curiosità
SAI CHE… Il Messico vieta la vendita di cibi spazzatura nelle scuole per combattere l’obesità infantile?
Il Messico ha preso una posizione decisiva contro l’obesità infantile, annunciando una misura che prevede il divieto di vendere nelle scuole prodotti ad alto contenuto calorico e poveri di nutrienti a partire dal 2025. Questa mossa, che si applica a cibi ultra-processati come patatine, bevande zuccherate e snack salati, ha l’obiettivo di contrastare il grave problema della malnutrizione e dell’obesità che affligge milioni di bambini e adolescenti nel Paese.
Secondo dati recenti, il Messico è uno dei Paesi con il più alto tasso di obesità infantile al mondo. Circa 5,7 milioni di bambini tra i 5 e gli 11 anni e oltre 10 milioni di adolescenti tra i 12 e i 19 anni sono in sovrappeso o obesi, con un alto consumo di cibi ad alto contenuto di grassi, zuccheri e sodio. Le autorità stime che circa il 40% delle calorie consumate dai bambini messicani provenga da alimenti poco salutari, contribuendo ad una vera e propria emergenza sanitaria.
La legge non solo vieta la vendita di questi cibi nelle scuole, ma anche nelle aree circostanti. Le scuole che non rispetteranno il regolamento rischiano multe che vanno da 545 a 5.450 dollari. La decisione è stata presa a seguito dei risultati preoccupanti di studi nazionali che hanno evidenziato il nesso diretto tra l’alimentazione scorretta e l’aumento dei casi di obesità e malattie correlate tra i più giovani.
Il governo messicano non si limita a vietare questi prodotti, ma sta anche lanciando una campagna di sensibilizzazione mirata a genitori e insegnanti, promuovendo alternative alimentari più sane. La presidente Claudia Sheinbaum ha suggerito di sostituire le bibite zuccherate con acqua di ibisco e gli snack confezionati con tacos di fagioli. Tuttavia, la promozione di acqua potabile nelle scuole è una sfida, considerando che solo il 4% delle scuole ha accesso a fontane d’acqua.
Il piano prevede anche un’educazione alimentare più completa, con la distribuzione di materiale informativo, ricette salutari ed economiche, e programmi di monitoraggio per garantire che le nuove normative vengano rispettate. Nonostante la difficoltà di affrontare una cultura alimentare profondamente radicata, il governo messicano è determinato a ridurre significativamente i tassi di obesità infantile e migliorare la salute delle future generazioni. La speranza è che, con il supporto di famiglie e scuole, questo intervento possa segnare una svolta per il Paese.
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SAI CHE… La deforestazione in Amazzonia raggiunge il minimo storico degli ultimi nove anni?
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SAI CHE… PepsiCo e Coca-Cola sotto accusa per l’inquinamento da plastica?
PepsiCo e Coca-Cola sono state citate in giudizio dalla contea di Los Angeles, accusate di contribuire in maniera significativa all’inquinamento globale da plastica e di ingannare i consumatori riguardo alla sostenibilità dei loro imballaggi. La causa, avviata il 30 ottobre 2024 presso la Corte Superiore di Los Angeles, punta a fare luce sulla gestione dei rifiuti plastici da parte delle due grandi multinazionali, accusate di promuovere pratiche fuorvianti sulla riciclabilità dei loro prodotti.
Il cuore dell’accusa riguarda il fatto che, nonostante le dichiarazioni di impegno per la sostenibilità, una grande parte delle bottiglie di plastica prodotte dalle due aziende non è effettivamente riciclabile o lo è in modo limitato. I legali della contea sostengono che le affermazioni delle aziende sulla “circolarità” dei loro imballaggi siano ingannevoli, poiché la plastica può essere riciclata al massimo una sola volta, se non addirittura mai. Questo rende difficile realizzare una vera economia circolare, che possa ridurre in modo significativo l’inquinamento ambientale. Le accuse si concentrano anche sull’uso eccessivo della plastica monouso, che contribuisce al degrado degli ecosistemi e aumenta le emissioni di gas serra, aggravando la crisi climatica in corso.
Lindsey Horvath, presidente del consiglio di vigilanza della contea di Los Angeles, ha dichiarato che l’inquinamento da plastica è un problema che richiede un intervento urgente, e ha esortato PepsiCo e Coca-Cola a prendersi le proprie responsabilità per i danni ambientali causati dai loro prodotti. La causa legale chiede non solo risarcimenti per i danni, ma anche l’introduzione di misure che obblighino le due aziende a ridurre l’uso di plastica vergine e a migliorare la gestione del ciclo di vita dei loro imballaggi.
Questa causa si inserisce in un contesto più ampio di azioni legali che mirano a ridurre l’inquinamento da plastica negli Stati Uniti. Recentemente, Coca-Cola è stata identificata per il sesto anno consecutivo come la principale azienda inquinante al mondo, seguita da PepsiCo e Nestlé, secondo il Global Brand Audit 2023 di Break Free From Plastic. I dati riportano che Coca-Cola produce annualmente circa 3,2 milioni di tonnellate di plastica, mentre PepsiCo ne genera 2,5 milioni, un impatto devastante sull’ambiente.
Nonostante le critiche, le due aziende, attraverso l’American Beverage Association, hanno respinto le accuse, sostenendo che stanno adottando misure per migliorare il riciclo. Tuttavia, secondo l’ONU, meno del 10% della plastica prodotta globalmente viene effettivamente riciclata, alimentando i dubbi sull’efficacia degli sforzi promossi dalle multinazionali. Questo caso rappresenta un’importante battaglia legale che potrebbe avere ripercussioni su come le grandi aziende gestiscono l’inquinamento da plastica e la sostenibilità dei loro prodotti.
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