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SAI CHE… Le alci sono più pericolose degli orsi?

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Le alci, conosciute scientificamente come Alces alces, stanno emergendo come animali più pericolosi degli orsi in alcune regioni dell’Alaska e del Canada settentrionale. Ogni anno, molte persone segnalano di essere state coinvolte in incidenti legati a questi imponenti cervidi, noti per la loro natura iperprotettiva, specialmente nei periodi in cui cercano cibo e riparo vicino alle comunità umane.

Le statistiche dell’Alaska Department of Fish and Game indicano un notevole numero di interazioni problematiche con le alci, sebbene gli incidenti mortali siano rari. La causa principale della pericolosità di questi animali è la loro abitudine di avvicinarsi agli insediamenti umani durante i mesi invernali, quando le risorse naturali scarseggiano. In Alaska, il numero di alci è significativamente superiore rispetto ad altre grandi specie di mammiferi, con una popolazione stimata tra i 175.000 e i 200.000 esemplari, contro i circa 130.000 orsi.

Un altro aspetto che contribuisce al rischio di incidenti è la predilezione delle alci per le strade, che utilizzano per spostarsi più facilmente. Questo comporta che ogni anno si verificano circa 500 incidenti stradali in Nord America attribuibili agli alci, aumentando ulteriormente la loro percezione come minaccia.

Per evitare incontri sgraditi, gli esperti consigliano di non nutrire le alci e di tenere i cani al guinzaglio durante le escursioni. In caso di un attacco, il miglior modo per proteggersi è cercare riparo dietro un albero. Se un alce riesce a buttare a terra un individuo, è fondamentale non opporre resistenza e assumere una posizione fetale, proteggendo la testa con le braccia per ridurre il rischio di gravi ferite.

In sintesi, mentre gli orsi sono spesso considerati gli animali più pericolosi della regione, le alci, grazie alla loro abbondanza e comportamento, si stanno guadagnando un posto di rilievo nel dibattito sulla sicurezza degli incontri con la fauna selvatica.

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SAI CHE… Il deserto del Sahara allagato è un fenomeno raro ma allarmante?

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Il deserto del Sahara, noto per il suo clima arido e le sue vaste distese di sabbia, ha recentemente mostrato un volto inaspettato. Grazie a eccezionali precipitazioni, le immagini aeree scattate a Merzouga, nel sud-est del Marocco, rivelano dune e palme immerse nell’acqua, un evento straordinario che ha catturato l’attenzione mondiale.

Negli ultimi giorni, la regione ha registrato oltre 200 millimetri di pioggia in sole 48 ore, una quantità che supera di gran lunga le normali precipitazioni annuali. Queste intense piogge hanno causato alluvioni lampo, trasformando il paesaggio desolato in un mare di acqua e creando nuovi specchi d’acqua tra le dune sabbiose.

Questo fenomeno non è solo un avvenimento isolato, ma è indicativo di tendenze più ampie legate ai cambiamenti climatici. Secondo esperti meteorologici, il mese di settembre è stato caratterizzato da condizioni climatiche instabili, con forti acquazzoni che hanno continuato anche in ottobre. Questi eventi estremi potrebbero diventare più frequenti in futuro, a causa dell’aumento delle temperature globali.

La situazione non ha solo conseguenze ambientali, ma colpisce anche le comunità locali. Un recente rapporto delle Nazioni Unite ha messo in evidenza come le inondazioni abbiano causato la morte di oltre 1.460 persone in varie nazioni del Sahara, evidenziando la vulnerabilità delle popolazioni in queste aree.

Le immagini sorprendenti del deserto allagato mettono in evidenza l’impatto del cambiamento climatico, con scenari che prima erano impensabili per una delle regioni più inospitali del pianeta. Con la probabilità di eventi meteorologici estremi in aumento, le comunità della zona si troveranno a dover affrontare sfide sempre più complesse legate alla gestione delle risorse e alla sicurezza.

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SAI CHE… Una ragazza è stata colpita è uccisa per colpa di Whatsapp?

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Chiara Adorno, una giovane di soli 18 anni, ha perso tragicamente la vita a causa di un incidente stradale avvenuto lo scorso novembre. Mentre attraversava sulle strisce pedonali vicino al Policlinico di Catania, è stata colpita prima da uno scooter e poi da un’auto. L’automobilista, un uomo di 27 anni, era distratto poiché stava usando WhatsApp mentre guidava.

Il tragico evento ha scosso la comunità e ha sollevato interrogativi sulla responsabilità degli automobilisti e sull’uso del cellulare alla guida. Le indagini hanno rivelato che entrambi i conducenti coinvolti viaggiavano a velocità eccessiva: il motociclista a 72 km/h e l’automobilista a 85 km/h, superando i limiti consentiti. La situazione è stata ulteriormente aggravata dalla distrazione dell’automobilista, che non ha visto Chiara a terra a causa della sua attenzione rivolta al telefono.

Questo episodio mette in luce un problema serio e crescente: la continua sottovalutazione dei rischi legati all’uso del cellulare mentre si guida. È fondamentale che la società si interroghi su come tali comportamenti possano avere conseguenze fatali. Chiara rappresenta una vittima innocente di una scelta consapevole di distrazione da parte di chi era al volante.

La Procura di Catania è ora chiamata a decidere se procedere con il rinvio a giudizio dei due indagati. È un passo cruciale per cercare giustizia per Chiara e la sua famiglia, che hanno visto spezzati i sogni di una vita promettente.

È giunto il momento di riflettere sulla necessità di leggi più severe per coloro che usano il cellulare mentre sono alla guida. Le attuali sanzioni non sembrano essere sufficienti a dissuadere comportamenti così pericolosi. È essenziale che venga stabilito un messaggio chiaro: l’uso del cellulare al volante non deve essere tollerato e deve comportare pene adeguate. Solo così si potrà contribuire a prevenire altre tragedie e garantire la sicurezza di tutti gli utenti della strada.

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SAI CHE… In Argentina una compagnia turistica è stata multata per la morte di un cucciolo di giaguaro?

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Una compagnia turistica in Argentina è stata multata per 20 milioni di dollari dopo che un suo veicolo ha investito e ucciso un cucciolo di giaguaro, una specie attualmente in pericolo critico. L’incidente è avvenuto il 2 ottobre nella provincia di Misiones, mentre il felino tentava di attraversare la Strada Nazionale 12, in un’area di riserva naturale.

Le condizioni di pioggia e la scarsa visibilità hanno contribuito all’incidente, impedendo al conducente di evitare l’animale. Un testimone ha fornito informazioni cruciali che hanno portato all’identificazione del veicolo coinvolto. Dopo aver preso atto della gravità dell’accaduto, la compagnia turistica Caracol ha deciso di presentarsi alle autorità, accettando di pagare una multa esemplare.

I fondi raccolti dalla multa saranno destinati a progetti di conservazione della biodiversità nella regione, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza nelle aree protette e prevenire eventi simili in futuro. Il giaguaro è una specie con una popolazione estremamente ridotta nella provincia, con solo circa 100 esemplari rimasti.

La compagnia ha espresso rammarico per l’incidente e ha ribadito il suo impegno per la conservazione ambientale. Il governo di Misiones ha accolto con favore la decisione di utilizzare i fondi per migliorare la sicurezza stradale, inclusa l’installazione di segnaletica e la creazione di limiti di velocità nelle aree a rischio.

Questo tragico evento ha acceso un dibattito sull’importanza di proteggere la fauna selvatica e garantire misure di sicurezza adeguate per gli animali che vivono vicino alle strade. Le autorità locali hanno promesso di lavorare per sensibilizzare sia le comunità che le aziende sulla necessità di adottare comportamenti responsabili per la tutela della biodiversità.

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