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Torino e il Gianduiotto: la storia del cioccolato che ha conquistato il mondo

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Torino e il cioccolato hanno una lunga e affascinante storia che affonda le radici nel XVIII secolo. La città, che a partire dal Seicento si affermava come centro commerciale e culturale, divenne anche un punto di riferimento per la produzione di cioccolato, grazie alla sua posizione strategica e alla corte sabauda che promuoveva l’uso di questa prelibatezza.

Nel 1852, durante il periodo della dominazione napoleonica, i maestri cioccolatieri torinesi affrontarono una sfida importante: l’embargo sul cacao imposto dal blocco commerciale napoleonico. Questo rese il cacao un bene raro e costoso, e quindi difficile da reperire in grandi quantità. In questo contesto, i cioccolatieri locali decisero di aggiungere un ingrediente facilmente reperibile nelle Langhe, regione vicina a Torino, ovvero la nocciola. La combinazione di cacao e nocciola, in un impasto più morbido rispetto al tradizionale cioccolato, diede vita a una nuova prelibatezza: il gianduiotto.

Il nome gianduiotto deriva dalla celebre figura della tradizione popolare torinese, Gianduja, una maschera di carnevale che simboleggiava l’ingegno e la vivacità del popolo piemontese. La creazione di questo cioccolatino venne quindi associata alla figura di Gianduja come simbolo di Torino, una città che, nonostante le difficoltà economiche, riusciva sempre a trovare soluzioni innovative e creative.

Il gianduiotto divenne presto una prelibatezza apprezzata in tutta Italia e anche all’estero. La forma del gianduiotto, a forma di piccolo ingranaggio o barca, fu una delle prime caratteristiche distintive, nonché la sua consistenza morbida e fondente. La produzione artigianale, che inizialmente era limitata a pochi maestri cioccolatieri torinesi, si estese progressivamente a livello industriale, con marchi storici come CaffarelFerrero e Venchi che contribuiscono alla diffusione del cioccolato gianduia nel corso dei decenni.

Oggi, Torino è ancora la capitale del cioccolato in Italia, con numerosi eventi che celebrano questa tradizione. Il Cioccolato in Piazza, un evento annuale che si tiene nel centro storico, attira ogni anno migliaia di visitatori che vengono da tutto il mondo per assaporare il famoso gianduiotto e altre specialità dolciarie locali.

Torino è anche sede di alcuni tra i più rinomati laboratori artigianali di cioccolato, dove si continua a produrre gianduiotti secondo le ricette tradizionali. Inoltre, il cioccolato gianduia ha ispirato anche altre creazioni gastronomiche, come il gianduiotto gelato o le torte al cioccolato gianduia, che continuano a mantenere vivo il legame tra la città e questa prelibatezza unica.

In sintesi, Torino non è solo la città dell’automobile, della cultura e della bellezza storica, ma anche la patria di uno dei dolci più amati e iconici d’Italia, il gianduiotto, che racconta una storia di tradizione, innovazione e creatività legata indissolubilmente alla città e ai suoi abitanti.

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I segreti del successo dello smart working

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Il lavoro da remoto ha conosciuto un’esplosione di popolarità negli ultimi anni, spinto anche dalle necessità della pandemia. Questa modalità offre numerosi vantaggi, tra cui la flessibilità negli orari e la possibilità di eliminare il pendolarismo. Molti dipendenti apprezzano la libertà di organizzare la propria giornata secondo le proprie esigenze personali e familiari.

Per molti, il lavoro da remoto si traduce in un maggiore equilibrio tra vita personale e professionale. Tuttavia, è essenziale mantenere una buona organizzazione per garantire la produttività. Strumenti come to-do list digitali e software di gestione dei progetti possono aiutare a rimanere concentrati sugli obiettivi.

La scelta di uno spazio dedicato al lavoro in casa può fare la differenza. Creare un ambiente ergonomico e privo di distrazioni aiuta a migliorare la concentrazione e il benessere. Un buon supporto per la schiena, un monitor regolabile e una connessione internet stabile sono investimenti fondamentali.

La comunicazione è un altro aspetto cruciale. Strumenti come Zoom, Slack e Microsoft Teams facilitano la collaborazione tra colleghi, anche a distanza. La trasparenza nelle comunicazioni e l’organizzazione di riunioni regolari possono rafforzare il senso di squadra.

In definitiva, il lavoro da remoto rappresenta una nuova normalità che, con le giuste strategie, può portare benefici sia ai dipendenti che alle aziende. Investire in tecnologia, formazione e benessere dei lavoratori è la chiave per il successo.

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SAI CHE…il primo film proiettato in pubblico non fu quello dei fratelli Lumière?

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Una curiosità interessante sul cinema riguarda la prima proiezione pubblica di un film. Sebbene il primo film proiettato pubblicamente sia spesso attribuito ai fratelli Lumière, Auguste e Louis Lumière, nel 1895 con il loro film “La Sortie de l’Usine Lumière à Lyon” (L’uscita dalla fabbrica Lumière), un altro pioniere del cinema precedette i Lumière in termini di proiezioni pubbliche.

Nel 1894, un inventore americano di nome Thomas Edison aveva creato il Kinetoscope, una macchina che permetteva di vedere filmati in movimento attraverso un visore individuale. Sebbene non fosse una proiezione pubblica, questa invenzione di Edison fu tra i primi tentativi di dare vita a film in movimento, che ha avuto un ruolo fondamentale nel portare il cinema alla sua forma moderna.

Però, i fratelli Lumière sono generalmente riconosciuti come i veri padri della proiezione cinematografica pubblica, portando il cinema alle masse in un contesto di sala, dove per la prima volta un pubblico ha potuto guardare film collettivamente.

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SAI CHE…il suono del famoso ruggito di leone fu creato con una “borsa d’acqua”

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 Il leggendario ruggito che si sente all’inizio di molti film prodotti dalla Metro-Goldwyn-Mayer (MGM) non proviene da un vero leone, ma è stato creato in studio. Nel 1928, l’azienda cinematografica usò una borsa d’acqua riempita con un certo volume di liquido per simulare il suono del ruggito di un leone. Quando la borsa veniva scossa o compressa, produceva un suono molto simile a quello di un leone ruggente. Questo effetto sonoro è stato così iconico che è stato utilizzato per decenni come simbolo dell’inizio dei film MGM!

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