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Perché è così difficile buttare degli oggetti? La psicologia dietro l’accumulo seriale
Fare pulizia e liberarsi degli oggetti accumulati nel tempo—che si tratti di vestiti, documenti, oggetti in auto o in borsa—può essere un processo liberatorio. Non solo si liberano gli spazi fisici, ma si alleggerisce anche la mente, tagliando i legami con il passato e facilitando un presente e un futuro più sereni. Tuttavia, per molte persone, l’atto di eliminare anche ciò che sembra superfluo può provocare ansia e stress.
Gli psicologi identificano quattro principali motivazioni che spingono le persone ad accumulare e a faticare nel disfarsi degli oggetti.
- Motivazioni Economiche: Il valore monetario degli oggetti può rendere difficile separarsene. L’idea che “questo cappotto mi è costato una fortuna” spesso impedisce di lasciarlo andare, anche se non lo si utilizza più.
- Motivazioni Sociali: C’è la convinzione che un oggetto possa avere un valore per qualcun altro in futuro. La friggitrice, per esempio, potrebbe essere vista come qualcosa di utile che potrebbe servire a qualcun altro.
- Previdenza e Lungimiranza: Alcune persone conservano oggetti con la speranza di utilizzarli in futuro. “Questa stoffa potrebbe sempre servirmi” è un pensiero comune tra coloro che non vogliono rinunciare a potenziali risorse.
- Motivazioni Sentimentali: Gli oggetti possono avere un forte valore emotivo, come una conchiglia che ricorda un viaggio speciale. La connessione affettiva con tali oggetti rende difficile lasciarli andare.
Comprendere queste motivazioni può aiutare a gestire meglio il processo di decluttering, permettendo di affrontare l’accumulo con una prospettiva più consapevole e serena.