Le spiagge di Sydney sono state teatro di un episodio misterioso che ha destato preoccupazione tra i residenti e le autorità locali. A partire dal 16 ottobre 2024, delle strane sfere nere sono apparse sulle coste più frequentate della città, come Bondi e Coogee, suscitando inizialmente il timore che si trattasse di rifiuti di catrame. Tuttavia, dopo una serie di analisi scientifiche, è emerso che si trattava di una sostanza ben più complessa e inquietante.
Le sfere, descritte come formazioni composte da una miscela di feci umane, oli da cucina, sostanze chimiche e tracce di droghe illecite, hanno costretto le autorità a chiudere otto spiagge e a intraprendere interventi straordinari di pulizia. Gli esperti hanno confermato che la composizione delle sfere non era quella di un semplice fuoriuscita di petrolio, ma piuttosto di un aggregato di materiali organici e inorganici.
L’analisi chimica ha rivelato che le sfere contenevano acidi grassi provenienti principalmente da oli e grassi animali e vegetali, idrocarburi derivati dal petrolio e sostanze chimiche usate in cosmetici e detergenti. Inoltre, sono stati rinvenuti residui di farmaci come medicinali per la pressione sanguigna, pesticidi e metanfetamine. Questa miscela ha portato a un’ipotesi: le sfere potrebbero essere simili ai “fatbergs” trovati nei sistemi fognari, enormi accumuli di grasso e detriti che si formano a causa degli scarichi inquinanti.
Le autorità locali hanno sconsigliato di avvicinarsi o toccare le sfere, poiché l’odore nauseante che emettevano le rendeva pericolose per la salute pubblica. Nonostante numerosi test e ipotesi sul possibile origine, come fuoriuscite da navi mercantili o scarichi di acque reflue, le indagini sono ancora in corso per chiarire se le sfere possano provenire da una singola fonte o da una combinazione di scarichi industriali e domestici.
Questo episodio mette ancora una volta in evidenza le problematiche legate all’inquinamento marino e ai suoi effetti devastanti sugli ecosistemi locali. La pulizia delle spiagge è ancora in atto, e i bagnanti sono tenuti a stare lontani finché non verranno rimosse tutte le sostanze pericolose. Si tratta di un altro monito sulla necessità di maggiore controllo e responsabilità riguardo agli scarichi industriali e ai rifiuti che finiscono nei nostri oceani.