Economia

Aumento delle commissioni Bancomat dal 2025: cosa cambia per esercenti e consumatori

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Dal luglio 2025, entrerà in vigore un nuovo listino prezzi per Bancomat, con l’aggiornamento delle commissioni sulle transazioni. Questa modifica arriva dopo il cambiamento del modello industriale della società, che ora è partecipata dal fondo FSI, diventato il principale azionista. Le commissioni, infatti, saranno proporzionali al valore dell’acquisto, con tariffe più alte per acquisti di valore elevato, come gioielli o borse griffate, e tariffe più basse per i piccoli acquisti, come caffè o giornali. Questo cambiamento potrebbe avere effetti rilevanti soprattutto per le banche e gli intermediari di pagamento che consentono ai negozianti di accettare pagamenti tramite POS. Attualmente, le commissioni di Bancomat sono tra lo 0,2% e lo 0,3% sul valore della transazione, con un impatto generalmente più basso rispetto alle carte di credito, che arrivano a toccare l’1,2%. Sebbene gli aumenti delle commissioni non dovrebbero teoricamente ricadere sui consumatori, non è chiaro se i negozianti o gli intermediari assorbiranno questi costi o se saranno trasferiti ai clienti finali. In caso di trasferimento dei costi agli esercenti, questo potrebbe generare malumore tra i commercianti, specialmente quelli già restii ai pagamenti digitali. Bancomat, che gestisce attualmente 29,1 milioni di carte e ha chiuso il 2023 con un fatturato di 52,5 milioni di euro, si prepara a introdurre il nuovo modello industriale in un momento in cui il settore dei pagamenti digitali sta evolvendo rapidamente. Con oltre 390 milioni di pagamenti annuali, Bancomat è un attore fondamentale del sistema, ma l’impatto di queste nuove commissioni potrebbe suscitare preoccupazioni sia tra esercenti che consumatori, con possibili ripercussioni sul prezzo finale dei beni acquistati.

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