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Economia

Automotive, Polverini “Serve una svolta, Elkann spieghi cosa vuole fare”

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“Bisogna concordare un piano di investimenti e di rilancio: è arrivato il momento di dare una svolta”. Lo ha detto Renata Polverini (Forza Italia), intervistata da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress, a proposito di Stellantis, una questione che “viene da lontano: parliamo di un gruppo che ha all’interno il governo francese. Noi a un certo punto abbiamo deciso che tutto quello che diceva l’Europa era legge e quindi, per esempio, abbiamo privatizzato tutti i nostri “gioielli” pubblici e abbiamo guardato alla Fiat come alla casa degli Agnelli. In realtà quel settore era trainante per la nostra economia, dovevamo considerarlo un interesse dello Stato, cosa che non abbiamo fatto”, al contrario dei francesi. “Questo fa la differenza oggi: a un certo punto gli Agnelli hanno deciso di disinteressarsi al loro progetto industriale”. Quando la Fiat con Sergio Marchionne uscì da Confindustria “forse un allarme bisognava lanciarlo e invece si è sottovalutato anche quel gesto. Già con Sergio Marchionne, Fiat e i suoi proprietari guardavano con interesse al mondo finanziario, ma lui comunque manteneva salda la questione della politica industriale. Tavares probabilmente prenderà tanti soldi perchè ha fatto quello che la famiglia Agnelli gli ha chiesto di fare: non credo che lo abbia fatto di sua iniziativa”.
Ora “sono meravigliata del fatto che un premier forte come Giorgia Meloni non sia riuscita ancora a prendere John Elkann e metterlo seduto a Palazzo Chigi per farsi spiegare bene che cosa vuole fare, senza fare tante polemiche, perchè ci sono migliaia di famiglie che dipendono da queste scelte industriali”.
Un’altra questione economica sono i salari. “Io che sono sempre stata contraria al salario minimo oggi dico al mio governo di riflettere un attimo, perchè penso che almeno in una prima fase il salario minimo può aiutare. Ho visto che in tutti i Paesi dove è stato introdotto, almeno all’inizio, ha alzato il livello dei salari. E’ una riflessione che secondo me va fatta, al di là della questione ideologica. Se siamo arrivati a questo punto significa anche che la contrattazione collettiva non ha funzionato”, ha ricordato. “Se fossi il governo proverei a ribaltare la questione dei salari tra chi, sindacati e imprenditori, ha la responsabilità della contrattazione perchè se pensiamo di farlo solo con la leva fiscale, rischiamo di mettere tante risorse ma di non procurare quell’effetto necessario”.
A livello internazionale, l’Italia è rafforzata e “Giorgia Meloni sta sorprendendo tutti: veniva descritta come una leader che avrebbe messo l’Italia in una posizione di isolamento, invece in questo momento si sta mettendo nella posizione che per tanti anni ha avuto Silvio Berlusconi”, attraverso “un rapporto personale con i leader del mondo che aiuta molto. Penso che abbia fatto bene l’altro giorno ad andare insieme al presidente Mattarella a Parigi e ha fatto bene ad incontrare Trump e Musk”. Meloni “sta mettendo l’Italia in una posizione centrale nella risoluzione” dei problemi internazionali: “anche con Zelensky ha avuto un comportamento coerente, ha posizionato l’Italia senza mai cedere: ho la sensazione che ci stiamo avviando verso una soluzione di questi due grandi conflitti, soprattutto quello che abbiamo alle porte, e penso che il rapporto con il presidente eletto Trump che ha Meloni possa aiutare almeno a trovare una soluzione tra Putin, gli Stati Uniti e quindi automaticamente l’Europa”.
Guardando allo scenario nazionale, “sicuramente c’è un grosso spazio” tra “la premier e la leader del Partito Democratico che si trovano su estremi opposti: Forza Italia ha una posizione più moderata e più centrista, sicuramente ha uno spazio nel quale potersi muovere. E’ stato storicamente il partito di Silvio Berlusconi”, ma “nel frattempo era cresciuta una classe dirigente che oggi, insieme ad Antonio Tajani, sta cercando di dare nuova linfa a quel partito. Sembrava impossibile che potesse sopravvivere al suo fondatore, invece la classe dirigente che ha lasciato sta dando prova di maturità e grande attivismo”. Con la Lega di Matteo Salvini, invece, “siamo piuttosto distinti”, il Carroccio “si riscopre sempre più un partito che guarda ai valori che hanno caratterizzato la destra storica, mentre Forza Italia è il partito che nasce dalle idee liberali di Silvio Berlusconi. Anche Noi Moderati di Maurizio Lupi, al quale adesso hanno aderito anche Mariastella Gelmini e Mara Carfagna, altro non è che una parte dell’eredità di Silvio Berlusconi. Forza Italia negli ultimi tempi ha ritrovato quello spirito liberale, soprattutto nel tema dei diritti che invece era scomparso”. Proprio sulla scia di questi valori, Polverini ha lanciato l’associazione “Uniti nel fare”. “Ho recuperato un progetto che era rimasto nel cassetto” dedicato “ai bambini delle periferie che hanno un talento ma non hanno la possibilità di essere scoperti, perchè i loro genitori non hanno economicamente la possibilità di supportarli: avranno la possibilità di farsi valutare e, se hanno realmente un talento, offriremo loro la possibilità di fare un corso a nostre spese”.

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Spese di Natale, per 1 italiano su 5 budget fino a 500 euro #2

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Siamo ormai entrati nel cuore del clima natalizio. Un periodo con un’atmosfera particolare in cui case, strade e città si riempiono di luci, addobbi e decorazioni, ma anche un momento per passare del tempo con le persone più care e dedicare loro un piccolo pensiero. Tra pranzi, cene, regali e tanto altro, complessivamente, la metà degli italiani dichiara di mantenere sostanzialmente invariato il livello di spesa rispetto agli anni precedenti, con un budget che, nel 27% dei casi, varia tra i 100 e i 300 euro e circa 1 italiano su 5 si spinge, invece, fino a 500 euro. I regali più gettonati destinati ad amici e parenti riguardano in particolare i generi alimentari come cesti, vini e altre specialità enogastronomiche e i prodotti di abbigliamento. Non mancano, poi, i giocattoli destinati ai più piccoli o un buon libro per i più grandi. Nonostante viviamo in un mondo che va sempre più veloce, dove la tecnologia permette di ricevere i propri acquisti direttamente a casa anche nel giro di poche ore, nello specifico degli acquisti natalizi i negozi fisici prevalgono ancora su quelli online. Un modo per toccare con mano e vivere a pieno l’esperienza natalizia e godersi le luci, i colori e i profumi della città.

Dati Euromedia Research – Realizzato il 03/12/2024 con metodologia CATI/CAWI su un campione di 1.000 casi rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne

– foto Euromedia Research –

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Spese di Natale, per 1 italiano su 5 budget fino a 500 euro

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Siamo ormai entrati nel cuore del clima natalizio. Un periodo con un’atmosfera particolare in cui case, strade e città si riempiono di luci, addobbi e decorazioni, ma anche un momento per passare del tempo con le persone più care e dedicare loro un piccolo pensiero. Tra pranzi, cene, regali e tanto altro, complessivamente, la metà degli italiani dichiara di mantenere sostanzialmente invariato il livello di spesa rispetto agli anni precedenti, con un budget che, nel 27% dei casi, varia tra i 100 e i 300 euro e circa 1 italiano su 5 si spinge, invece, fino a 500 euro. I regali più gettonati destinati ad amici e parenti riguardano in particolare i generi alimentari come cesti, vini e altre specialità enogastronomiche e i prodotti di abbigliamento. Non mancano, poi, i giocattoli destinati ai più piccoli o un buon libro per i più grandi. Nonostante viviamo in un mondo che va sempre più veloce, dove la tecnologia permette di ricevere i propri acquisti direttamente a casa anche nel giro di poche ore, nello specifico degli acquisti natalizi i negozi fisici prevalgono ancora su quelli online. Un modo per toccare con mano e vivere a pieno l’esperienza natalizia e godersi le luci, i colori e i profumi della città.

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Accordo preliminare per il rinnovo del contratto del comparto Tpl: oltre 110.000 lavoratori coinvolti

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È stato raggiunto un importante passo avanti nel rinnovo del contratto di lavoro per il settore del Trasporto Pubblico Locale (Tpl). Dopo una lunga e intensa negoziazione, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) ha annunciato che è stata siglata un’intesa preliminare con i rappresentanti delle principali sigle sindacali: Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa-Cisal.

Il confronto, iniziato l’8 novembre scorso, ha coinvolto sia le organizzazioni sindacali che le parti datoriali, culminando in un accordo che avrà un impatto su oltre 110.000 operatori del settore. Questo risultato arriva dopo settimane di discussioni e negoziazioni serrate, ed è considerato un passo fondamentale per il miglioramento delle condizioni lavorative nel comparto.

Il Ministero ha fatto sapere che a breve sarà convocato un tavolo per la firma definitiva dell’accordo, sancendo così il rinnovo del contratto che riguarda una delle categorie più numerose e strategiche per il funzionamento delle città italiane.

Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha espresso grande soddisfazione per il risultato raggiunto, sottolineando l’importanza di questo accordo per il settore e per i lavoratori coinvolti. Questo intesa segna un momento cruciale per il Trasporto Pubblico Locale, con l’auspicio che il rinnovo contrattuale possa contribuire a una maggiore efficienza e a un miglioramento delle condizioni di lavoro nel comparto.

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