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Perchè quando abbiamo l’influenza ci sentiamo tristi?

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Quando ci si ammala, è normale sentirsi più irritabili, stanchi, e privi di energie, ma la causa di questo malessere non è tanto il virus o il batterio in sé, quanto la risposta del sistema immunitario. Il nostro corpo reagisce all’infezione attivando le citochine pro-infiammatorie, proteine-segnale che comunicano tra le cellule del sistema immunitario e raggiungono vari organi, incluso il cervello. Una volta lì, possono influenzare l’umore, portando a sensazioni di stanchezza, ansia, depressione e la voglia di stare da soli.

Studi scientifici, come quello condotto all’Ospedale Universitario di Essen, hanno dimostrato che iniettando sostanze che simulano la presenza di batteri (senza un’infezione reale), il sistema immunitario risponde come se fosse in corso una malattia. I volontari hanno riportato sintomi come fatica, disinteresse per le attività, e persino stati d’animo ansiosi o depressivi, proprio a causa dell’azione delle citochine.

Ma perché il nostro corpo ci fa sentire così male? Il motivo è che, per combattere l’infezione, il sistema immunitario ha bisogno di tutte le energie disponibili. Il malessere, l’apatia e il desiderio di evitare interazioni sociali sono meccanismi attraverso i quali l’organismo ci costringe a riposare e a non sprecare energie in attività non essenziali. Questo stato di “pausa” forzata è parte di una strategia evolutiva per velocizzare la guarigione, garantendo che il corpo possa dedicarsi completamente alla lotta contro il patogeno.

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SAI CHE…nel nostro ombelico vivono oltre 1000 specie di batteri?

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Nel nostro ombelico risiedono, in media, più di 1.400 specie di batteri, di cui ben 662 sconosciute, secondo i calcoli condotti da Jiri Hulcr dell’Università della North Carolina, come evidenziato dai risultati di un esperimento condotto nell’ambito del Belly Button Biodiversity project, un progetto dedicato allo studio della biodiversità dell’ombelico umano e delle cavità nascoste del corpo.

Nell’esperimento, i batteri sono stati campionati da 95 volontari utilizzando tamponi simili a cotton fioc. L’analisi del DNA ha rivelato la presenza di generi batterici prima conosciuti soltanto negli oceani, come il Marimonas, e altri provenienti dal Giappone, come il Georgenia.

I ricercatori hanno osservato che la quantità di batteri presenti varia in base alle abitudini igieniche dei partecipanti: i volontari che hanno dichiarato di lavare accuratamente e quotidianamente il loro ombelico hanno mostrato livelli di batteri significativamente inferiori rispetto agli altri.

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SAI PERCHE’… i Gatti Grattano i Mobili?

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ADN24

Se hai un gatto in casa, saprai bene quanto può essere problematico vedere i mobili e i tappeti graffiati e distrutti dai continui grattamenti del tuo felino. Un recente studio condotto dall’Università di Ankara e pubblicato su Frontiers in Veterinary Science ha rivelato che lo stress è uno dei principali fattori che influenzano la frequenza e l’intensità con cui i gatti graffiano i mobili. Ma perché i gatti mostrano questo comportamento e come possiamo affrontarlo?

La Motivazione Dietro il Comportamento di Grattamento

I gatti graffiano per diversi motivi, tra cui:

  • Marcatura del Territorio: Grattare lascia segnali visivi e olfattivi che aiutano a definire il territorio del gatto.
  • Manutenzione delle Unghie: Il grattamento aiuta a rimuovere le parti morte delle unghie e a mantenerle in buone condizioni.
  • Esercizio e Stretching: Grattare è anche un modo per fare esercizio e mantenere i muscoli delle zampe in forma.

Fattori che Influenzano il Comportamento di Grattamento

Lo studio turco ha identificato diversi fattori ambientali che sembrano influenzare quanto e con quale intensità i gatti graffiano:

  1. Presenza di Bambini: I gatti tendono a graffiare di più in case con bambini piccoli, probabilmente perché i bambini possono essere rumorosi e imprevedibili, creando uno stato di stress nell’animale.
  2. Frequenza e Intensità del Gioco: I gatti che giocano frequentemente e intensamente sono più propensi a grattare. Anche il gioco notturno può contribuire a questo comportamento.
  3. Stimoli Ambientali: Gatti esposti a stimoli ambientali eccessivi o non gestiti correttamente possono manifestare un comportamento di grattamento più marcato.

L’Importanza dello Stress

La ricerca suggerisce che lo stress è una delle cause principali del comportamento di grattamento. I gatti stressati sono più inclini a graffiare come risposta a situazioni che li mettono sotto pressione. Stress può derivare da vari fattori, tra cui la presenza di bambini, la mancanza di stimoli adeguati, o un ambiente di gioco non equilibrato.

Soluzioni per Ridurre il Grattamento dei Mobili

  1. Fornire Grattarole: Offri al tuo gatto uno o più grattatoi, preferibilmente con diverse texture e forme, per soddisfare il suo bisogno naturale di grattare. Posizionali in luoghi strategici, come vicino ai mobili che tendono a graffiare.
  2. Spazi Elevati: Crea spazi sopraelevati, come mensole o alberi per gatti, dove il tuo felino possa rifugiarsi e osservare l’ambiente circostante. Questi spazi possono aiutare a ridurre lo stress e a fornire un punto di vista sicuro.
  3. Gestione del Gioco: Spezza le sessioni di gioco in momenti più brevi e frequenti, per evitare che il tuo gatto diventi troppo stimolato e stressato. Usa giocattoli interattivi e arricchenti per mantenere il tuo gatto occupato e soddisfatto.
  4. Educare i Bambini: Se hai bambini piccoli, educali a rispettare lo spazio del gatto e a non disturbarlo mentre mangia o riposa. Questo può ridurre il livello di stress del tuo felino.
  5. Ambiente Sereno: Assicurati che il tuo gatto abbia un ambiente domestico sereno e privo di cambiamenti bruschi o rumori eccessivi. La stabilità ambientale è cruciale per il benessere del tuo animale.
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SAI CHE…Si può “guarire” dalla R moscia?

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ADN24

La pronuncia imprecisa del suono “r” può avere principalmente due cause. Una è l’accento predominante nella regione di origine: ad esempio, nelle aree di Parma e Alessandria, il suono “r” è influenzato dai dialetti locali e quindi viene trasmesso e appreso in modo errato.

Un’altra causa è la difficoltà linguistica. Questo è particolarmente vero per la “r” gutturale, nota anche come “r” moscia. Questo disturbo fonologico è dovuto a una difficoltà nella motilità (ovvero la capacità di movimento) dell’articolazione della lingua.

Tuttavia, è possibile correggere la pronuncia della “r” a qualsiasi età attraverso specifici esercizi che stimolano la motilità della parte anteriore della lingua. Questi esercizi sono solitamente indicati da un logopedista, lo specialista che aiuta le persone con disturbi del linguaggio.

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