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SAI CHE… Ci sono state altre Regine d’Inghilterra oltre Elisabetta II e Vittoria?

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Quando si pensa alle regine d’Inghilterra, i nomi di Elisabetta II e Vittoria sono i primi che vengono in mente. Queste due sovrane hanno segnato profondamente la storia del Regno Unito con i loro lunghi regni e il loro impatto sulla politica e sulla cultura. Tuttavia, ci sono state altre regine che hanno regnato sull’Inghilterra, alcune per brevi periodi, altre in contesti storici complessi, ma tutte hanno lasciato un’impronta significativa.

Tra le prime sovrane, Matilda l’Imperatrice si distinse nel XII secolo. Figlia di Enrico I, la sua lotta per il trono la portò a governare brevemente come “Signora degli Inglesi” nel 1141, anche se il suo regno durò solo pochi mesi a causa delle lotte per il potere. Un’altra regina che visse un destino breve fu Jane Grey, conosciuta come la “Regina dei Nove Giorni”. La sua ascesa al trono nel 1553 fu il risultato di intrighi politici, ma la sua rapida deposizione e la successiva esecuzione ne segnarono il tragico destino.

Non possiamo dimenticare Maria I, figlia di Enrico VIII e soprannominata “Maria la Sanguinaria” per la sua feroce repressione dei protestanti durante il suo regno dal 1553 al 1558. Fu seguita da Elisabetta I, la “Regina Vergine”, che governò per quasi 45 anni, consolidando l’Inghilterra come una potenza navale e culturale.

Più tardi, nel XVII secolo, Maria II, insieme al marito Guglielmo III, condivise il potere durante la cosiddetta Gloriosa Rivoluzione, un periodo cruciale per la monarchia costituzionale. Successivamente, Anna, l’ultima monarca della dinastia Stuart, fu la prima a governare il Regno di Gran Bretagna, dopo l’unione tra Inghilterra e Scozia nel 1707.

Il XIX secolo vide il regno della regina Vittoria, la cui epoca, l’Età Vittoriana, rappresentò un periodo di grande espansione e cambiamenti industriali e sociali. Infine, la regina Elisabetta II ha regnato dal 1952 al 2022, guidando il paese in un’era di modernizzazione e trasformazioni globali.

Le regine che hanno preceduto Elisabetta II e Vittoria sono meno note, ma le loro storie dimostrano che il trono d’Inghilterra ha visto sovrane in grado di affrontare periodi turbolenti e sfide storiche, segnando indelebilmente la storia britannica.

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SAI CHE…Si può “guarire” dalla R moscia?

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La pronuncia imprecisa del suono “r” può avere principalmente due cause. Una è l’accento predominante nella regione di origine: ad esempio, nelle aree di Parma e Alessandria, il suono “r” è influenzato dai dialetti locali e quindi viene trasmesso e appreso in modo errato.

Un’altra causa è la difficoltà linguistica. Questo è particolarmente vero per la “r” gutturale, nota anche come “r” moscia. Questo disturbo fonologico è dovuto a una difficoltà nella motilità (ovvero la capacità di movimento) dell’articolazione della lingua.

Tuttavia, è possibile correggere la pronuncia della “r” a qualsiasi età attraverso specifici esercizi che stimolano la motilità della parte anteriore della lingua. Questi esercizi sono solitamente indicati da un logopedista, lo specialista che aiuta le persone con disturbi del linguaggio.

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SAI PERCHE’…il nostro cervello desidera cibi dolci e grassi?

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Resistere alla tentazione dei cibi grassi e zuccherati è più facile a dirsi che a farsi, e il nostro cervello ne è in gran parte responsabile. Consumare cibi ricchi di zuccheri o grassi provoca un aumento dei livelli di dopamina, un neurotrasmettitore prodotto in diverse regioni del cervello che svolge un ruolo fondamentale in molteplici funzioni. Nel caso del cibo, questi effetti sono legati ai meccanismi cerebrali di motivazione e ricompensa: stimoli come il sesso, l’ascolto di buona musica o il consumo di cibi particolarmente saporiti generano piacere grazie all’aumento della dopamina.

Al contrario, un basso livello di questo neurotrasmettitore può tradursi in depressione, mancanza di attenzione e altri stati d’animo negativi. Sapori come il salato, il dolce e il grasso sono in grado di sedurre il nostro palato letteralmente, poiché stimolano la produzione di dopamina.

Tuttavia, la dopamina non si accumula nel nostro organismo, e nel tempo si può sviluppare una sorta di “dipendenza” da alimenti che inducono un senso di benessere. Il rilascio di dopamina diminuisce anche se si consumano quantità sempre maggiori di quei cibi specifici, il che può portare a un desiderio crescente di consumarli.

In sintesi, i cibi grassi e zuccherati non solo sono appetibili per il loro gusto, ma agiscono direttamente sul nostro cervello attraverso il sistema di ricompensa, contribuendo a spiegare perché possiamo trovare difficile resistere a queste tentazioni alimentari.

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SAI PERCHE’….il Taxi si Chiama Così?

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ADN24

Il termine “taxi” è usato in tutto il mondo per designare un servizio di trasporto privato, ma pochi conoscono le sue origini e le varie teorie che ne spiegano l’origine. Ci sono diverse versioni riguardo l’origine della termine taxi, ecco alcune delle spiegazioni più interessanti:

1. La Casata Thurn und Taxi
Una delle teorie più affascinanti lega l’origine della parola “taxi” alla famiglia nobiliare tedesca Thurn und Taxis. Questa casata, risalente al Sacro Romano Impero, non solo gestiva il sistema postale europeo dal Quattrocento fino al 1866, ma alla fine del XVIII secolo iniziò anche a offrire servizi di trasporto passeggeri utilizzando le stesse carrozze che usavano per la posta. La parola “taxi” potrebbe derivare dal nome di questa famiglia, che divenne sinonimo di trasporto.

2. Origini Italiane della Famiglia Tasso
Pochi sanno che i Thurn und Taxis hanno radici italiane. I due fratelli bergamaschi Zanetto e Francesco Tasso ricevettero nel 1504 dall’imperatore Massimiliano I d’Austria il monopolio del servizio postale in tutto l’impero. Quando la famiglia si trasferì in Germania e assunse il nome Thurn und Taxis, gestiva una vasta rete di carrozze e cavalli, diventando una delle famiglie più ricche e influenti d’Europa.

3. Il Termini “Taxi” e il Tassametro
Un’altra spiegazione si basa sull’uso del termine “taxi” nel contesto della parola “tassametro”. Questo strumento, inventato dal tedesco German Wilhelm Bruhn nel 1891, misura il costo del trasporto. La parola “taxi” potrebbe derivare dal termine “tax”, che significa “costo” in inglese, combinato con “metrum” (misura).

4. Il Greco “Tachus”
Una terza ipotesi è che “taxi” derivi dall’aggettivo greco “tachus”, che significa “veloce”. Questo potrebbe riflettere l’intento di descrivere il taxi come un mezzo rapido di trasporto.

5. La Storia del Taxi in Italia
In Italia, il primo taxi a motore fu prodotto dalla Fiat nel 1908, modello Fiat Tipo 1. Questo veicolo fu progettato specificamente per l’uso come taxi, e circa 1.600 esemplari furono realizzati. Nel 1940, con l’introduzione dei primi impianti radio, il servizio taxi divenne più efficiente grazie alla comunicazione tra veicoli.

6. L’Influenza del Fascismo
Durante il regime fascista, la parola “taxi” fu considerata sgradita e venne inclusa in una campagna per eliminare i termini stranieri dal linguaggio quotidiano. Nel 1932, il quotidiano romano La Tribuna organizzò un concorso per trovare un termine italiano alternativo, e “tassì” fu scelto come sostituto di “taxi”.

La parola “taxi” ha una storia ricca e variegata, con origini che spaziano dalla nobiltà tedesca alla linguistica italiana e alle innovazioni tecniche. La prossima volta che salirai su un taxi, ricorda che il termine ha una storia affascinante e complessa che riflette evoluzioni culturali e linguistiche nel corso dei secoli.

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