Economia
Audi chiude la fabbrica di Bruxelles, 3.000 operai a rischio licenziamento: scoppiano le proteste
Audi ha recentemente annunciato la chiusura del suo stabilimento di Bruxelles, una decisione che ha sconvolto i circa 3.000 lavoratori coinvolti. La fabbrica, che faceva parte del gruppo Volkswagen, ha cessato la produzione di modelli come la Audi Q8 e-tron, un passo che ha segnato l’inizio di un periodo incerto per i dipendenti. Nonostante diversi tentativi di vendita dell’impianto, l’assenza di offerte concrete ha costretto la casa madre a optare per il definitivo abbandono della struttura.
Il sito di Bruxelles, che aveva già affrontato sfide logistiche ed economiche legate alla sua posizione centrale nella città, ha visto crescere i suoi costi operativi, contribuendo alla decisione di chiusura. La fabbrica, attiva sin dal 1948, ha una lunga storia produttiva ma non è riuscita a rimanere competitiva nel panorama attuale del settore automobilistico. La chiusura dello stabilimento ha generato intense proteste tra gli operai, che si preparano ad affrontare i licenziamenti previsti.
Il futuro della fabbrica era già stato messo in discussione nel luglio scorso, quando il gruppo Volkswagen aveva parlato di un possibile ridimensionamento, preludio alla chiusura definitiva. Ora si aprono le trattative sindacali per gestire il licenziamento collettivo, mentre la situazione rimane tesa tra i lavoratori.