Economia
Banca d’Italia rivede al ribasso le previsioni sul PIL: crescita solo dello 0,5% nel 2025
La Banca d’Italia ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per il 2025, riducendo l’aumento del PIL allo 0,5%, un leggero calo rispetto allo 0,6% indicato a ottobre. Questa revisione arriva dopo quelle di altri enti, come l’Ocse e l’Istat, ed è un segnale di rallentamento economico che arriva come una doccia fredda per il governo Meloni. Quest’ultimo, nel Piano strutturale di bilancio inviato a Bruxelles, aveva inizialmente previsto una crescita del 1% per il prodotto interno lordo.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha commentato a margine della kermesse di Atreju che la revisione delle stime sul PIL non modifica i numeri delle finanze pubbliche. Anzi, secondo il ministro, il governo è convinto di poter ottenere risultati migliori di quelli previsti. “Avevamo fatto previsioni assolutamente prudenziali”, ha sottolineato Giorgetti, cercando di mantenere la calma di fronte alle nuove previsioni meno ottimistiche.
Le stime per il periodo 2025-2027, tuttavia, risultano più promettenti. Si prevede infatti una ripresa dei consumi, favorita dalla riduzione dei tassi di interesse, e una ripresa delle esportazioni, con tassi di crescita che dovrebbero aggirarsi intorno all’1%. Il rallentamento degli investimenti, che risentono dell’effetto del ridimensionamento degli incentivi del Superbonus, è tuttavia parzialmente compensato dall’aumento della spesa per infrastrutture e dalle misure previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
In generale, l’elevata incertezza derivante dai conflitti in corso, a livello globale, continua a pesare sulle prospettive economiche, rendendo più difficile fare previsioni certe per i prossimi anni.