Economia
Bonus 100 euro: tutto quello che c’è da sapere
bonus 100 euro, una delle novità previste dalla legge di Bilancio 2024, arriverà prima di Natale come anticipo delle misure che entreranno in vigore dal prossimo anno. Il contributo, pari a 100 euro netti, sarà riconosciuto direttamente in busta paga ai lavoratori dipendenti, e segna un ampliamento rispetto alle misure precedenti.
Chi può beneficiare del bonus? La platea dei beneficiari è stata estesa, passando da un milione a oltre un milione e mezzo di lavoratori. Per poter ricevere il bonus, i requisiti sono chiari:
- Essere un lavoratore dipendente: sono esclusi i liberi professionisti e le partite IVA.
- Avere un reddito fino a 28.000 euro annui, con l’aggiunta di un altro requisito importante: avere almeno un figlio a carico.
Questo bonus si inserisce in un più ampio contesto di misure di sostegno alle famiglie e al potere d’acquisto, volto a dare una boccata d’aria ai cittadini in vista delle festività natalizie.
Come funziona? Il bonus sarà erogato direttamente in busta paga, ed è previsto come un contributo una tantum. I dipendenti che rientrano nei requisiti previsti riceveranno quindi 100 euro netti senza dover fare alcuna richiesta, direttamente sullo stipendio di dicembre.
Questo intervento, sebbene non strutturale, rappresenta un aiuto immediato a favore delle famiglie con figli, in un periodo in cui le spese natalizie possono gravare sul bilancio familiare.
Il governo italiano ha previsto che la legge di Bilancio, che introdurrà altre misure economiche per il 2024, arrivi in via definitiva nelle prossime settimane, ma il bonus 100 euro anticipa già alcune delle disposizioni più attese.
Economia
Audi chiude la fabbrica di Bruxelles, 3.000 operai a rischio licenziamento: scoppiano le proteste
Audi ha recentemente annunciato la chiusura del suo stabilimento di Bruxelles, una decisione che ha sconvolto i circa 3.000 lavoratori coinvolti. La fabbrica, che faceva parte del gruppo Volkswagen, ha cessato la produzione di modelli come la Audi Q8 e-tron, un passo che ha segnato l’inizio di un periodo incerto per i dipendenti. Nonostante diversi tentativi di vendita dell’impianto, l’assenza di offerte concrete ha costretto la casa madre a optare per il definitivo abbandono della struttura.
Il sito di Bruxelles, che aveva già affrontato sfide logistiche ed economiche legate alla sua posizione centrale nella città, ha visto crescere i suoi costi operativi, contribuendo alla decisione di chiusura. La fabbrica, attiva sin dal 1948, ha una lunga storia produttiva ma non è riuscita a rimanere competitiva nel panorama attuale del settore automobilistico. La chiusura dello stabilimento ha generato intense proteste tra gli operai, che si preparano ad affrontare i licenziamenti previsti.
Il futuro della fabbrica era già stato messo in discussione nel luglio scorso, quando il gruppo Volkswagen aveva parlato di un possibile ridimensionamento, preludio alla chiusura definitiva. Ora si aprono le trattative sindacali per gestire il licenziamento collettivo, mentre la situazione rimane tesa tra i lavoratori.
Economia
L’economia italiana tra sfide e opportunità: focus sulle ultime misure
L’Italia sta affrontando una serie di sfide economiche che coinvolgono tanto il settore pubblico quanto quello privato. Con l’inflazione ancora sotto controllo, ma comunque presente, e una crescita economica che stenta a decollare, il governo ha recentemente annunciato nuove misure per stimolare l’economia.
Secondo le previsioni, la crescita del PIL italiano per il 2024 dovrebbe essere moderata, ma al contempo si cercano soluzioni per favorire l’occupazione, in particolare tra i giovani e le donne. Le politiche fiscali hanno visto un aumento dei fondi destinati al settore welfare, mentre si è cercato di alleggerire la pressione fiscale per le piccole e medie imprese. Tra gli interventi più rilevanti, c’è l’incremento degli investimenti pubblici in infrastrutture e innovazione tecnologica, destinati a rilanciare l’industria e la digitalizzazione.
Tuttavia, rimangono aperte questioni cruciali come il debito pubblico, che continua a crescere, e la gestione delle risorse per garantire una crescita stabile e inclusiva. Inoltre, le misure a sostegno delle famiglie e dell’occupazione, pur essendo apprezzate, sono oggetto di dibattito per quanto riguarda la loro efficienza a lungo termine.
Nel contesto internazionale, l’Italia sta cercando di consolidare le proprie relazioni economiche con i paesi europei e con i mercati globali, al fine di migliorare la competitività e incrementare gli scambi commerciali. Tuttavia, il panorama geopolitico, caratterizzato da conflitti internazionali e incertezze globali, rappresenta una minaccia per la stabilità economica dell’Unione Europea, e quindi anche per l’economia italiana.
In sintesi, sebbene ci siano segnali di crescita, le sfide per l’economia italiana restano rilevanti. Le prossime mosse del governo saranno fondamentali per stabilire se riuscirà a promuovere un rilancio duraturo e inclusivo.
Economia
Istat conferma inflazione ferma a ottobre, +0,9% su anno
Nel mese di ottobre 2024, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una variazione nulla su base mensile e aumenta dello 0,9% su base annua (da +0,7% del mese precedente), confermando la stima preliminare. Lo rileva l’Istat diffondendo i dati definitivi sui prezzi al consumo. La lieve accelerazione del tasso d’inflazione riflette principalmente l’andamento dei prezzi dei Beni alimen-tari non lavorati (da +0,3% a +3,4%) e, in misura minore, l’attenuazione della flessione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da -11,0% a -10,2%) e l’accelerazione degli Alimentari lavorati (da +1,5% a +1,7%) e dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,4% a +3,0%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dal rallentamento dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +10,4% a +3,9%) e dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,0% a +3,6%). Nel mese di ottobre l’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +1,8% e quella al netto dei soli beni energetici sale a +1,9% (da +1,7%). La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni registra una flessione meno ampia rispetto al mese preceden-te (da -0,9% a -0,5%) e quella dei servizi risulta in decelerazione (da +2,8% a +2,7%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si riduce, portandosi a +3,2 punti percentuali (dai +3,7 di settembre). I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerano su base tendenziale (da +1,0% a +2,0%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +0,5% a +1,0%).
La stabilità sul piano congiunturale dell’indice generale risente delle dinamiche opposte di diverse compo-nenti: da una parte, la crescita dei prezzi Beni energetici regolamentati (+7,1%), dei Beni alimentari non lavorati (+2,7%) e lavorati (+0,2%) e dei Servizi vari (+0,4%); dall’altra, la diminuzione dei prezzi dei Servi-zi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-1,3%), dei Beni energetici non regolamentati (-0,9%), dei Beni durevoli (-0,3%) e non durevoli (-0,2%). L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +1,0% per l’indice generale e a +2,0% per la componente di fon-do. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,3% su base mensile e dell’1,0% su base annua (in accelerazione da +0,7% di settembre). L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione positiva dello 0,1% su base mensile e dello 0,8% su base annua.
“A ottobre l’inflazione risale a +0,9%, seppure in un quadro di stabilità congiunturale – fa sapere l’Istituto -. Gli andamenti settoriali appaiono, tuttavia, differenziati. Nel comparto alimentare, la dinamica tendenziale dei prezzi risulta in accelerazione (+2,4% da +1,1% di settembre), con effetti che si manifestano sul “carrello della spesa” (+2,0% da +1,0%). Al contrario, i prezzi dei Beni energetici accentuano il calo su base annua (-9,0% da -8,7%). Tra i servizi, si attenua la crescita tendenziale dei prezzi dei Servizi ricreativi e culturali (+3,6% da +4,0%) mentre quelli dei trasporti evidenziano una lieve accelerazione (+3,0% da +2,4%). A ottobre, l’inflazione acquisita per il 2024 si attesta all’1,0%”.
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