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Le origini della voce radiofonica e il ruolo della radio nella storia

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Una curiosità affascinante del mondo radiofonico riguarda l’origine della famosa “voce della radio”. Nel 1920, con la nascita delle prime trasmissioni radiofoniche commerciali negli Stati Uniti, la voce radiofonica come la conosciamo oggi cominciò a prendere forma. Una delle prime emittenti a trasmettere regolarmente fu la KDKA di Pittsburgh, che il 2 novembre 1920 annunciò i risultati delle elezioni presidenziali, un evento storico che segnò l’inizio della radio come mezzo di comunicazione di massa.

Nei primi anni della radio, molte trasmissioni venivano effettuate da persone che avevano una preparazione teatrale. La “voce radiofonica” si è evoluta in modo tale da diventare sinonimo di una dizione chiara e precisa, tipica di chi ha una formazione attoriale o vocale, ed è per questo che molti dei primi “radiodj” venivano dal mondo del teatro. Questo stile di comunicazione è stato adottato dalle emittenti per garantire che il messaggio arrivasse chiaramente a un pubblico vasto, spesso in ambienti rumorosi, e senza l’ausilio di tecnologie audio moderne come l’equalizzazione del suono.

Un’altra curiosità riguarda la tradizione di usare “il jingle” nelle trasmissioni radiofoniche. La pratica di utilizzare brevi melodie o motivi musicali per rappresentare marchi o trasmissioni nasce proprio nella radio. I primi jingle furono creati negli anni ’20 da aziende come la Radio Corporation of America (RCA), che li utilizzava per fare pubblicità durante le trasmissioni, rafforzando l’identificazione del brand. Questo ha portato alla creazione di uno degli aspetti più distintivi della radio, che ancora oggi si usa, seppur evoluto, nel marketing radiofonico.

Infine, la radio ha anche avuto un ruolo importante nella Seconda Guerra Mondiale. Grazie alla possibilità di trasmettere informazioni in tempo reale, è stata una delle principali fonti di comunicazione per la popolazione e anche per i soldati al fronte. Un esempio emblematico è il programma radiofonico “The Voice of America”, che trasmetteva notizie e propaganda agli alleati e alle forze nemiche. La radio non solo intratteneva, ma informava, unendo le persone durante momenti difficili della storia mondiale.

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SAI CHE..le giraffe non possono correre a più di 56km/h?

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Nonostante la loro altezza, non possono correre a velocità superiori a 56 km/h. Ciò che è ancora più interessante è che, nonostante abbiano lunghe gambe, non possono saltare come altri animali. La loro grande altezza le aiuta però a vedere i predatori da lontano e a rimanere in sicurezza. Inoltre, non hanno corde vocali, quindi comunicano tra di loro utilizzando suoni a bassa frequenza che non sono udibili per l’orecchio umano.

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SAI PERCHE’…in Oriente mangiano con le bacchette?

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Riso, noodles, sushi e… bacchette. L’usanza di consumare le prelibatezze della cucina asiatica con le bacchette affonda le sue radici nella Cina della Dinastia Shang (1600-1100 a.C.), quando le popolazioni della valle del Fiume Giallo si trovarono ad affrontare un rapido aumento demografico che comportò la necessità di razionare le risorse alimentari. Gli storici suggeriscono che, per questo motivo, si diffuse l’abitudine di preparare i pasti tagliando gli ingredienti in piccoli pezzi, non solo per ridurre le porzioni, ma anche per accelerare il processo di cottura di carne, pesce, verdure e cereali.

In questo scenario, le bacchette di bambù, già utilizzate da alcune comunità nei secoli precedenti, divennero lo strumento predominante rispetto ad altri utensili, soprattutto per la loro economicità e la relativa facilità d’uso. Attualmente, le bacchette sono preferite alle posate in gran parte del Sud-est asiatico, in particolare in Cina, Giappone, Taiwan, Thailandia, Vietnam, Singapore e nelle Coree. Esse possono essere realizzate in legno, bambù, metallo, osso e avorio, anche se in tempi moderni sono state prodotte anche in plastica.

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SAI CHE…nel 1500 fu vietato bere il caffè?

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..bevanda amata da milioni di persone, fu vietato a più riprese nel corso della storia. Nel 1511, il governatore di La Mecca bandì il caffè perché riteneva che stimolasse il pensiero critico e potesse incoraggiare la ribellione contro le autorità. Più tardi, nel XVII secolo, alcuni leader religiosi europei cercarono di vietarlo, definendolo “la bevanda del diavolo”. Tuttavia, Papa Clemente VIII, dopo averlo assaggiato, decise di “battezzarlo”, rendendolo accettabile per i cristiani. Da allora, il caffè conquistò il mondo!

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