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SAI CHE… L’Isola di Pasqua è in crisi per l’inquinamento da plastica?

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L’Isola di Pasqua, nota per la sua bellezza naturale e le sue celebri statue moai, si trova attualmente ad affrontare una grave emergenza ambientale dovuta all’accumulo di rifiuti di plastica. Questa situazione è particolarmente allarmante, considerando che l’isola è circondata da correnti oceaniche che trasportano grandi quantità di plastica proveniente da paesi vicini, come Australia e Sud America, oltre che dalle attività di pesca.

Recenti studi mostrano che l’Isola di Pasqua riceve un quantitativo di plastica pari a cinquanta volte quello delle coste cilene. La maggior parte di questi rifiuti non proviene dalla comunità locale, ma è attribuibile principalmente ai pescherecci che, purtroppo, scaricano la plastica in mare. Le correnti oceaniche contribuiscono a degradare questi rifiuti in microplastiche, che non solo deturpano le spiagge, ma danneggiano anche l’ecosistema marino circostante.

Le conseguenze di questo inquinamento sono gravi e riguardano in modo particolare la fauna locale. Gli abitanti dell’isola, che si affidano alle risorse marine per la loro alimentazione, vedono compromessa la sicurezza alimentare. Diverse specie, come i ricci di mare e i pesci azzurri, sono minacciate dall’inquinamento, il che potrebbe alterare la catena alimentare.

Un ulteriore elemento preoccupante è che oltre la metà della plastica che giunge sull’isola proviene dal Cile, evidenziando così una problematica più ampia di gestione dei rifiuti a livello nazionale. In risposta a questa emergenza, la comunità di Rapa Nui ha avviato campagne di sensibilizzazione contro l’inquinamento da plastica e spera che un futuro accordo internazionale, previsto per novembre in Corea del Sud, possa contribuire a una riduzione dell’uso della plastica a livello globale.

È essenziale agire con urgenza per proteggere questo paradiso naturale dall’invasione dei rifiuti di plastica, al fine di salvaguardare non solo l’ecosistema marino, ma anche la salute e il benessere degli abitanti. La situazione dell’Isola di Pasqua è un chiaro richiamo alla necessità di un intervento collettivo e globale per affrontare la crisi dell’inquinamento da plastica.

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SAI CHE..le giraffe

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…. nonostante la loro altezza, non possono correre a velocità superiori a 56 km/h. Ciò che è ancora più interessante è che, nonostante abbiano lunghe gambe, non possono saltare come altri animali. La loro grande altezza le aiuta però a vedere i predatori da lontano e a rimanere in sicurezza. Inoltre, non hanno corde vocali, quindi comunicano tra di loro utilizzando suoni a bassa frequenza che non sono udibili per l’orecchio umano.

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SAI CHE…i pinguini…

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ADN24

…non sono solo degli eccellenti nuotatori, ma anche dei “sindacalisti” naturali! Quando si trovano a dover affrontare un inverno particolarmente rigido, alcuni pinguini si organizzano in gruppi per fare fronte comune contro il freddo. Si spostano continuamente, in modo che tutti possano avere il loro turno al centro del gruppo dove è più caldo, risparmiando energia e riscaldandosi a vicenda. Un vero esempio di solidarietà tra i membri di una comunità!

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La Mimosa Pudica: quando le piante ‘sentono’ il tocco

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ADN24

Una curiosità affascinante riguarda il comportamento delle piante: alcune piante, come la mimosa pudica, sono in grado di “sentire” il tocco. Quando vengono stimolate, le sue foglie si chiudono rapidamente come risposta difensiva. Questa reazione rapida è il risultato di un cambiamento nei flussi ionici nelle cellule vegetali, che provoca una temporanea perdita di pressione cellulare. La mimosa usa questo meccanismo per proteggersi dai potenziali predatori, dimostrando che anche le piante hanno sorprendenti modi di interagire con l’ambiente circostante.

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