curiosità
SAI CHE… Scoprono un tesoro normanno da record mentre cercano ferraglia?
Un gruppo di sette appassionati di metal detector ha fatto una scoperta storica mentre era alla ricerca di oggetti metallici di poco valore. Invece di ferraglia, hanno trovato un vero e proprio tesoro: una collezione di oltre 2.500 monete d’argento risalenti a circa 1.000 anni fa, durante il periodo della conquista normanna dell’Inghilterra. La collezione, valutata oltre 5,6 milioni di dollari, è ufficialmente considerata il più grande tesoro in argento mai rinvenuto nel Regno Unito.
Le monete, coniate tra il 1066 e il 1068, mostrano i ritratti di Harold II, l’ultimo sovrano anglosassone, e di Guglielmo il Conquistatore, il leader normanno che lo sconfisse nella famosa battaglia di Hastings. Si pensa che queste monete fossero state nascoste per salvaguardare un tesoro destinato a finanziare possibili rivolte contro i nuovi governanti normanni. In aggiunta ai ritratti di Harold e Guglielmo, alcune monete riportano anche il volto di Edoardo il Confessore, predecessore di Harold, rendendo la collezione una preziosa testimonianza dei complessi intrecci politici e delle lotte di potere che caratterizzarono l’Inghilterra dell’epoca.
Coniate in oltre 100 diverse zecche inglesi, tra cui città come Londra, York, Bath, e Bristol, le monete offrono uno spaccato significativo della situazione economica e politica dell’XI secolo. Il ritrovamento getta nuova luce sul periodo delle ribellioni anti-normanne, in particolare quella del 1068 a Exeter, che vide i discendenti di Harold cercare di riconquistare il controllo del territorio.
Questa scoperta rappresenta non solo un record per il Regno Unito, ma anche una rara opportunità per storici e archeologi di approfondire le dinamiche sociali, economiche e militari dell’Inghilterra medievale.
curiosità
SAI CHE… Svelata l’origine dei meteoriti marziani?
Ogni anno la Terra è colpita da centinaia di meteoriti, ma tra questi, solo pochi sono stati identificati come provenienti da Marte. Questi frammenti, veri e propri tesori scientifici, offrono una rara opportunità per studiare da vicino la composizione del Pianeta Rosso. Attualmente, circa 200 meteoriti marziani sono stati confermati, e si ipotizza che siano stati lanciati nello spazio in seguito a giganteschi impatti che hanno scosso la superficie di Marte in passato.
Un recente studio ha permesso di fare un passo avanti nella comprensione dell’origine di questi meteoriti, cercando di identificarne i crateri di provenienza. Analizzando le caratteristiche chimiche dei campioni e confrontandole con i dati geologici di Marte, il team di scienziati è riuscito a collegare alcuni di essi a crateri specifici. Questa scoperta fornisce nuove informazioni sull’evoluzione del pianeta, rivelando dettagli sulle condizioni che hanno caratterizzato diverse regioni marziane.
Capire l’origine di questi frammenti non è solo un interesse scientifico: i meteoriti marziani potrebbero infatti svelare aspetti chiave della storia di Marte, suggerendo quali zone hanno ospitato mari e quali, invece, sono diventate aride. Alcune regioni, infatti, potrebbero aver conservato l’umidità più a lungo, lasciando aperta la possibilità che ospitino tracce di vita.
In attesa di missioni future che permettano di raccogliere campioni direttamente dalla superficie marziana, questi meteoriti restano l’unico collegamento diretto con il pianeta, e continuano a rappresentare una risorsa insostituibile per esplorare i segreti del nostro vicino nel sistema solare.
curiosità
SAI CHE… Scoperto dipinto antico nel tempio di esna?
Nel cuore dell’Egitto, un team di archeologi ha portato alla luce un inedito dipinto nel pronao del tempio di Esna, risalente al periodo tardo dell’antico Egitto e intensamente decorato in epoca romana. Questo tempio, datato al II secolo a.C., è noto per la sua complessità decorativa e architettonica, e l’ultimo ritrovamento arricchisce ulteriormente la comprensione del luogo e della sua funzione religiosa.
Il recente restauro ha permesso di rivelare dettagli straordinari del soffitto, con rappresentazioni cosmologiche mai viste, i cui colori originari – principalmente gialli e rossi – si sono conservati sorprendentemente bene sotto secoli di polvere e depositi. Questi colori differiscono notevolmente rispetto ad altre costruzioni religiose, come Dendera, dove predominano tonalità più tenui. In particolare, è stato scoperto che i dettagli delle vesti divine e reali rappresentano le iconografie degli dei, dei faraoni e delle loro consorti, in scene di offerte simboliche di oggetti sacri.
Tra le scoperte più interessanti c’è una scena che mostra un’offerta alla dea Neith, in cui compaiono quattro archi dipinti come parte di una rappresentazione dei “nove archi,” simbolo delle regioni sotto il dominio faraonico. Questo dettaglio rafforza l’idea dell’ampia portata simbolica del tempio, legata sia alla religione sia all’espansione politica.
Questo ritrovamento, frutto di anni di restauro, getta nuova luce sul patrimonio artistico e culturale dell’antico Egitto e rappresenta un importante passo avanti nella comprensione delle pratiche religiose e decorative dell’epoca.
curiosità
SAI CHE… Esiste il laser più potente mai creato?
Un gruppo di ricercatori dell’ETH di Zurigo ha appena stabilito un nuovo record con un laser che raggiunge 100 megawatt di potenza in impulsi ultracorti, pubblicando i risultati sulla rivista Optica. Questa incredibile intensità è stata ottenuta grazie a un laser a disco dotato di un innovativo sistema di specchi e un componente speciale chiamato SESAM, che permette di concentrare e stabilizzare la luce in impulsi che durano meno di un picosecondo. Per rendere l’idea, un singolo impulso di questo laser potrebbe alimentare brevemente circa 100.000 aspirapolvere.
Il cuore del nuovo laser è un sottile disco arricchito con itterbio, elemento delle terre rare, che si attiva grazie a una disposizione di specchi che amplificano la potenza della luce senza comprometterne la stabilità. La chiave di questo sistema è il SESAM (Semiconductor Saturable Absorber Mirror), uno speciale specchio semiconduttore migliorato con un sottile strato di zaffiro. Questo componente modella gli impulsi di luce in modo più efficace, senza il bisogno di amplificatori esterni come si faceva in passato.
I risultati sono promettenti non solo per la fisica dei materiali, ma anche per il settore tecnologico. Uno dei potenziali usi di questo laser è nella creazione di orologi ultra-precisi, capaci di migliorare le misurazioni del tempo e aiutare a comprendere con maggiore accuratezza i fenomeni naturali. Con un laser di questa potenza, si apre una nuova strada per applicazioni scientifiche e tecnologiche avanzate, oltre a costituire un significativo passo avanti nella fisica moderna.
-
Attualità21 ore ago
Como | GdF vince il primo memorial dedicato a Maurizio Gentilcore
-
Cronaca13 ore ago
Scandicci (FI) | Incidente ciclistico: soccorso in zona impervia
-
Cronaca20 ore ago
Effetti devastanti delle forti piogge nei comuni toscani
-
Cronaca21 ore ago
Napoli | Sequestro di targhe polacche, denunciato titolare di un’agenzia auto
-
Cronaca21 ore ago
Gioia Tauro | Sequestrati quasi 800 kg di cocaina al porto
-
Cronaca21 ore ago
Gdf Lecce sequestra discarica abusiva nel comune di cutrofiano
-
Cronaca19 ore ago
Nocera Umbra (PG) | Incidente mortale sulla flaminia: un uomo perde la vita
-
Cronaca20 ore ago
Pisa | Soccorso alla popolazione colpita dal maltempo