Economia
BCE: Nuove decisioni sui tassi d’interesse e la divisione interna del Consiglio
La Banca Centrale Europea (BCE) ha intrapreso il quarto taglio consecutivo dei tassi d’interesse, confermando la sua politica espansiva avviata a giugno, con l’intenzione di stimolare ulteriormente l’economia dell’Eurozona. Tuttavia, il Consiglio della BCE ha già iniziato a riflettere sulle decisioni future, mostrando una divisione interna tra le “colombe”, favorevoli a un’ulteriore riduzione rapida del costo del denaro, e i “falchi”, che invitano a un approccio più cauto in un contesto economico incerto.
Il focus della riunione di oggi si concentra su un probabile abbassamento di 25 punti base del tasso sui depositi, che scenderebbe dal 3,25% al 3%. Questo scenario è stato ampiamente previsto dai mercati, anche se una minoranza di analisti ipotizza una riduzione più marcata, pari a mezzo punto percentuale. Il dibattito interno, infatti, ruota attorno alle stime di crescita e inflazione, che la presidente Christine Lagarde presenterà insieme alla decisione sul tasso. Si prevede che le proiezioni economiche, pur migliorando leggermente rispetto alle aspettative precedenti con una crescita del +0,4% nel terzo trimestre, mostrino un quadro complessivo di rallentamento, facendo temere un ulteriore peggioramento nei prossimi anni.
I falchi, in particolare, sollevano preoccupazioni riguardo gli effetti inflattivi di una possibile escalation dei dazi, in particolare alla luce delle politiche protezionistiche annunciate dal presidente americano Donald Trump. Isabel Schnabel, una delle consiglieri esecutivi della BCE, ha ribadito che non saranno i tagli ai tassi a rilanciare gli investimenti in Europa, ma piuttosto riforme strutturali che affrontino le sfide industriali, come quelle che stanno colpendo l’Italia e la Germania. Questi interventi, sostengono, sono più efficaci e sostenibili nel lungo periodo.
Le “colombe”, invece, sostengono che il passo successivo dovrebbe essere un allentamento ulteriore della politica monetaria per stimolare l’economia, soprattutto in un periodo segnato da incertezze politiche e conflitti geopolitici, come le guerre in corso ai confini dell’Europa e il cambio di leadership negli Stati Uniti. A loro avviso, l’attuale situazione economica dell’Eurozona, con un calo dei prestiti alle famiglie e alle imprese, giustifica un intervento deciso.
Un altro tema al centro del dibattito riguarda la possibile fine della politica di tassi “restrittivi”, con Lagarde che potrebbe rivedere la comunicazione precedente, eliminando il riferimento che i tassi rimarranno alti finché necessario. I mercati saranno attenti a questi segnali, cercando di capire quale direzione intende prendere la BCE nei prossimi mesi. Alcuni membri del Consiglio, come il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, si mostrano favorevoli a ridurre il tasso fino a un livello “neutrale” per stimolare la crescita senza rischiare di innescare ulteriori pressioni inflazionistiche.
La BCE si trova, quindi, a un bivio: continuare con una politica monetaria espansiva per supportare l’economia dell’Eurozona o adottare un approccio più cauto, lasciando spazio per future manovre in caso di peggioramento della situazione economica globale. La decisione che prenderà nei prossimi mesi avrà un impatto cruciale per l’economia europea e per la sua capacità di affrontare le sfide interne ed esterne che si profilano all’orizzonte.
Economia
Accordo Confindustria e Intesa Sanpaolo per la crescita delle imprese
Un nuovo accordo quadriennale per la
crescita delle imprese italiane. E’ quello siglato dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e il consigliere delegato
e Ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, con il quale vengono messi a disposizione 200 miliardi da qui al 2028 per dare nuovo slancio al sistema produttivo nazionale. Ma anche cogliere le opportunità di strumenti come Transizione 5.0 e I.A., integrando così le risorse già stanziate dalla banca per la realizzazione
degli obiettivi del Pnrr. L’accordo rafforza le azioni già attivate a sostegno dell’economia reale, a partire dagli
investimenti in ricerca e sviluppo e dalla valorizzazione del sistema delle filiere. Le novità riguardano i processi di trasformazione sostenibile in linea con il Piano Transizione 5.0; gli investimenti in nuovi modelli produttivi evoluti ad alto potenziale con particolare attenzione ad aerospazio, robotica, intelligenza artificiale e scienze della vita; l’accelerazione della transizione sostenibile, dell’economia circolare e di processi innovativi ad alto contenuto tecnologico; piano per l’abitare sostenibile, per favorire la mobilità e l’attrazione dei talenti nell’industria italiana.
I contenuti e gli strumenti strategici dell’accordo saranno declinati e presentati agli associati di Confindustria ed ai clienti Intesa Sanpaolo sul territorio nazionale, con una serie di incontri e iniziative locali e settoriali che coinvolgeranno le rispettive strutture territoriali.
“Oggi rinnoviamo la lunga collaborazione di carattere strategico con Confindustria”, ha spiegato Carlo Messina. “In un arco di 15 anni ha sostenuto il sistema produttivo italiano erogando 450 miliardi e creando una relazione di fiducia basata sulla capacità delle imprese di adattarsi e guardare a nuove prospettive. In questo percorso – ha aggiunto – il nostro Gruppo è stato un soggetto chiave per individuare, in ogni congiuntura, le soluzioni ideali per la crescita delle imprese italiane, le quali si sono rafforzate tanto da affermarsi come leader a livello
globale. Quello che presentiamo oggi è il Pnrr di Intesa Sanpaolo per le imprese: mettiamo a disposizione ulteriori 200 miliardi al 2028 per accompagnare il tessuto imprenditoriale del
Paese nel realizzare obiettivi di crescita e competitività, investendo sul futuro e sulle sfide che ci attendono, con un modello di relazione virtuoso e costruttivo”, ha concluso il Ceo.
“Questo accordo rappresenta uno strumento essenziale a supporto della nostra visione di politica industriale di medio-lungo periodo”, ha sottolineato Emanuele Orsini. “Con Intesa Sanpaolo abbiamo accompagnato l’evoluzione delle nostre aziende nel mutevole scenario degli anni passati attraverso soluzioni innovative. Oggi guardiamo a un orizzonte in cui le imprese
saranno impegnate in molteplici transizioni per le quali dovranno mettere in campo sforzi enormi. La crisi della produttività in atto – ha aggiunto – impone di puntare al rilancio degli investimenti. Per questo è cruciale la semplificazione di transizione 5.0 e l’attuazione puntuale del Pnrr. Attraverso questo accordo vogliamo promuovere un metodo di lavoro partecipato e inclusivo, che coinvolga tutti gli attori economici. Il 2025 sarà un anno cruciale per la nostra economia e dobbiamo lavorare insieme su alcuni capitoli chiave: il rafforzamento delle filiere strategiche; la riduzione del prezzo dell’energia e la diversificazione delle fonti energetiche; la revisione del green deal con a cuore il principio della neutralità tecnologica per evitare che si traduca nella desertificazione dell’industria europea; l’attenzione al benessere e all’equità sociale, da perseguire anche attraverso il piano per l’abitare sostenibile proposto da Confindustria”, ha concluso il numero uno degli industriali.
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Economia
Aumenti dei prezzi dei carburanti: nuovi rialzi per benzina e gasolio
I prezzi dei carburanti continuano ad aumentare, con rialzi registrati a livello nazionale anche nei giorni scorsi. La benzina ha raggiunto una media di 1,81 euro al litro per il self service, un aumento che la porta ai livelli più alti dal 9 agosto, mentre il gasolio ha superato la soglia di 1,71 euro al litro, segnando il picco più alto dal 28 agosto.
Anche sulle autostrade i prezzi sono più alti, con la benzina che sfiora 1,90 euro al litro e il gasolio che si attesta intorno a 1,82 euro al litro. Secondo quanto riportato da Staffetta Quotidiana, uno dei maggiori attori del settore, Tamoil ha deciso di aumentare i prezzi consigliati di benzina e gasolio di due centesimi al litro.
L’incremento dei prezzi al distributore riflette una tendenza crescente nei listini dei maggiori marchi, alimentando preoccupazioni tra i consumatori per l’ulteriore impatto sui costi di trasporto e sulle spese quotidiane.
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Economia
ITA Airways, nominato il nuovo Cda. Pappalardo presidente, Eberhart AD
Si è riunita l’Assemblea Ordinaria degli Azionisti di Italia Trasporto Aereo Spa, che ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione della Compagnia, composto da cinque membri, nello specifico Antonella Ballone, Joerg Eberhart, Lorenza Maggio, Sandro Pappalardo e Efrem Angelo Valeriani, e il nuovo Collegio Sindacale, nelle persone di Paolo Ciabattoni, Angela Florio e Federico Testa.
L’Assemblea ha indicato Sandro Pappalardo come Presidente del Consiglio di Amministrazione e Joerg Eberhart come Amministratore Delegato di ITA Airways; Angela Florio è stata nominata Presidente del Collegio Sindacale.
“Sono orgoglioso e onorato di essere stato indicato per questo prestigioso incarico – ha dichiarato Joerg Eberhart, Amministratore Delegato di ITA Airways – Dopo oltre due anni di duro lavoro, questa nuova fase della storia della Compagnia ci consentirà di rafforzare la nostra posizione e di sviluppare sinergie strategiche che valorizzeranno la crescita e la solidità di ITA Airways come vettore italiano di riferimento, pronto a garantire al Paese una maggiore connettività e ai passeggeri una più ampia scelta di destinazioni, con una rinnovata visione di sviluppo, innovazione e sostenibilità”.
L’Assemblea ha ringraziato il Presidente uscente Antonino Turicchi, unitamente a tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale uscenti, “per il lavoro svolto durante il loro mandato”.
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