gli autonomi, che raggiungono i 5 milioni 233mila, e della diminuizione dei dipendenti, sia permanenti, scesi a 16 milioni 19mila, sia a termine, scesi a 2 milioni 757mila. Il numero di occupati supera quello di luglio 2023 di 490mila unità: +437mila dipendenti permanenti, +249mila autonomi e -196mila dipendenti a termine.
Su base mensile, il tasso di occupazione e quello di inattività aumentano, raggiungendo il 62,3% e il 33,3% rispettivamente, mentre il tasso di disoccupazione scende al 6,5%.
A luglio 2024, rispetto al mese precedente, crescono sia gli occupati sia gli inattivi e diminuiscono i disoccupati. L’occupazione aumenta (+0,2%, pari a +56mila unità) per le donne, gli autonomi e in tutte le classi d’età, ad eccezione dei 25-34enni per i quali cala; il numero di occupati diminuisce anche tra i dipendenti. Il tasso di occupazione sale al 62,3% (+0,1 punti). Il numero di persone in cerca di lavoro si riduce (-6,1%, pari a -107mila unità) per entrambe le componenti di genere e in tutte le classi d’età. Il tasso di disoccupazione scende al 6,5% (-0,4 punti), quello giovanile al 20,8% (-0,6 punti). Il numero di inattivi aumenta (+0,6%, pari a +73mila unità) tra gli uomini, le donne e i 25-49enni; diminuisce invece tra i 15-24enni e gli ultra cinquantenni. Il tasso di inattività sale al 33,3% (+0,2 punti).
Anche confrontando il trimestre maggio-luglio 2024 con quello precedente (febbraio-aprile 2024) si osserva un incremento nel numero di occupati (+0,3%, pari a +83mila unità). La crescita dell’occupazione osservata nel confronto trimestrale si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-4,5%, pari a -82mila unità) e all’aumento degli inattivi (+0,5%, pari a +64mila unità). Il numero di occupati a luglio 2024 supera quello di luglio 2023 del 2,1% (+490mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età ad eccezione dei 15-24enni. Il tasso di occupazione in un anno sale di 1,0 punti percentuali. Rispetto a luglio 2023, scende il numero di persone in cerca di lavoro (-16,7%, pari a -334mila unità) mentre cresce quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,2%, pari a +21mila).
-foto ufficio stampa Istat-

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Basilicata | Ammontano a 2,1 miliardi di euro gli investimenti in corso relativi ai fondi del Pnrr

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In Basilicata, gli investimenti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) hanno raggiunto la cifra complessiva di 2,1 miliardi di euro. Questo ammontare comprende 1,1 miliardi di euro gestiti direttamente dalla Regione Basilicata e destinati a sei principali settori di intervento: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute. Il restante importo è gestito da enti esterni, come stabilito dalla Direzione regionale per la programmazione e la gestione delle risorse.

Tra i dati più rilevanti, si evidenzia un incremento del 23,2% delle risorse assegnate alle Direzioni regionali, che ammontano ora a circa 335 milioni di euro rispetto a dicembre 2022. In particolare, il settore della salute vede un’importante implementazione con 118 progetti in corso, mentre le infrastrutture ferroviarie beneficiano di 45,3 milioni di euro su un totale di 84 milioni assegnati al settore.

Gli enti subregionali hanno ricevuto 202,9 milioni di euro, mentre i Comuni hanno ottenuto 372 milioni di euro. Di questi, il 58,6% è destinato alla provincia di Potenza e il 41,4% alla provincia di Matera. Le aree urbane di Potenza e Matera, insieme ad altre zone come il Metapontino e il Vulture-Melfese, hanno visto significativi finanziamenti per progetti di sviluppo e miglioramento infrastrutturale. In particolare, il Comune di Potenza ha ricevuto circa 62,5 milioni di euro, mentre Matera ha ottenuto 31,4 milioni di euro.

Inoltre, sono stati finanziati 74 interventi per asili nido e scuole dell’infanzia, con un totale di circa 65 milioni di euro, suddivisi tra la provincia di Potenza e quella di Matera.

L’assessore regionale al PNRR, Cosimo Latronico, ha sottolineato l’importanza di una rendicontazione trasparente e puntuale dei fondi. Ha riconosciuto i progressi raggiunti ma anche le criticità che necessitano di attenzione continua. L’obiettivo è garantire che i fondi siano utilizzati in modo efficace e responsabile per il miglioramento delle infrastrutture e dei servizi nella regione.

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Bonus Tari | 32 euro in meno sulla cifra da versare a chi ha pagato il saldo della tassa sui rifiuti del 2023 e rispettato i termini

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Una buona notizia per le famiglie napoletane: circa 200mila cittadini che hanno saldato la Tassa sui Rifiuti (Tari) per l’anno 2023 e rispettato i termini previsti riceveranno un bonus significativo. Il consigliere comunale di Napoli, Gennaro Acampora, ha annunciato che il bonus si tradurrà in una riduzione di 32 euro sulla bolletta dell’acconto per il 2024.

Questa iniziativa segna un passo importante verso maggiore equità e giustizia fiscale, rispondendo a un impegno del gruppo consiliare del Partito Democratico, dell’assessore Baretta e dell’amministrazione guidata dal sindaco Manfredi. Il bonus è rivolto a tutti coloro che hanno rispettato i termini di pagamento, e rappresenta un riconoscimento per i contribuenti che adempiono ai loro obblighi.

Inoltre, l’iniziativa ha anche un valore simbolico e pratico. Ha permesso di affrontare un problema di lungo corso: la necessità di finanziare adeguatamente il servizio di gestione dei rifiuti, i cui costi sono aumentati significativamente, passando da 216 a 253 milioni di euro. Questa misura affronta una questione rimasta irrisolta da anni, dimostrando un impegno concreto nel miglioramento della gestione dei rifiuti.

Acampora ha sottolineato che, nonostante il bonus, resta urgente un intervento deciso contro l’evasione della Tari, che negli ultimi dieci anni ha raggiunto 770 milioni di euro e una percentuale di evasione del 50%. Solo attraverso una lotta efficace contro i trasgressori e un miglioramento complessivo del ciclo dei rifiuti, sarà possibile migliorare il servizio e ridurre le tariffe, garantendo così una maggiore sostenibilità e qualità nel futuro.

Il bonus Tari rappresenta dunque non solo un aiuto immediato per i contribuenti, ma anche un passo verso una gestione più equa e efficiente dei servizi pubblici a Napoli.

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