In Piemonte, il dibattito sulla tutela dei cormorani si sta intensificando a causa della proposta di abbattimento selettivo di questa specie, considerata colpevole della diminuzione delle popolazioni ittiche. Diverse associazioni ambientaliste e animaliste hanno lanciato una petizione su Change.org, mirata a fermare questa decisione controversa e affrettata. La petizione ha già ottenuto quasi 13.000 firme, avvicinandosi all’obiettivo di 15.000.
I cormorani, che beneficiano di protezione sotto la Direttiva Uccelli 79/409/CEE, sono attualmente presenti in Piemonte tutto l’anno, a differenza del passato, quando la loro presenza era limitata ai periodi migratori. Questo cambiamento è stato influenzato da fattori come il cambiamento climatico e la disponibilità di specie ittiche. Tuttavia, gli ambientalisti avvertono che le preoccupazioni riguardo al loro impatto sulle popolazioni di pesci sono spesso esagerate e distolgono l’attenzione da problemi più gravi, come l’eutrofizzazione delle acque, che influisce negativamente sulla salute degli ecosistemi acquatici.
Un caso emblematico è quello del lago Viverone, dove il sindaco ha richiesto l’abbattimento dei cormorani a causa della diminuzione delle specie ittiche. Tuttavia, le condizioni del lago, affette da eutrofizzazione e inquinamento, contribuiscono alla vulnerabilità dei pesci, rendendoli più facili prede per i cormorani, che selezionano i pesci più deboli. Le associazioni insistono sul fatto che l’abbattimento non è una soluzione efficace e porta a implicazioni etiche problematiche.
Per affrontare il problema in modo sostenibile, le associazioni propongono metodi alternativi per la gestione delle popolazioni di cormorani. Questi includono l’installazione di reti sospese per proteggere i pesci e barriere visive, come strisce riflettenti, per scoraggiare i cormorani. Altre soluzioni suggerite mirano a rendere le boe meno accessibili, incoraggiando gli uccelli a cercare altri posatoi.
È fondamentale che le autorità regionali ascoltino le richieste delle associazioni e delle comunità locali per adottare strategie di gestione che promuovano la biodiversità e rispettino la vita degli animali. La petizione è un passo verso una maggiore consapevolezza e impegno per una gestione sostenibile del territorio. Chiunque possa contribuire è invitato a firmare la petizione, per dire “no” all’abbattimento e “sì” alla salvaguardia dei cormorani e della biodiversità.